La pala di Rino colpisce qualcosa di solido.
“Signora! Venga!”
“Signorina! Possibile che voi messicani non capiate mai nulla?!”
“Sono italiano”.
“È uguale”.
I due si chinano sul buco, c’è una vecchia cassa di legno sul fondo.
Allargano la buca e la tirano fuori.
La aprono, è piena di sassi.
“Che è sta roba?”
Janisse prende un sasso, ci sono della venature lucenti.
“È ORO! SIAMO RICCHI!”
Rino osserva il sasso.
“È pirite”.
“Cosa?”
“Pirite, oro degli sciocchi”.
“E quanto vale”.
Rino soppesa il sasso poi lo lancia contro un avvoltoio appollaiato su una staccionata.
“Nulla”.
Janisse impreca.
Rino si china sulla cassa.
“Certo che imprecate un sacco per essere una damina dell’Est” borbotta.
Poi si rialza, in mano stringe altri sassi.
“Questo è oro”.
“Signora! Venga!”
“Signorina! Possibile che voi messicani non capiate mai nulla?!”
“Sono italiano”.
“È uguale”.
I due si chinano sul buco, c’è una vecchia cassa di legno sul fondo.
Allargano la buca e la tirano fuori.
La aprono, è piena di sassi.
“Che è sta roba?”
Janisse prende un sasso, ci sono della venature lucenti.
“È ORO! SIAMO RICCHI!”
Rino osserva il sasso.
“È pirite”.
“Cosa?”
“Pirite, oro degli sciocchi”.
“E quanto vale”.
Rino soppesa il sasso poi lo lancia contro un avvoltoio appollaiato su una staccionata.
“Nulla”.
Janisse impreca.
Rino si china sulla cassa.
“Certo che imprecate un sacco per essere una damina dell’Est” borbotta.
Poi si rialza, in mano stringe altri sassi.
“Questo è oro”.
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Poi si sa che Fiasco si presta bene ai tormentoni ignoranti.