Otello sta risucchiando i bucatini dal piatto quando praticamente gli sfondano la porta di casa. Per lo spavento la pasta gli schizza di sugo la canottiera e quasi gli va di traverso.
La polizia fa irruzione con metodi poco ortodossi ed Otello si ritrova presto ammanettato e con la faccia sul tavolo.
- Ma che succede!? – piagnucola.
- Sei in arresto per concorso in omicidio e complicità con un pericoloso terrorista - ribatte il poliziotto con l’aria cattiva.
- Cheeee?
- Spiegherai meglio la tua posizione in caserma. Andiamo.
- Ma fatemi almeno fini’ de magnà – piagnucola Otello mentre lo trascinano a forza via di casa.

Otello viene fatto sedere di fronte alla scrivania di un poliziotto biondo dai tratti freddi, affiancato da un assistente piccoletto con la voce stridula. Un poster di Alberto da Giussano davanti al sole verde della Padania troneggia alle sue spalle.
L’uomo guarda con disgusto la canotta unta di sugo, prima di proferir parola con forte accento bergamasco.
- Lei lo sa perché è qui signor Celletti?
- No, ma che ho fatto? Nun c’entro niente con la morta ammazzata…
- Ispettore Facchinetti - interviene quello con la voce stridula e parlata un po' più milanese - quest’uomo versa già in stato confusionale, non perdiamo tempo. Ho qui il suo dossier preparato con le mie mani. Figlio del Senator Celletti, ora Vigile Urbano (probabilmente raccomandato, taaac) si capisce perché lavori con poca solerzia ed approssimazione. Spesso giudicato scadente nei suoi rendimenti dai superiori, mantiene tuttavia una buona posizione ed inquadramento…
- Basta Giovanni, abbiamo già capito di che pasta è fatto, un’altra sanguisuga, un’altra parentesi di inefficienza – declama il Facchinetti guardando sognante il sole padano, come fa un esule in terra nemica. – Lei capisce signor Celletti, che la sua superficialità, il suo scarso rispetto delle regole, hanno permesso ad un individuo senza scrupoli di sottrarre materiale pericoloso in università e perpetrare un terribile delitto.
- Ma non ho fatto niente io, ho solo chiesto a mio cugino se lo faceva entra’… era stato un mi’ professore…
- E’ proprio questo il problema che lei non capisce…
- Voglio collaborare! Voglio collaborare!
Otello piange e spiattella tutto ciò che può spiattellare sugli avvenimenti del giorno prima.
- Non si preoccupi, abbiamo già vagliato la sua posizione. Si meriterebbe una pena maggiore di quella che la legge le infliggerà, ma questa è solo una mia opinione. Sappiamo già tutto ed abbiamo anche ricostruito gli spostamenti in taxi del sospettato. Sappiamo dov’è e stiamo per andarlo a prendere.
- Allora è tutto apposto, me lasciate annà a casa…
- Ispettore, questo piagnisteo è riprovevole per un uomo che comunque porta una divisa.
- Ahò ma statte zitto te con la vocina stridula!
- Parassita! Rubi lo stipendio che ti pagano con le tasse del nord…
- Basta Giovanni! Non è il momento! E no signor Celletti, non può andare a casa. Non si può sfuggire sempre alle proprie responsabilità. Portatelo via e informatelo dei suoi diritti!

8 - AGLI ARRESTI!

Otello sta risucchiando i bucatini dal piatto quando praticamente gli sfondano la porta di casa. Per lo spavento la pasta gli schizza di sugo la canottiera e quasi gli va di traverso.
La polizia fa irruzione con metodi poco ortodossi ed Otello si ritrova presto ammanettato e con la faccia sul tavolo.
- Ma che succede!? – piagnucola.
- Sei in arresto per concorso in omicidio e complicità con un pericoloso terrorista - ribatte il poliziotto con l’aria cattiva.
- Cheeee?
- Spiegherai meglio la tua posizione in caserma. Andiamo.
- Ma fatemi almeno fini’ de magnà – piagnucola Otello mentre lo trascinano a forza via di casa.

Otello viene fatto sedere di fronte alla scrivania di un poliziotto biondo dai tratti freddi, affiancato da un assistente piccoletto con la voce stridula. Un poster di Alberto da Giussano davanti al sole verde della Padania troneggia alle sue spalle.
L’uomo guarda con disgusto la canotta unta di sugo, prima di proferir parola con forte accento bergamasco.
- Lei lo sa perché è qui signor Celletti?
- No, ma che ho fatto? Nun c’entro niente con la morta ammazzata…
- Ispettore Facchinetti - interviene quello con la voce stridula e parlata un po' più milanese - quest’uomo versa già in stato confusionale, non perdiamo tempo. Ho qui il suo dossier preparato con le mie mani. Figlio del Senator Celletti, ora Vigile Urbano (probabilmente raccomandato, taaac) si capisce perché lavori con poca solerzia ed approssimazione. Spesso giudicato scadente nei suoi rendimenti dai superiori, mantiene tuttavia una buona posizione ed inquadramento…
- Basta Giovanni, abbiamo già capito di che pasta è fatto, un’altra sanguisuga, un’altra parentesi di inefficienza – declama il Facchinetti guardando sognante il sole padano, come fa un esule in terra nemica. – Lei capisce signor Celletti, che la sua superficialità, il suo scarso rispetto delle regole, hanno permesso ad un individuo senza scrupoli di sottrarre materiale pericoloso in università e perpetrare un terribile delitto.
- Ma non ho fatto niente io, ho solo chiesto a mio cugino se lo faceva entra’… era stato un mi’ professore…
- E’ proprio questo il problema che lei non capisce…
- Voglio collaborare! Voglio collaborare!
Otello piange e spiattella tutto ciò che può spiattellare sugli avvenimenti del giorno prima.
- Non si preoccupi, abbiamo già vagliato la sua posizione. Si meriterebbe una pena maggiore di quella che la legge le infliggerà, ma questa è solo una mia opinione. Sappiamo già tutto ed abbiamo anche ricostruito gli spostamenti in taxi del sospettato. Sappiamo dov’è e stiamo per andarlo a prendere.
- Allora è tutto apposto, me lasciate annà a casa…
- Ispettore, questo piagnisteo è riprovevole per un uomo che comunque porta una divisa.
- Ahò ma statte zitto te con la vocina stridula!
- Parassita! Rubi lo stipendio che ti pagano con le tasse del nord…
- Basta Giovanni! Non è il momento! E no signor Celletti, non può andare a casa. Non si può sfuggire sempre alle proprie responsabilità. Portatelo via e informatelo dei suoi diritti!

4 commenti:

andrea ha detto...

Tra i capi d'accusa è presente "Stupidità manifesta"? XD

Ale ha detto...

XD XD
Comunque questa è stata una delle scene migliori al tavolo, con abuso di stereotipi per i nazi-bergamaschi leghisti della prima ora al grido di Roma ladrona XDXD

Mr. Mist ha detto...

Eh sì ragazzi la sfilata degli stereotipi più grevi del nostro essere italiani.
La descrizione dei leghisti duri e puri mi ha piegato: mancava solo la foto stile icona russa del defunto Senatore Miglio e la boccetta dell'acqua presa dalle sorgenti del Po!
Ho apprezzato la colta citazione del "taaac" visto che in questi giorni Pozzetto ha compiuto 80 anni!

Nicholas ha detto...

Quando si sbraga sugli stereotipi fiasco dà il meglio di sè :D