Rinaldo avanza verso la casetta dei Geneaux.
Fuori c’è parecchio disordine, un paio di ragazzini corrono qua e la incuranti della pioggia.
Sotto una tettoia una vecchia donna sta scaldando della zuppa e due uomini con barbe ispide li osservano indolenti mentre si avvicinano.
Rinaldo si fa avanti.
“Salve” saluta gioviale “volevo comprare un paio di stivali, e ho sentito che voi ne avete”.
Uno dei due uomini lo invita sotto la tettoia.
“Stivali? Si certo, ne abbiamo giusto un paio che forse fanno al caso vostro”.
Si mette a rovistare dentro una cassa mentre il secondo uomo offre a Rinaldo un bicchiere di quello che sembra essere Genepì.
Rinaldo beve e sente il calore arrivare fino allo stomaco.
L’altro uomo intanto gli mostra gli stivali di Igino.
“Che ne dice di questi?”
Rinaldo sorride.
“Perfetti! E sono anche della misura giusta, che colpo di fortuna! A quanto li vendete?”
“Facciamo 5 scudi”.
Rinaldo ci pensa qualche secondo.
“D’accordo ma voglio anche che mi leggiate le carte, diversi vostri compaesani dicono che lo fate”.
Uno degli uomini annuisce e poi lo fa accomodare a un tavolino.
“Lucia!”
Una ragazzina adolescente esce dal fienile con ancora della paglia nei capelli arruffati.
“Lucia vieni qui a leggere le carte al signore”.
La ragazzina prende posto davanti a Rinaldo e prende un mazzo di carte sporco e unto.
“Scelga una carta” dice e poi fa un sorriso furbetto.
Rinaldo pesca una carta: l’appeso.
“Non sembra una buona carta” commenta Rinaldo.
Lucia fissa la carta con attenzione.
“Vedo un bellissimo futuro per lei signore, vedo una bella casa e un bell’orto e tanti bambini”.
Poi alza gli occhi e fa un sorrisone a Rinaldo.
Anche l’uomo si ritrova a sorridere suo malgrado.
“Bene, grazie, sei molto brava”.
Si alza e da uno scudo alla ragazzina la quale lo infila subito nella tasca dei pantaloni lisi.
Si volta verso i due uomini.
“Dobbiamo perquisire casa vostra”.
“E perchè? Non siamo ladri!”
Rinaldo abbassa lo sguardo sugli stivali che tiene in mano.
“Lo so, ma al paese girano delle strane voci su di voi e dobbiamo togliere ogni dubbio”.
“In paese ci odiano e comunque nessuno fruga tra la nostra roba”.
Rinaldo annuisce poi torna da Giampiero e Giulio.

36 - GENEAUX


Rinaldo avanza verso la casetta dei Geneaux.
Fuori c’è parecchio disordine, un paio di ragazzini corrono qua e la incuranti della pioggia.
Sotto una tettoia una vecchia donna sta scaldando della zuppa e due uomini con barbe ispide li osservano indolenti mentre si avvicinano.
Rinaldo si fa avanti.
“Salve” saluta gioviale “volevo comprare un paio di stivali, e ho sentito che voi ne avete”.
Uno dei due uomini lo invita sotto la tettoia.
“Stivali? Si certo, ne abbiamo giusto un paio che forse fanno al caso vostro”.
Si mette a rovistare dentro una cassa mentre il secondo uomo offre a Rinaldo un bicchiere di quello che sembra essere Genepì.
Rinaldo beve e sente il calore arrivare fino allo stomaco.
L’altro uomo intanto gli mostra gli stivali di Igino.
“Che ne dice di questi?”
Rinaldo sorride.
“Perfetti! E sono anche della misura giusta, che colpo di fortuna! A quanto li vendete?”
“Facciamo 5 scudi”.
Rinaldo ci pensa qualche secondo.
“D’accordo ma voglio anche che mi leggiate le carte, diversi vostri compaesani dicono che lo fate”.
Uno degli uomini annuisce e poi lo fa accomodare a un tavolino.
“Lucia!”
Una ragazzina adolescente esce dal fienile con ancora della paglia nei capelli arruffati.
“Lucia vieni qui a leggere le carte al signore”.
La ragazzina prende posto davanti a Rinaldo e prende un mazzo di carte sporco e unto.
“Scelga una carta” dice e poi fa un sorriso furbetto.
Rinaldo pesca una carta: l’appeso.
“Non sembra una buona carta” commenta Rinaldo.
Lucia fissa la carta con attenzione.
“Vedo un bellissimo futuro per lei signore, vedo una bella casa e un bell’orto e tanti bambini”.
Poi alza gli occhi e fa un sorrisone a Rinaldo.
Anche l’uomo si ritrova a sorridere suo malgrado.
“Bene, grazie, sei molto brava”.
Si alza e da uno scudo alla ragazzina la quale lo infila subito nella tasca dei pantaloni lisi.
Si volta verso i due uomini.
“Dobbiamo perquisire casa vostra”.
“E perchè? Non siamo ladri!”
Rinaldo abbassa lo sguardo sugli stivali che tiene in mano.
“Lo so, ma al paese girano delle strane voci su di voi e dobbiamo togliere ogni dubbio”.
“In paese ci odiano e comunque nessuno fruga tra la nostra roba”.
Rinaldo annuisce poi torna da Giampiero e Giulio.

4 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Mi è piaciuto il dialogo del post e Rinaldo ha saputo gestire bene la situazione senza perdere la calma, dava la sensazione di avere la situazione sotto controllo, anche se temo che adesso si dovrà passare i metodi più spicci!
Intanto ha scoperto che Lucia dei Geneaux non sembra avere poteri da indovina!

andrea ha detto...

... sempre che non l'abbia fatto apposta per evitare "indesiderate attenzioni".

Ma mi chiedo... Rinaldo se n'è andato CON o SENZA gli stivali di Igino?

Nicholas ha detto...

È andato via con gli stivali, Igino ha di nuovo i piedi al caldo, anche perchè piove di brutto.
Riguardo a Lucia chissà, in uno degli altri post Rinaldo diceva che Igino ha un certo occhio per le cose strane, anche se magari se ne rende poco conto.
Ma come dicono i due fratelli "in paese ci odiano comunque".

Mr. Mist ha detto...

Quella vecchia volpe di Rinaldo! Li distrae con la storia della perquisizione e poi nel trambusto porta via gli stivali senza pagarli! XD