#Adventober2020
26. LAGUNA
Anche oggi, all credits to Mr. Mist!
Kaspar Moretti osservò la bellezza della laguna di Venezia, il sole stava salutando la città con un bellissimo tramonto autunnale, c’era poco tempo per potere concludere i propri affari e raggiungere il suo domicilio, presto infatti sarebbe scattato l’oscuramento imposto per ragioni di sicurezza. Riprendendosi da quella meravigliosa visione Kaspar affrettò il passo, non mancava molto all’indirizzo della sua “casa sicura” e poteva permettersi un’andatura che non palesasse troppo la sua zoppia, il lascito di una vecchia ferita che gli aveva impedito di continuare a servire efficacemente nell’esercito ma che gli aveva aperto le porte dell’Evidenzbuerau il servizio segreto militare austro-ungarico, quello ed il fatto di parlare perfettamente e senza accento la lingua italiana. Ripensò con preoccupazione alla fretta con cui quell’operazione era stata realizzata: il trasferimento dal fronte orientale a quello italiano quasi senza preavviso, la rocambolesca infiltrazione clandestina in territorio nemico realizzata in piena notte dal mare sbarcando da un sottomarino, le poche informazioni in suo possesso e le molte cose da fare: scoprire che cosa era accaduto alla cellula informativa a Venezia, che aveva interrotto l’invio di informazioni ormai da giorni e poi avvicinarsi al fronte e fornire quante più informazioni possibili sulla dislocazione delle truppe italiane.
Kaspar ripassò ancora una volta i dati della sua identità fittizia per poterli ripetere con naturalezza: Alberto Rezzonico, giornalista svizzero giunto in Italia per documentare la grande vittoria del Regio Esercito Italiano nella gloriosa undicesima battaglia dell’Isonzo. Dopo aver terminato l’esercizio mnemonico Kaspar si trovò in prossimità dell’indirizzo della casa protetta, diede un’occhiata in giro: nulla di strano, tutto nella norma. Fece un ulteriore giro dell’isolato approfittando degli ultimi istanti di luce per controllare, poi con calma e naturalezza si avvicinò ad una porta e bussò una sequenza di colpi, era il codice per identificarsi, il battito del suo cuore era aumentato ma le sue mani erano ferme, lo stiletto nascosto nel suo bastone da passeggio era pronto. Dall’altra parte risposero: sempre una sequenza di colpi nel codice di risposta.
“Molto bene, si comincia!” pensò Kaspar spingendo la porta e preparandosi ad entrare.
* Sistema di gioco: GUS
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