Quando i due soldati tornano a riferire, la strada è stata liberata e la marcia riparte dopo poco.
La tempesta continua a infuriare, tutti si stringono nei loro cappotti.
In serata il gruppo raggiunge il paese successivo, Moroeni.
Per entrare in paese la strada attraversa un ponte.
I piloni di cemento sono crepati e i parapetti mancante, alcune buche nell'asfalto mostrano le barre di metallo sottostanti.
L’ingegner Bohm fa un veloce sopralluogo confermando che il ponte va rinforzato per permettere il passaggio sicuro dei mezzi, sopratutto dell'SDKFZ.
"Quanto tempo ci vuole?" chiede il capitano.
"È un lavoro di diverse ore ed è impossibile farlo al buio" risponde Bohm.
"Sta bene, lo faremo domani mattina".
Quindi si rivolge al gruppo "Facciamo campo qui".
Bohm, Werner e alcuni civili protestano dicendo che le casupole del villaggio li proteggerebbero almeno un po' dal freddo e gli permetterebbero di accendere un fuoco, ma il capitano è inamovibile: troppo rischioso.
Il campo viene allestetio e i camion e l’SDKFZ vengono disposti a proteggere la strada.
A notte inoltrata Otto gira ancora tra gli uomini per assicurarsi che tutto sia a posto.

10 - NOTTE AL FREDDO

Quando i due soldati tornano a riferire, la strada è stata liberata e la marcia riparte dopo poco.
La tempesta continua a infuriare, tutti si stringono nei loro cappotti.
In serata il gruppo raggiunge il paese successivo, Moroeni.
Per entrare in paese la strada attraversa un ponte.
I piloni di cemento sono crepati e i parapetti mancante, alcune buche nell'asfalto mostrano le barre di metallo sottostanti.
L’ingegner Bohm fa un veloce sopralluogo confermando che il ponte va rinforzato per permettere il passaggio sicuro dei mezzi, sopratutto dell'SDKFZ.
"Quanto tempo ci vuole?" chiede il capitano.
"È un lavoro di diverse ore ed è impossibile farlo al buio" risponde Bohm.
"Sta bene, lo faremo domani mattina".
Quindi si rivolge al gruppo "Facciamo campo qui".
Bohm, Werner e alcuni civili protestano dicendo che le casupole del villaggio li proteggerebbero almeno un po' dal freddo e gli permetterebbero di accendere un fuoco, ma il capitano è inamovibile: troppo rischioso.
Il campo viene allestetio e i camion e l’SDKFZ vengono disposti a proteggere la strada.
A notte inoltrata Otto gira ancora tra gli uomini per assicurarsi che tutto sia a posto.

11 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Dormire in un villaggio senza prima averci fatto una ricognizione, non è un'idea saggio soprattutto considerando che ci si muove in un territorio potenzialmente ostile. Il capitano secondo me ha fatto bene, c'è da dire però che per come soffro il freddo io sul momento lo avrei mandato a stendere!

Nicholas ha detto...

Eh si, la scelta è stata sensata, ma la descrizione del freddo gelido ha spinto i giocatori a lamentarsi un sacco (e anche i civili che, essendo civili, non hanno sempre chiare le scelte militari).

C'era anche un problema di scorte, il gruppo è dotato di generatore elettrico da campo che però consuma carburante, in parte si può risparmiare facendo del fuoco quindi le scelte erano anche tra: maggiori rischi ma risparmio di carburante e viceversa.
Ai pg era chiaro che, se mai avessero finito la benzina in territorio nemico, erano belli che morti.

andrea ha detto...

Un bel fuoco, visibile a chilometri di distanza nella notte buia, o la possibilità di doversela fare a piedi, senza protezione, in territorio nemico?

Bel dilemma.

Io opterei per la cucina da campo, adatta a fare braci XD
(che immagino non ci sia, giusto? =)

Nicholas ha detto...

In realtà la visibilità era un problema relativo, almeno qui.
A quanto ne sanno i pg ci sono solo i Morti e quelli sono ciechi.
Non avevo dettagliato così bene l'equipaggiamento militare, avevano un qualcosa per cucinare ma non ho specificato :D

Mr. Mist ha detto...

