Intanto il soldato scelto è passato a Pecsi.
Il sergente Kovacs si avvicina al capitano
“Stai interrogando solo ungheresi” dice in un tedesco stentato.
“Non preoccuparti, tratterò tutti allo stesso modo” ribatte secco Otto.
Marcus si avvicina alla scena, guarda Pecsi con il suo unico occhio e poi dice tranquillo “Io Pecsi l’ho visto rubare mentre eravamo con la colonna”.
Cala il silenzio mentre gli ungheresi cercano di capire cos’abbia detto Marcus.
“Bene, bene” dice Heinz “rubare materiale tedesco è punibile con 15 anni di carcere, farlo in territorio nemico è una condanna a morte”.
Prima che Pecsi riesca a capire cosa gli stia dicendo Heinz, il soldato tedesco lo colpisce con forza.
L’uomo cade nella neve.
Heinz gli tira un calcio in faccia, i pesanti anfibi militari spaccano il naso e il sopracciglio dell’ungherese, la neve si macchia di sangue mentre l’uomo urla per il dolore.
Heinz lo colpisce di nuovo con furia.
Pecsi cerca di proteggersi come può mentre la ferita al ventre riprende a sanguinare.
Dopo qualche secondo il capitano ferma il soldato scelto con un gesto.
Varga si avvicina ai due.
Pecsi geme nella neve.
“Chiedigli perché ha rubato” dice Heinz ansimando.
L’interprete traduce.
Pecsi dice qualcosa, Varga gli risponde, Pecsi rimane silenzioso un attimo, respira pesante e geme.
“Ne vuole ancora?” chiede Heinz prendendo il fucile.
Varga parla qualche secondo con Pecsi il quale gli risponde.
Varga annuisce.
“Pecsi ammette di aver rubato qualcosa dalla colonna durante la marcia verso Ploiesti, materiale medico e un paio di transistori, pensava di rivendere tutto al mercato nero una volta rientrati a Budapest” Varga sospira “dice che non ha più rubato nulla da quando siamo rimasti isolati e si è liberato di tutto”.
“Perquisite i suoi averi” ordina il capitano Otto.
La perquisizione si rivela infruttuosa.

36 - PECSI

Intanto il soldato scelto è passato a Pecsi.
Il sergente Kovacs si avvicina al capitano
“Stai interrogando solo ungheresi” dice in un tedesco stentato.
“Non preoccuparti, tratterò tutti allo stesso modo” ribatte secco Otto.
Marcus si avvicina alla scena, guarda Pecsi con il suo unico occhio e poi dice tranquillo “Io Pecsi l’ho visto rubare mentre eravamo con la colonna”.
Cala il silenzio mentre gli ungheresi cercano di capire cos’abbia detto Marcus.
“Bene, bene” dice Heinz “rubare materiale tedesco è punibile con 15 anni di carcere, farlo in territorio nemico è una condanna a morte”.
Prima che Pecsi riesca a capire cosa gli stia dicendo Heinz, il soldato tedesco lo colpisce con forza.
L’uomo cade nella neve.
Heinz gli tira un calcio in faccia, i pesanti anfibi militari spaccano il naso e il sopracciglio dell’ungherese, la neve si macchia di sangue mentre l’uomo urla per il dolore.
Heinz lo colpisce di nuovo con furia.
Pecsi cerca di proteggersi come può mentre la ferita al ventre riprende a sanguinare.
Dopo qualche secondo il capitano ferma il soldato scelto con un gesto.
Varga si avvicina ai due.
Pecsi geme nella neve.
“Chiedigli perché ha rubato” dice Heinz ansimando.
L’interprete traduce.
Pecsi dice qualcosa, Varga gli risponde, Pecsi rimane silenzioso un attimo, respira pesante e geme.
“Ne vuole ancora?” chiede Heinz prendendo il fucile.
Varga parla qualche secondo con Pecsi il quale gli risponde.
Varga annuisce.
“Pecsi ammette di aver rubato qualcosa dalla colonna durante la marcia verso Ploiesti, materiale medico e un paio di transistori, pensava di rivendere tutto al mercato nero una volta rientrati a Budapest” Varga sospira “dice che non ha più rubato nulla da quando siamo rimasti isolati e si è liberato di tutto”.
“Perquisite i suoi averi” ordina il capitano Otto.
La perquisizione si rivela infruttuosa.

9 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Ovviamente nessuno ha interpellato Marcus sul perchè non abbia subito denunziato Pecsi quando commetteva i furti.

Nicholas ha detto...

Ovviamente!
Cmq si sa che nell'esercito rubano tutti.

andrea ha detto...

Un pestaggio! Era da tanto che non ne "vedevo" uno... tra giocatori o con qualche PNG?

Comunque rubare in tempo di guerra spesso equivale a sopravvivere. Come anche non farsi scoprire...

Per quanto riguarda la "denuncia", il primo pensiero che m'è venuto è che l'attacco è la miglior difesa. Se se la prendono con il povero Pecsi, non se la prenderanno con Marcus... che magari ha ben altro da nascondere.

Nicholas ha detto...

Pecsi è un png, l'unico pg ungherese è Varga.
Cmq è stata una bella sessione e gli interrogatori non sono ancora finiti.

Mr. Mist ha detto...

Fossi stato io il capitano due "paroline" con Marcus in privato le avrei fatte, anche perchè se è vero che certe cose le fai saltare fuori solo al momento "opportuno" è assolutamente plausibile che tu sappia altre cosee che tu magari, come giustamente dice Andrea, abbia qualcosa da nascondere.

Mr. Mist ha detto...

Probabilmente non ha approfondito con Marcus perchè sa che per lui è normale chiudere un occhio su tutto! :P

Nicholas ha detto...

LOL
Povero Marcus :D

rocco ha detto...

ho un vago ricordo che durante una sessione abbiamo trovato una antica raffigurazione di un beholder...beh siamo andati avanti per una buona mezz'ora con battute sul chiudere un occhio, avere un occhio di riguardo, costare un occhio, avere il malocchio e similia...per non parlare di quella volta del genio dell'aria...bei ricordi...

Nicholas ha detto...

Dal mio file di 7 pagine di cagate di anni di D&D

DM “attaccate gli elementari dell'acqua”
Nano (manca) “ho fatto un buco nell'acqua”
Stregone (manca) “faccio acqua da tutte le parti”

Nano (dopo aver fatto 40 danni) “come è messo l'elementare dell'acqua”
DM “adesso è un po’ torbido”