#Adventober202018. CONSEGUENZA
Una morte per acclamazione. Era da secoli che non accadevano queste cose.
Carpenter fuma e riflette. Il cadavere del giovane streamer giace riverso sulla scrivania del suo pc. Un rivolo di sangue dal naso, gli occhi ribaltati verso l’alto, l’interfaccia neurale ancora collegata. La finestra aperta fa entrare la fredda brezza di metà ottobre. Probabilmente gli hanno fritto il cervello. Strano, perché di solito questi giovanotti sanno come difendersi nella rete.
La sua colpa? Un’opinione scomoda sui social, e l’ormai inevitabile ondata di odio come conseguenza. Un ciclo continuo che piaga questo nuovo secolo da diversi anni. Opinione, odio, oblio. La gente odia e dimentica in fretta, pur di passare ad un nuovo odio. Ma questa volta l’odio è stato veloce e qualcuno l’ha concretizzato in una sentenza immediata. Morto in meno di ventiquattro ore in conseguenza del suo post poco gradito. Con gran soddisfazione di chi l’ha ingiuriato. “Te lo meritavi pezzo di merda” è forse la cosa più gentile che si legge sul profilo commemorativo.
Carpenter fa un altro tiro profondo mentre continua la sua riflessione. Lui è del secolo scorso e intravede il rischio e l’architettura dietro questa mossa. Il suo cervello è lento e vede oltre l’immediato. La conseguenza di questa conseguenza? Polarizzare le masse, dimostrare che l’odio si può focalizzare come un’arma, come un raggio laser contro un bersaglio. Diventare un giustiziere occulto della rete, che elimina chi “offende” con le sue opinioni scomode. Spezzare il ciclo opinione-odio-oblio tramutandolo in opinione-odio-azione, per ottenere un esercito idolatrante ai propri piedi.
Carpenter spegne il sigaro ed apre il notepad. E’ giunto il momento di fermare questo criminale.
* Uno scenario investigativo cyberpunk spudoratamente ispirato dall’episodio “Odio universale” di Black Mirror.
Commenti
Comunque adesso sono curioso...