Rudy fa per partire, pronto a tirar giù con un calcio la porta, quando una mano si posa sul suo avambraccio. Rudy sente il suo cuore fermarsi, per poi riprendere veloce il suo battito sotto la scarica dell'adrenalina. D'istinto si ritrae, girandosi di scatto, puntando la pistola, imitato in men che non si dica da Greg.
La signora Sterling è lì, in piedi, con lo sguardo sorpreso per la reazione smodata. Da dove cazzo è sbucata?!?
- Oh cielo! Non volevo spaventarvi! - si scusa la vecchina, guardando preoccupata le armi puntate su di lei.
- Signora, m'ha fatto prendere un infarto! - sbotta Rudy, cercando comunque di mantenere la calma. Cosa che non riesce a Greg, che scarica una raffica di insulti sulla Sterling, il cui viso si contrae in una smorfia risentita oltre che dispiaciuta.
- Dannazione vecchia! - sbotta l'ex minatore - Che cazzo c'è qua dentro! Che razza di posto maledetto è mai questo!
- Caro - risponde la Sterling, rivolgendosi a Rudy - forse è meglio se vi preparo una camomilla, vedo che il tuo amico è molto agitato. Il viaggio vi ha stancato molto!
Quindi si avvicina all'orecchio del veterano, abbassando il tono di voce come per non farsi sentire: - Non è che gli manca qualche rotella, vero?
- Non voglio nessuna camomilla del cazzo e non sono pazzo! - sbraita Greg, con gli occhi fuori dalle orbite.
- Greg, Greg! Stai calmo! - Rudy abbassa la canna dello shotgun di Greg, rialzatasi pericolosamente verso la Sterling nell'ultimo accesso d'ira.
- Ecco, bravo giovanotto, metti via il tuo fucile da cacciatore. Va usato all'aperto, qui c'è il rischio che ti faccia male! - dice la vecchia, con espressione che pare sinceramente preoccupata per la salute di Greg.
- Signora, Greg non è pazzo. Abbiamo sentito dei lamenti venire da questa stanza.
- Ma non c'è nessuno oltre a voi, la camera è vuota.
- Dannazione vecchia, tagliamo la testa al toro e apri quella maledetta porta! - urla Greg.
La Sterling, un po' indispettita per la sfiducia, prende il passpartout e apre.
La stanza è deserta.
Greg si mette una mano in fronte, per provarsi la febbre. Probabilmente non sta bene, sono tutti troppo stanchi.
Riprendendo lucidità, Rudy pensa al tempismo della Sterling... che strana donna...
- Signora, scusi se mi faccio gli affari suoi. Noi eravamo venuti a prendere la radio da riparare, ma perché lei era qui e non a dormire? - chiede a bruciapelo.
Il viso della vecchia si distende in un largo sorriso: - Oh caro! Avevo freddo, e sono scesa nel locale caldaie per controllare il riscaldamento! Stanotte è davvero gelida!
Plausibile.
- Vado comunque a prepararvi una camomilla, è meglio. Se nel frattempo riuscite a riparare la radio... mi farebbe piacere sentire l'ultimo notiziario della notte...

1.28 - INFARTO

Rudy fa per partire, pronto a tirar giù con un calcio la porta, quando una mano si posa sul suo avambraccio. Rudy sente il suo cuore fermars...

