Sceso l'ultimo gradino, con lo sguardo che scruta i pochi presenti nella hall, O'Donnell si infila in bocca un cubano e lo accende. L'odore acre e profumato del sigaro si mescola a quello di detergente che emanano i tappeti lavati di fresco, disperdendosi nella grande sala e facendo fare una smorfia ad una signora di mezz'età poco distante.
Un'altra splendida giornata di sole lontano dalla galera pensa soffiando fuori un paio di dense boccate di fumo azzurrino, che vengono dissipate dal ventilatore che gira lento sul soffitto, poi si avvia verso l'uscita.
"C'è una lettera per lei, signor O'Donnell" esclama il consierge proprio mentre è sulla porta.
Il sigaro non arriva alla bocca, rimane a mezz'aria. "Davvero?" chiede, senza dare segni di nervosismo. "Chi l'ha consegnata?"
"Herbert, signore".
Le spalle si rilassano, mentre il respiro torna regolare.
Herbert è una delle poche persone di cui ha deciso di fidarsi, dato che è l'uomo che lo tiene in contatto con quella parte di mondo che non può più ospitarlo, ma che è ancora morbosamente affamata dei suoi prodotti.
"Grazie, Pedro" esclama O'Donnell, porgendo al consierge una banconota. L'addetto afferra i soldi e deposita nel palmo vuoto la busta.
Senza nemmeno guardarla, l'uomo se la infila nella tasca della camicia hawaiana ed esce all'aperto, godendo del sole che gli scalda la pelle e del rumore della risacca che si infrange sui piccoli pontili di Cayo Largo, a sud di Cuba.

"Cosa sta leggendo, señor?" chiede Carmela, chinandosi per raccogliere la busta aperta che è volata poco distante, fermandosi addosso alla gamba di una sedia di vimini.
"Nulla di importante" replica O'Donnell, piegando i fogli che ha in mano. "È solo un'altra lettera di quel buono a nulla di mio figlio".
"Se continua a scriverle, vuol dire che le vuole bene" commenta con un sorriso la ragazza, appoggiando il bicchiere pieno di Mojito sopra la busta, in modo che non scappi di nuovo.
"Non dire cazzate, è solo un'opportunista senza spina dorsale" ribatte l'uomo, rivolgendole un ghigno di scherno misto a disprezzo. Il sorriso della ragazza nemmeno si incrina, sa che non è lei che provoca quel sentimento di disgusto.
"Questa" aggiunge O'Donnell scuotendo i fogli, "è l'ennesima richiesta di aiuto, ma è arrivato il momento che quel mentecatto impari ad arrangiarsi da solo, non ci sarà sempre suo padre lì pronto a risolvere i suoi casini".
"Lei è un uomo molto saggio" commenta Carmela.
"Sono solo un uomo che ha imparato ad affrontare la vita" ribatte O'Donnell sogghignando, poi afferra il sigaro appoggiato sul bordo del posacenere, dà due boccate per ravvivare la brace e lo avvicina al bordo della lettera.
Il rosso della fiamma che prende vita sulla carta illumina i suoi occhi, mentre O'Donnell si gode il tramonto che si riflette sull'oceano.
"Stasera potrei insegnarti qualcosa di ciò che ho imparato, se non hai impegni".
"Sa che per lei sono sempre libera, señor" risponde Carmela, allungando la mano ed accarezzandogli la spalla.
O'Donnell si alza, afferra la ragazza per la vita e si dirige verso l'albergo, mentre la brezza disperde le ceneri dell'ultima supplica di Rick.

