Er Patata addenta il suo panino seduto dentro il taxi alla fermata dell’Università, proprio mentre fuori infuria il temporale. Ormai è buio e la pioggia batte violenta sul parabrezza.
Serata da lupi, speriamo che non grandini pensa, mentre la senape scende altrettanto copiosa ai lati della bocca.
Le sue profonde riflessioni sono bruscamente interrotte dalla portiera posteriore che si apre inaspettatamente.
Un uomo mezzo fradicio coi capelli arruffati, con un grosso plico sottobraccio e un borsone in mano si infila maldestramente sul sedile posteriore. Sembra affannato e molto di fretta. Er Patata si pulisce la bocca e appoggia il panino sul sedile del passeggero, quindi mette in moto.
- Buonasera signore, dove si va?
- Buonasera buon uomo, io afere molta fretta e tefo antare ta altra parte tella città. Ecco atesso le to intirizzo. Ha un bigliettino?
Er Patata tira fuori un suo biglietto da visita, e mentre sta per consegnarlo, l’uomo gli rivolge una domanda inattesa: - Non è che conosce un buon affocato?
La domanda coglie un po’ di sorpresa Er Patata, che tuttavia non è uno che si lascia scappare un affare. Con rapido gioco di manualità sostituisce il biglietto da visita da tassista con quello del suo impeccabile alter ego serio, Giuliano De Andreis.
- Signore, io sono un tassista, ma se le può interessare sono anche Avvocato di Diritto Canonico, laureato in gioventù...
- Affocato è affocato… - replica il misterioso passeggero dall’accento teutonico - Allora creto che nostro potrebbe essere inizio ti fruttuosa amicizia. Ora io sono uscito ti molta fretta ti unifersità, ma fede questo faldone ti tocumenti secretissimi? Io afere bisogno ti affitarli a fitatissimo affocato perché essere mie memorie che se catere in mani sbagliate potrebbe essere tisastro clobale.
- Professore, non può trovare nessuno più fidato di me. E sono pure a buon mercato.
- Lei mi pare effettifamente intifituo fitato.
- Non se ne pentirà professore, lasci pure a me tutto quanto che ci penso io. Giuliano De Andreis per servirla. Mi chiamano anche Er Patata, ma è un nomignolo così, tra tassisti, non je dia peso. Lei invece è il professor…
- Otto Von Squarten! Ora Affocato Giuliano Kartoffel, mi porti ta altra parte ti città, crazie!
Dopo una mezz’ora di auto, una volta giunto a destinazione nei pressi di un capannone di periferia apparentemente in disuso, Otto molla il faldone sopra il panino di Giuliano e afferra il borsone che trova sottomano sul sedile posteriore, affrettandosi sotto la pioggia battente.
Er Patata riparte a tutta velocità, con un borsone scuro ancora una volta sul sedile posteriore.
Serata da lupi, speriamo che non grandini pensa, mentre la senape scende altrettanto copiosa ai lati della bocca.
Le sue profonde riflessioni sono bruscamente interrotte dalla portiera posteriore che si apre inaspettatamente.
Un uomo mezzo fradicio coi capelli arruffati, con un grosso plico sottobraccio e un borsone in mano si infila maldestramente sul sedile posteriore. Sembra affannato e molto di fretta. Er Patata si pulisce la bocca e appoggia il panino sul sedile del passeggero, quindi mette in moto.
- Buonasera signore, dove si va?
- Buonasera buon uomo, io afere molta fretta e tefo antare ta altra parte tella città. Ecco atesso le to intirizzo. Ha un bigliettino?
Er Patata tira fuori un suo biglietto da visita, e mentre sta per consegnarlo, l’uomo gli rivolge una domanda inattesa: - Non è che conosce un buon affocato?
La domanda coglie un po’ di sorpresa Er Patata, che tuttavia non è uno che si lascia scappare un affare. Con rapido gioco di manualità sostituisce il biglietto da visita da tassista con quello del suo impeccabile alter ego serio, Giuliano De Andreis.
- Signore, io sono un tassista, ma se le può interessare sono anche Avvocato di Diritto Canonico, laureato in gioventù...
- Affocato è affocato… - replica il misterioso passeggero dall’accento teutonico - Allora creto che nostro potrebbe essere inizio ti fruttuosa amicizia. Ora io sono uscito ti molta fretta ti unifersità, ma fede questo faldone ti tocumenti secretissimi? Io afere bisogno ti affitarli a fitatissimo affocato perché essere mie memorie che se catere in mani sbagliate potrebbe essere tisastro clobale.
- Professore, non può trovare nessuno più fidato di me. E sono pure a buon mercato.
- Lei mi pare effettifamente intifituo fitato.
- Non se ne pentirà professore, lasci pure a me tutto quanto che ci penso io. Giuliano De Andreis per servirla. Mi chiamano anche Er Patata, ma è un nomignolo così, tra tassisti, non je dia peso. Lei invece è il professor…
- Otto Von Squarten! Ora Affocato Giuliano Kartoffel, mi porti ta altra parte ti città, crazie!
Dopo una mezz’ora di auto, una volta giunto a destinazione nei pressi di un capannone di periferia apparentemente in disuso, Otto molla il faldone sopra il panino di Giuliano e afferra il borsone che trova sottomano sul sedile posteriore, affrettandosi sotto la pioggia battente.
Er Patata riparte a tutta velocità, con un borsone scuro ancora una volta sul sedile posteriore.
Commenti
p.s.: chissà che c'è nel borsone che Otto ha qausi sicuramente scambiato e lasciato nel taxi d'er Patata?
Ma come dice Otto, affocato è affocato :D :D
@Mist: si scoprirà tutto a suo tempo! ;)
Un tassista.
Che è anche avvocato.
Ed è soprannominato "Er Patata".
... anch'io mi sarei fidato... voi no? XD
In pratica è Lionel Hutz :D