Otto scivola come un ninja bavarese nei corridoi semibui e deserti dell’università. Studenti e professori se ne sono già andati da ore, tant’è che non ha nessuna difficoltà a sgattaiolare nell’area dei laboratori senza essere visto.
Per lui è un gioco da ragazzi trovare ciò che gli serve bypassando le scadenti misure di sicurezza universitarie. Da un armadietto blindato per anestetici e sostanze pericolose a cui nessuno ha ancora cambiato il codice segreto, arraffa due contenitori metallici che infila in un borsone.
Poi sempre di soppiatto si dirige verso il suo vecchio ufficio. Deve assolutamente recuperare il faldone con tutte le sue memorie. Se finisse nelle mani sbagliate sarebbe un guaio.Arrivato all’angolo che dà sul corridoio in cui ha lavorato per anni, si ferma di colpo. Sbircia oltre e nota un cavalletto giallo con la segnalazione di "pavimento bagnato" posizionato proprio vicino alla sua porta. All’interno del suo piccolo stanzino c’è la bidella Giovanna, che indaffarata col Mocio Vileda in mano e le cuffie calate sulle orecchie canticchia mentre lava il pavimento.
Il faldone è là in bella vista sulla scrivania.
Otto è impaziente, la Giovanna proprio lì non ci voleva. Non può permettersi il rischio che qualcuno possa cominciare a curiosare tra i suoi preziosi documenti. E le bidelle per questo hanno terribile fama. Probabilmente la Giovanna ha ottenuto solo oggi le chiavi per pulire, considerando la polvere.
Chi è il pazzo tel tipartimento che gliele ha tate! pensa adirandosi tra sé e sé mentre stringe i pugni e guarda il soffitto.
Otto decide di agire approfittando del fatto che la bidella non può sentire a causa della musica e gli dà le spalle mentre pulisce i vetri oltre la scrivania. Con passo felino avanza verso l’ufficio intenzionato a prendere il faldone senza che la Giovanna se ne avveda.Ma Otto non ha fatto i conti con i sensi acuti di una bidella a cui qualcuno pesta il pavimento appena lavato. Alla prima impronta di scarpa sul bagnato, la Giovanna si paralizza alcuni secondi prima di voltarsi di scatto con sguardo infuocato e indice accusatorio.
Otto e la Giovanna si fissano come due pistoleri a duello.
Otto sgrana gli occhi: - Ciofanna, io non folefo, non folefo arrifare a tanto… non tofefa federmi! Non ci possono essere testimoni!!!
Otto estrae dalla tasca un bisturi affilato e balza in avanti, sferrando un fendente magistrale che apre da parte a parte la gola della povera Giovanna.
La bidella emette un rantolo soffocato mentre stramazza a terra in un lago di sangue.
Commenti
P.s.: da questo momento in poi le mitiche figure del "ninja bafarese" e dei "sensi da bidella" non mi abbandoneranno più! XD
Ora, però, inizia la violenza! =D
PS: Ale che gioca un PG come Otto? Non me lo sarei mai aspettato! XD
Comunque lasciatemi precisare che nessuna bidella è stata maltrattata per la realizzazione di questo resoconto.