Rick percorre il corridoio dell’hotel a grandi falcate, le borchie degli stivaletti tintinnano ad ogni passo. Si affretta verso la suite di Joey, e l’ultima cosa che vuole è incrociare qualcuno, fan o no. Domani è il grande giorno ed è al massimo della concentrazione, non vuole distrazioni, nessuna distrazione.
Rick “One” Ramirez - pensa tra sé e sé - chi l’avrebbe mai detto che saresti arrivato fin qui, agli American Music Awards di Los Angeles!
Rick si perde nei suoi pensieri mentre percorre gli ultimi metri che lo separano dalla stanza del cantante della band. Non può fare a meno di rievocare gli esordi, e sorride ripensando alle origini di quel nome che li avrebbe accompagnati fino a qui: gli U!
Un gioco di parole che suona come “you”, coinvolgente, ammiccante, che sa di rock. Chissà cosa penserebbero fan e stampa specializzata se sapessero che tutto nacque durante uno scapestrato viaggio di gioventù in Italia, folgorati dalla sottomarca di un succo d’arancia di cui abusavano a colazione e che riportava sulla confezione la stessa gigante lettera accompagnata dal punto esclamativo: U!
Rick bussa alla porta.
Ne sono passati di anni da quel viaggio. Lui è diventato un mostro con la chitarra e i maggiori successi della band scaturiscono dalla sua scrittura. Ma Joey... beh sì Joey è la calamita, il frontman, la bestia da palco. Eccessivo, esagerato… e fuori controllo. I suoi eccessi sono proverbiali, le sue cazzate di proporzioni leggendarie.
E a lui in genere tocca il difficile ruolo di riportarlo sui binari, o possibilmente evitare proprio che deragli. Come adesso si vuole accertare che sia pronto per la premiazione di domani.
Bussa ancora. Nessuna risposta.
Rick spinge sul pomello della porta che si apre. Entra nella camera.
Un caos di oggetti e vestiti sparpagliati ovunque regna nell’appartamento lussuosamente arredato. Dalla stanza accanto, presumibilmente il bagno, provengono incitazioni esplicite e grugniti di piacere a malapena coperti dal rumore dell’idromassaggio alla massima potenza.
L’ambiente è invaso dalla nebbia, ma non è vapore.
Rick sorride e scuote la testa. Quel vecchio volpone sta scaricando la tensione con una delle sue “amiche di una sera”... meglio così, domani sarà bello rilassato.
Si avvicina ad un tavolino dove sono ammucchiate varie cose: un vassoio d’acciaio con disegnata una U di polvere bianca, di fianco un cilum appena usato. E uno smartphone rosa con un’imbarazzante cover di Hello Kitty. Il suo sguardo si acciglia confuso mentre corre su una borsetta da ragazzina con il nome “Sasha LOL” scritto ad Uniposca, scarpe da ginnastica, e mutandine con un orsacchiotto sul davanti.
Che cazzo…
Apre la borsetta e si ritrova incredulo in mano una patente emessa per la prima volta l’anno stesso. Coi rumori “per adulti” che vengono da di là!
Cristo questo si mette nei casini e ci fotte tutti!
Un profondo gorgoglio di soddisfazione certifica che Joey ha raggiunto la felicità, e pochi momenti dopo una giovanissima teenager esce completamente nuda dal bagno, pulendosi il volto con un asciugamano.
Trovandosi inaspettatamente davanti Rick sobbalza spaventata.
- E tu chi cazzo sei…
- No TU CHI CAZZO SEI RAGAZZINA?! Lo sai chi è e quanti anni ha quello che stavi spompinando?
Lei fa per rispondere ma Rick non le lascia il tempo, minaccioso.
- Cristo hai sedici anni… Ora tu prendi le tue cose, ti rivesti alla svelta e sparisci dall’hotel senza dare nell’occhio! E non dici nulla di ciò che hai combinato stasera, a nessuno! Chiaro?


Eagles - Hotel California (Hotel California, 1976)



U!

