Il sentiero arriva in una piccola ansa dove ci sono diverse trappole per anguille.

“Occhi aperti” dice William.

Il gruppo avanza circospetto, una casetta di legno appare poco più avanti, due vietnamiti con abiti bianchi sono chini su qualcosa.

Appena notano i soldati si alzano e si mettono a correre.

“Fermi!” urla William, ma i due corrono verso la vegetazione.

“Fermali!” ordina allora a Cameron.

“Ma signore...”

“È un ordine!”

Cameron imbraccia il suo M40 e spara.

Uno dei due vietnamiti crolla a terra.

L’altro si ferma, torna indietro e lo prende per un braccio.

William spara una raffica e il secondo vietnamita cade a fianco al primo.

I marine si avvicinano.

Uno dei due vietnamiti, una ragazzina, si tiene la ferita con le mani lorde di sangue e mormora qualcosa.

L’altro, anche lui adolescente è morto crivellato dai colpi.

William estrae la pistola e spara alla ragazza.

Nessuno dice niente.

Tommy prende la macchina.

“Niente foto” ordina William.

E ordina al gruppo di  proseguire.


35 - PESCATORI DI ANGUILLE


Il sentiero arriva in una piccola ansa dove ci sono diverse trappole per anguille.

“Occhi aperti” dice William.

Il gruppo avanza circospetto, una casetta di legno appare poco più avanti, due vietnamiti con abiti bianchi sono chini su qualcosa.

Appena notano i soldati si alzano e si mettono a correre.

“Fermi!” urla William, ma i due corrono verso la vegetazione.

“Fermali!” ordina allora a Cameron.

“Ma signore...”

“È un ordine!”

Cameron imbraccia il suo M40 e spara.

Uno dei due vietnamiti crolla a terra.

L’altro si ferma, torna indietro e lo prende per un braccio.

William spara una raffica e il secondo vietnamita cade a fianco al primo.

I marine si avvicinano.

Uno dei due vietnamiti, una ragazzina, si tiene la ferita con le mani lorde di sangue e mormora qualcosa.

L’altro, anche lui adolescente è morto crivellato dai colpi.

William estrae la pistola e spara alla ragazza.

Nessuno dice niente.

Tommy prende la macchina.

“Niente foto” ordina William.

E ordina al gruppo di  proseguire.


3 commenti:

Nicholas ha detto...

Vorrei spezzare un'arancia a favore dei giocatori, non è che fossero delle belve assetate di sangue come avventurieri medi in un dungeon di coboldi, ma l'avventura era stata costruita per metterli sempre sotto pressione, per lasciarli nel dubbio.

Come master descrivevo scene sfocate dove non si capiva se davvero c'era un pericolo e meno e chiedevo di reagire in pochi secondi, alcuni personaggi da bkg erano più votati a essere attenti e a volte non sparavano anche se avrebbero dovuto, altri lo erano meno e a volte sparavano anche se non avrebbero dovuto.

Le decisioni poi erano sempre irrevocabili, i colpi uccidevano quasi sempre comunque non permettevano di "tornare indietro" (es. curo il civile).
Ogni scelta era incisa sulla pietra.

Tutto questo serviva a calarli in una situazione più coinvolgente, dove il 90% delle atrocità era fatta per paura e per calcoli errati piuttosto che per cattiveria.

Il vincolo morale era imposto più dalla presenza del giornalista che dalle roe.

Mr. Mist ha detto...

... ringraziamo ancora ragazzi Dan Lavitan, che ci ha appena spiegato perchè non è salutare mangiare il pesce pescato nei fiumi del Vietnam! Eh lo so ragazzi che per molti di voi la pesca è una fonte di gioia ma credetemi ce ne sono altre per esempio i Beatles ci dicono che: "Happiness is a warm gun"

https://youtu.be/8rTb_ghUbtg

Enjoy

Ursha ha detto...

Da qualche parte a Washington

In merito alle vostre affermazioni in merito ad un eccesso di violenza vorrei ricordare che spesso i nostri soldati sono dispersi in un territorio ostile con pochissimo tempo per prendere decisioni che potrebbero fare la differenza fra la vita e la morte.
Noi raccomandiamo comunque il massimo uso di prudenza e moderazione, il nostro obiettivo è portare la democrazia, non sterminare un popolo.
Vi ringrazio e vi chiedo di pregare per i dispersi