
Sui muri ci sono ampi schizzi di sangue ormai rappreso e strani segni di bruciature, mentre per terra ci sono due pozze di poltiglia molliccia e rossastra, mescolati in mezzo a quello che sicuramente è materiale organico ci sono pezzi di tessuto, probabilmente abiti, e sul pavimento intorno segni di bruciature.
La luce della torcia illumina il tavolo, sul pavimento dietro di esso s'intravede una forma scura ed immobile, ma è ciò che si trova sopra di esso ad attrarre l'attenzione dei tre malcapitati: un corpo sdraiato in posizione supina e perpendicolare rispetto all'entrata.
Quasi subito si capisce che è quello di una donna vestita di abiti semplici e senza scarpe, il colorito della carne è pallido, un'orrenda ferita squarcia la gola della povera vittima, non sembrano esserci altri segni di ferite visibili.
La testa della giovane donna è reclinata sulla superficie del tavolo con il volto girato in direzione della porta, quasi tutto il sangue è uscito lateralmente formando sul tavolo una pozza rossastra che si appiccica ai capelli e cola sul pavimento.
Gli occhi azzurri della donna sono aperti, fissi e vitrei in essi non ci sono tracce di paura od orrore solo il gelo della morte, e conferiscono al cadavere una sguardo inquietante come un muto atto d'accusa.
Commenti
Bravo Rocco che tiene i conti!
Comunque sappi che tenere il conto come dice Mr.Mist è stato il gioco nel gioco!