01 - HOTEL CALIFORNIA

Rick percorre il corridoio dell’hotel a grandi falcate, le borchie degli stivaletti tintinnano ad ogni passo. Si affretta verso la suite di Joey, e l’ultima cosa che vuole è incrociare qualcuno, fan o no. Domani è il grande giorno ed è al massimo della concentrazione, non vuole distrazioni, nessuna distrazione.
Rick “One” Ramirez - pensa tra sé e sé - chi l’avrebbe mai detto che saresti arrivato fin qui, agli American Music Awards di Los Angeles!
Rick si perde nei suoi pensieri mentre percorre gli ultimi metri che lo separano dalla stanza del cantante della band. Non può fare a meno di rievocare gli esordi, e sorride ripensando alle origini di quel nome che li avrebbe accompagnati fino a qui: gli U!
Un gioco di parole che suona come “you”, coinvolgente, ammiccante, che sa di rock. Chissà cosa penserebbero fan e stampa specializzata se sapessero che tutto nacque durante uno scapestrato viaggio di gioventù in Italia, folgorati dalla sottomarca di un succo d’arancia di cui abusavano a colazione e che riportava sulla confezione la stessa gigante lettera accompagnata dal punto esclamativo: U!
Rick bussa alla porta.
Ne sono passati di anni da quel viaggio. Lui è diventato un mostro con la chitarra e i maggiori successi della band scaturiscono dalla sua scrittura. Ma Joey... beh sì Joey è la calamita, il frontman, la bestia da palco. Eccessivo, esagerato… e fuori controllo. I suoi eccessi sono proverbiali, le sue cazzate di proporzioni leggendarie.
E a lui in genere tocca il difficile ruolo di riportarlo sui binari, o possibilmente evitare proprio che deragli. Come adesso si vuole accertare che sia pronto per la premiazione di domani.
Bussa ancora. Nessuna risposta.
Rick spinge sul pomello della porta che si apre. Entra nella camera.
Un caos di oggetti e vestiti sparpagliati ovunque regna nell’appartamento lussuosamente arredato. Dalla stanza accanto, presumibilmente il bagno, provengono incitazioni esplicite e grugniti di piacere a malapena coperti dal rumore dell’idromassaggio alla massima potenza.
L’ambiente è invaso dalla nebbia, ma non è vapore.
Rick sorride e scuote la testa. Quel vecchio volpone sta scaricando la tensione con una delle sue “amiche di una sera”... meglio così, domani sarà bello rilassato.
Si avvicina ad un tavolino dove sono ammucchiate varie cose: un vassoio d’acciaio con disegnata una U di polvere bianca, di fianco un cilum appena usato. E uno smartphone rosa con un’imbarazzante cover di Hello Kitty. Il suo sguardo si acciglia confuso mentre corre su una borsetta da ragazzina con il nome “Sasha LOL” scritto ad Uniposca, scarpe da ginnastica, e mutandine con un orsacchiotto sul davanti.
Che cazzo…
Apre la borsetta e si ritrova incredulo in mano una patente emessa per la prima volta l’anno stesso. Coi rumori “per adulti” che vengono da di là!
Cristo questo si mette nei casini e ci fotte tutti!
Un profondo gorgoglio di soddisfazione certifica che Joey ha raggiunto la felicità, e pochi momenti dopo una giovanissima teenager esce completamente nuda dal bagno, pulendosi il volto con un asciugamano.
Trovandosi inaspettatamente davanti Rick sobbalza spaventata.
- E tu chi cazzo sei…
- No TU CHI CAZZO SEI RAGAZZINA?! Lo sai chi è e quanti anni ha quello che stavi spompinando?
Lei fa per rispondere ma Rick non le lascia il tempo, minaccioso.
- Cristo hai sedici anni… Ora tu prendi le tue cose, ti rivesti alla svelta e sparisci dall’hotel senza dare nell’occhio! E non dici nulla di ciò che hai combinato stasera, a nessuno! Chiaro?


Eagles - Hotel California (Hotel California, 1976)



5 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Ragazzi abbiamo il primo post con tanto di sponsor! Eh complimenti per l'inizio Ale ci sono già tutti i presupposti per un Disastro con la "D" maiuscola.

Mr. Mist ha detto...

... e scommetto che la marca di aranciata era sul tavolo da gioco!

Nicholas ha detto...

Chi ben comincia...
Cmq il product placement non me l'aspettavo :D

Ale ha detto...

Esatto! Dovevamo scegliere il nome della band e guarda caso sul banco della cucina troneggiava una confezione di succo d’arancia... XD

andrea ha detto...

Un inizio esplosivo, non c'è che dire!

PS: anch'io avevo immaginato l'origine "reale" del riferimento... Grande idea! =D