33 - FALO' IN SPIAGGIA

Sceso l'ultimo gradino, con lo sguardo che scruta i pochi presenti nella hall, O'Donnell si infila in bocca un cubano e lo accende. L'odore acre e profumato del sigaro si mescola a quello di detergente che emanano i tappeti lavati di fresco, disperdendosi nella grande sala e facendo fare una smorfia ad una signora di mezz'età poco distante.
Un'altra splendida giornata di sole lontano dalla galera pensa soffiando fuori un paio di dense boccate di fumo azzurrino, che vengono dissipate dal ventilatore che gira lento sul soffitto, poi si avvia verso l'uscita.
"C'è una lettera per lei, signor O'Donnell" esclama il consierge proprio mentre è sulla porta.
Il sigaro non arriva alla bocca, rimane a mezz'aria. "Davvero?" chiede, senza dare segni di nervosismo. "Chi l'ha consegnata?"
"Herbert, signore".
Le spalle si rilassano, mentre il respiro torna regolare.
Herbert è una delle poche persone di cui ha deciso di fidarsi, dato che è l'uomo che lo tiene in contatto con quella parte di mondo che non può più ospitarlo, ma che è ancora morbosamente affamata dei suoi prodotti.
"Grazie, Pedro" esclama O'Donnell, porgendo al consierge una banconota. L'addetto afferra i soldi e deposita nel palmo vuoto la busta.
Senza nemmeno guardarla, l'uomo se la infila nella tasca della camicia hawaiana ed esce all'aperto, godendo del sole che gli scalda la pelle e del rumore della risacca che si infrange sui piccoli pontili di Cayo Largo, a sud di Cuba.

"Cosa sta leggendo, señor?" chiede Carmela, chinandosi per raccogliere la busta aperta che è volata poco distante, fermandosi addosso alla gamba di una sedia di vimini.
"Nulla di importante" replica O'Donnell, piegando i fogli che ha in mano. "È solo un'altra lettera di quel buono a nulla di mio figlio".
"Se continua a scriverle, vuol dire che le vuole bene" commenta con un sorriso la ragazza, appoggiando il bicchiere pieno di Mojito sopra la busta, in modo che non scappi di nuovo.
"Non dire cazzate, è solo un'opportunista senza spina dorsale" ribatte l'uomo, rivolgendole un ghigno di scherno misto a disprezzo. Il sorriso della ragazza nemmeno si incrina, sa che non è lei che provoca quel sentimento di disgusto.
"Questa" aggiunge O'Donnell scuotendo i fogli, "è l'ennesima richiesta di aiuto, ma è arrivato il momento che quel mentecatto impari ad arrangiarsi da solo, non ci sarà sempre suo padre lì pronto a risolvere i suoi casini".
"Lei è un uomo molto saggio" commenta Carmela.
"Sono solo un uomo che ha imparato ad affrontare la vita" ribatte O'Donnell sogghignando, poi afferra il sigaro appoggiato sul bordo del posacenere, dà due boccate per ravvivare la brace e lo avvicina al bordo della lettera.
Il rosso della fiamma che prende vita sulla carta illumina i suoi occhi, mentre O'Donnell si gode il tramonto che si riflette sull'oceano.
"Stasera potrei insegnarti qualcosa di ciò che ho imparato, se non hai impegni".
"Sa che per lei sono sempre libera, señor" risponde Carmela, allungando la mano ed accarezzandogli la spalla.
O'Donnell si alza, afferra la ragazza per la vita e si dirige verso l'albergo, mentre la brezza disperde le ceneri dell'ultima supplica di Rick.

6 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Din din din din... abbiamo il vincitore!
Bellissima l'ultima immagine del vento che disperde le ceneri della lettera, bravo Andrea, bel resoconto!

Ale ha detto...

Tutto è bene quel che finisce bene! XD

Quel vecchio volpone di O'Donnell alla fine l'ha fatta franca!

Veramente un ottimo resoconto,un po' sofferto ma ne è valsa la pena di aspettare, bravo Andrea!

Nicholas ha detto...

E con questo abbiamo finito, bella l'avventura, belle le chiusure, bravissimo Andrea!

andrea ha detto...

Grazie per la pazienza e mi scuso ancora per l'infinita attesa, purtroppo il periodo è quello che è...

Nicholas ha detto...

Attesa ampiamente ripagata, meno male che ora sei più tranquillo così potrai narrarcene altre! :D

Mr. Mist ha detto...

Tranquillo Andrea e grazie per gli ottimi resoconti e per la costanza!