I moduli trasportabili per una cucina da campo operativa ci sono ma sono una prerogativa degli eserciti moderni, non credo che la sussistenza del reich li avesse già in quel periodo, temo che il massimo fossero le scatolette e qualche bombola portatile (su questo sono assai meno sicuro).
Non avevo notizie sulle capacità sensoriali dei morti in SR, direi che se non ci vedono dovrebbero almeno sentirci, in tal caso lo sparo per scacciare i lupi non è stata un'idea brillante!
Quanto al farsela a piedi, il problema è notevole anche considerando il fatto che dormire all'addiaccio in pieno inverno in quei luoghi rischia di portarti all'assideramento: "Sergente nella neve" docet.

Nicholas ha detto...

Esatto, inoltre il gruppo non è in missione, il gruppo era in missione con una colonna militare (che aveva un po' tutto per una missione), quindi ho immaginato avessero qualcosa per cucinare ma molto raffazzonato.
Non ho messo bombole perchè tempo una sessione e esplodeva qualcosa :D

I Morti in SR "percepiscono" i vivi, non è chiaro come esattamente (il che lascia molta libertà narrativa), in generale nell'avventura il comportamento dei pg aumenta o diminuisce l'attività dei morti aka stare molto fermi, fare molto rumore, girare per le città etc. "risveglia" i Morti (tutte cose che hanno imparato man mano osservandoli).
Però queste azioni li rendono solo più attivi, di norma i Morti sono sempre sulle loro tracce, e sono implacabili.

andrea ha detto...

Cucine di campo c'erano eccome! (cercate "german field kitchen ww2")

Ecco un esempio:
http://cdn.ipernity.com/112/60/83/5896083.3cde1689.640.jpg?r2

Avevano iniziato ad usarle già nella prima guerra mondiale...
Ovvio che, per una singola missione in cui la mobilità è essenziale, nessuno si sognerebbe di portarsi dietro qualcosa di così "scomodo". ;)

Comunque pensavo considerassero anche la presenza di "umani ostili" nel territorio, per quello mi era venuto in mente il discorso del fuoco. Comunque l'idea che siano implacabili è decisamente inquietante. Ultima Forsan dà spiegazioni differenti sulla presenza dei non morti... e c'è il discorso dell'infezione.
Qui, a quanto ho capito, non c'è questo problema: muori, ritorni alla (non)vita. Semplice. Crudele. Drammatico.

Nicholas ha detto...

Yep in SR i Morti sono la cosa meno spiegata. l'unica cosa certa è che tornano in vita, sempre, tutti, e non "muoiono" più (te ne disfi bruciandoli, se li fai a pezzi te ne liberi ma le varie parti non muoiono e cercano cmq di raggiungere i vivi).
Nessuno sa perchè si rianimino o perchè alcuni lo facciano in un modo e altri in un altro, perchè alcuni prima e alcuni dopo, come facciano a percepire i vivi o perchè divorare i vivi gli dia forza.
L'unica certezza è che cacciano i vivi e non si fermano mai.

Il che in fondo a me piace, dopotutto fa più paura ciò che non sai.

Non hanno la cucina ma hanno un cuoco, il buon Schimtz.

Mr. Mist ha detto...

Chiedo scusa Andrea,mi sono espresso male, un conto è una cucina da campo, che esistevano, mentre i moduli trasportbili moderni, sono di fatto dei container, che in pochi minuti possono aprirsi e diventare di fatto una cucina da campo in grado di fare anche il pane. Sono fatti per essere facilmente apribili trasportabili, poi li smonti velocemente e sono pronti per essere portati da un'altra parte. Quelle sono almeno quelle che ho visto io.
Probabilmente il modulo che descrivi tu Andrea era parte della colonna che era partita all'inizio della missione!

andrea ha detto...

@Mr.Mist: Ah, intendevi QUEL tipo di modulo =)

@Nicholas: in pratica, l'umanità è senza speranza.

Mr. Mist ha detto...

La presenza di viventi ostili nella zona del gruppo secondo me è ancora tutta da confutare!
Da quel che ho visto dai film di Romero, walking dead Z nation,è come se ci fosse un virus, che è latente nei viventi ma si attiva nei morti, per cui si rianimano, in quei film c'è anche il discorso del contagio via fluidi corporei, in SR non lo so.
In ogni caso concordo anch'iocon queste premesse l'umanità è destinata a scomparire!