Al mattino presto il gruppo si rimette in marcia mentre il paese è ancora addormentato.
Sulla porta un gruppo di uomini firma e consegna loro la nota in cui si certifica che il paese è stato liberato da una strega.
Poi li osservano in silenzio mentre si allontanano.
Dopo un’oretta si alza un forte vento e grosse gocce di pioggia iniziano a cadere sulla strada.
Pochi minuti e il temporale investe il gruppo.
Velocemente tutti indossano le loro mantelle.
I lampi e i tuoni squassano il cielo.
Giulio si avvicina a Giampiero.
“Ieri notte è successa una cosa” dice mentre l’acqua gronda dal suo cappuccio.
“Riguarda Tina?”
“Si, ha frugato tra le cose di Igino”.
“Strano, Igino ha il sonno leggero da quel poco che ho visto”.
“Si ma Tina gli da della morfina ogni sera”.
“E cosa ha trovato?”
“Cosa non ne ho idea ma-”
Una fucilata fa voltare tutti.
“Ci sparano” urla Rinaldo.
Una seconda fucilata colpisce Tina al polpaccio.
La ragazza cade nel fango.
“Al riparo!” urla Giulio e scatta con Giampiero nel bosco.
Igino corre verso Tina, la solleva come se fosse un fuscello e corre verso gli alberi.
Rinaldo si butta al riparo di masso.
Una fucilata colpisce Igino che barcolla ma continua a tenere Tina tra le braccia.
Gli altri tre uomini sparano verso gli alberi a valle.
Igino raggiunge gli alberi e si lascia cadere.
Tina si tampona la ferita con una coperta, poi fruga nello zaino umido d’acqua fino a tirarne fuori un altra.
“Dove ti hanno colpito?”
“Al braccio!”
Tina muove le mani fino a trovare la ferita.
Igino urla di dolore.
Tina ci preme sopra la coperta.
“Tranquillo, non è nulla di grave”.
Commenti
Oggi c'è molta più "ciccia"!
Mi sa che quelli che avevano avvicinato Rinaldo e tentato invano di corromperlo non l'hanno presa molto bene!