Otello sorseggia un crodino al bar dell’università, come è solito fare al tramonto. Qui ha passato tanti bellissimi anni fuori corso prima di non laurearsi, ed è molto affezionato ai luoghi, specie al bar.
All’improvviso la vista sul sole che scende all’orizzonte viene offuscata prima da un nuvolone che promette pioggia, poi da un individuo strambo che si siede al suo tavolino.
- Otellen…
Otello solleva gli occhiali da sole che non servono più e cerca di focalizzare chi è l’uomo con l’aspetto da scienziato pazzo. Poi finge di ricordare.
- Professo’!!!...
Silenzio.
- Otto Von Squarten, Ortinario ti Anatomia un po’ ti tempo fa. Mi ricorto ti tua perenne presenza a miei corsi et esami, senza mai passarne uno.
Otello ha un improvviso flash e ricorda tutte quelle ore spese ad anatomia. E pensare che era iscritto a Giurisprudenza!
- Come va professo’! Nun te vedo bene…
- Ho afuto miei problemi, molti colleghi non comprentono mie ceniali ricerche e mi hanno escluso ta Unifersità.
- Ecche avrà mai fatto professo’! Vabbé ma c’è vita pure fuori dall’Università eh! Guardi me, alla fine ho fatto il concorso da vigile e si sta che è un piacere.
Otto sembra non ascoltare mentre si guarda nervosamente attorno.
- Otellen tu eri sempre dappertutten. Tua fama in unifersità è leccentaria per tue infinite conoscenze tra tutto il personale accatemico ti fario lifello. Tofrei tornare nel mio ufficio per prentere alcuni effetti personali e materiali per mie importantissime ricerche che potranno un ciorno salfare milioni di fite umane, ma…
- Ma…?
- Non ho mio badge! Fietato entrare al Professor Von Squarten! Ma tu… tu ti sicuro puoi tare me una mano... come posso fare?
- Ma che problema c’è Professo’! Mio cuggino lavora in portineria, che l’ha raccomandato mi’ zio segretario! E’ un attimo! Venga, venga!
I due si incamminano verso l’atrio d’accesso ai laboratori.
- Ma mi dica Professo’... che c’ha da prenne de tanto importante?
Otto tentenna sospettoso, ma poi l’orgoglio per il suo lavoro ha la meglio.
- Un anestetico fontamentale per un esperimento, e tutte le mie memorie. Mi serfiranno per timostrare mio cenio tafanti a quei cialtroni ti collechi che mi hanno ratiat… ehm… allontanato tal monto accatemico.
Arrivati davanti al gabbiotto della portineria, Otello bussa sul vetro del custode, distrattamente impegnato in un solitario su un PC che sa a malapena accendere.
- Aho cugino!
- Ciao Ote’...
- Ascolta non è che puoi far passa’ er Professore che è ‘n amico mio. Deve recuperare le sue cose ma nun c’ha più il lasciapassare.
- Sì sì mo’ te apro… - dice il cugino e senza sollevare gli occhi dallo schermo preme un pulsante rosso sulla scrivania
- Ecco Professo’, detto fatto. Nun l’accompagno eh, che c’ho da fare!
Otello si congeda, mentre il Professor Von Squarten s’intrufola con sguardo folle e determinato nell’ala dei laboratori.
All’improvviso la vista sul sole che scende all’orizzonte viene offuscata prima da un nuvolone che promette pioggia, poi da un individuo strambo che si siede al suo tavolino.
- Otellen…
Otello solleva gli occhiali da sole che non servono più e cerca di focalizzare chi è l’uomo con l’aspetto da scienziato pazzo. Poi finge di ricordare.
- Professo’!!!...
Silenzio.
- Otto Von Squarten, Ortinario ti Anatomia un po’ ti tempo fa. Mi ricorto ti tua perenne presenza a miei corsi et esami, senza mai passarne uno.
Otello ha un improvviso flash e ricorda tutte quelle ore spese ad anatomia. E pensare che era iscritto a Giurisprudenza!
- Come va professo’! Nun te vedo bene…
- Ho afuto miei problemi, molti colleghi non comprentono mie ceniali ricerche e mi hanno escluso ta Unifersità.
- Ecche avrà mai fatto professo’! Vabbé ma c’è vita pure fuori dall’Università eh! Guardi me, alla fine ho fatto il concorso da vigile e si sta che è un piacere.
Otto sembra non ascoltare mentre si guarda nervosamente attorno.
- Otellen tu eri sempre dappertutten. Tua fama in unifersità è leccentaria per tue infinite conoscenze tra tutto il personale accatemico ti fario lifello. Tofrei tornare nel mio ufficio per prentere alcuni effetti personali e materiali per mie importantissime ricerche che potranno un ciorno salfare milioni di fite umane, ma…
- Ma…?
- Non ho mio badge! Fietato entrare al Professor Von Squarten! Ma tu… tu ti sicuro puoi tare me una mano... come posso fare?
- Ma che problema c’è Professo’! Mio cuggino lavora in portineria, che l’ha raccomandato mi’ zio segretario! E’ un attimo! Venga, venga!
I due si incamminano verso l’atrio d’accesso ai laboratori.
- Ma mi dica Professo’... che c’ha da prenne de tanto importante?
Otto tentenna sospettoso, ma poi l’orgoglio per il suo lavoro ha la meglio.
- Un anestetico fontamentale per un esperimento, e tutte le mie memorie. Mi serfiranno per timostrare mio cenio tafanti a quei cialtroni ti collechi che mi hanno ratiat… ehm… allontanato tal monto accatemico.
Arrivati davanti al gabbiotto della portineria, Otello bussa sul vetro del custode, distrattamente impegnato in un solitario su un PC che sa a malapena accendere.
- Aho cugino!
- Ciao Ote’...
- Ascolta non è che puoi far passa’ er Professore che è ‘n amico mio. Deve recuperare le sue cose ma nun c’ha più il lasciapassare.
- Sì sì mo’ te apro… - dice il cugino e senza sollevare gli occhi dallo schermo preme un pulsante rosso sulla scrivania
- Ecco Professo’, detto fatto. Nun l’accompagno eh, che c’ho da fare!
Otello si congeda, mentre il Professor Von Squarten s’intrufola con sguardo folle e determinato nell’ala dei laboratori.
Commenti
Cmq complimenti per la pazienza per far risaltare i vari accenti :D
Un po' Breaking Bad come dice Mr.Mist, un po' smetto quando voglio... ma vedrete che poi prenderà una piega inaspettata... °_°'
Lasciamo pertere i teteschi poi... :D :D