Greg si ricorda poco di quella notte, quella notte che era stata il punto più basso della sua lenta discesa all'inferno.
Tutto era cominciato cinque anni prima.
Greg lavorava presso una cava di rame nel Montana, era addetto agli esplosivi. Aveva anni di esperienza alle spalle, un posto sicuro, un bello stipendio. Era stimato dai colleghi, dagli amici del bar, aveva una bella casa con giardino, e due cani. Ma soprattutto c'era lei, Sue Ann, sua moglie. Sorridente, affascinante, invidiata da tutti.
Greg aveva tutto ciò che potesse desiderare, era felice.
Poi accadde l'imprevedibile.
Era un lunedì piovoso. Greg aveva fatto piazzare gli esplosivi, con la solita dovizia, con la solita cura. La sequenza di scoppio era calcolata per avvenire in totale sicurezza.
Eppure qualcosa andò storto, i tempi non furono rispettati, il cedimento fu più ampio del previsto e nella direzione sbagliata. Nella frana persero la vita cinque lavoratori, seppelliti dalle rocce. Cinque colleghi, cinque amici.
Si sa come vanno le cose quando succedono queste disgrazie: comincia la caccia al colpevole, il rimpallo di responsabilità. La firma sui permessi di lavoro di cantiere era la sua.
Il suo datore di lavoro che finora l'aveva trattato a grandi sorrisi e pacche sulle spalle, come uno "di famiglia", non perse tempo a scaricare tutte le colpe su Greg, pur di evitare una causa lunga e costosa che avrebbe gravato pesantemente sui bilanci della società.
Gli avvocati dell'azienda mineraria riuscirono a dimostrare che quei permessi non potevano essere autorizzati, complici alcuni cavilli burocratici di cui Greg nemmeno conosceva l'esistenza.
Il risultato fu che Greg venne licenziato in tronco. Senza lavoro, dovette inoltre far fronte alle spese legali per difendersi nel seguente processo per omicidio colposo plurimo.
Greg vedeva la situazione che lentamente gli sfuggiva sempre più di mano: i soldi andavano esaurendosi, gli amici gli voltavano le spalle, ed ogni giorno che passava si ritrovava sempre più solo, nervoso e irascibile.
La complicità con sua moglie si consumava inesorabile, sostituita sempre più dalle incomprensioni, dalle sfuriate, dagli alterchi.
Le notti insonni gli divoravano l'anima, e solo la bottiglia di whisky riusciva a stordire i pensieri, a placare i fantasmi.
Sue Ann lo aveva trovato diverse volte incosciente sul divano, con la bottiglia ancora in grembo e la televisione accesa, mentre il sole dell'alba lo baciava attraverso le ampie vetrate. Lei lo aiutava a rialzarsi, a rimettersi a letto, pregando che reagisse al baratro in cui stava sprofondando. Ma Greg in tutta risposta, la insultava. Non poteva sopportare di essere ripreso da lei, cui aveva dato tutto, una bella casa, una bella vita. Cosa pretendeva di saperne, lei, di quello che stava passando?
Continuò così, per diversi mesi, sulla strada dell'autodistruzione. Fino a quando nessuno venne più ad aiutarlo quando albeggiava. Sue Ann l'aveva lasciato.
Il vortice della solitudine, inesorabile, s'era concluso. Anche l'ultima persona che l'aveva sostenuto se n'era andata.
L'abbandono da parte della moglie catalizzò in Greg una nuova rabbia, contro colei che gli aveva voltato le spalle per ultima. Ma non era un odio contro la persona, era un odio contro il genere femminile, che pretendeva di sapere tutto, di sapere sempre cosa dire, cosa fare, come comportarsi. Le donne non sbagliano mai, loro. E che ne sanno, di responsabilità? Per forza non sbagliano mai! Non lavorano in cave di rame, loro, al massimo puliscono casa e badano ai figli!

Quella notte Greg era al bar, come tutte le altre notti, ad affogare la sua vita nell'alcol. Era da poco passata la mezzanotte quando uscì dal locale, ma la notte era lunga e decise di fermarsi ad un supermarket notturno per fare un "rifornimento".
Voleva del whisky, ma quella dannata cassiera si rifiutava di venderglielo. Diceva che era troppo ubriaco e non voleva averlo sulla coscienza.
Greg insisteva, ma quella continuava a rifiutarsi, minacciando di chiamare le forze dell'ordine. Un'altra donna che pretendeva di dirgli cosa doveva fare...
Greg non si ricorda cosa scattò in lui. Tutta la rabbia e la repressione di quegli anni si sfogarono su quell'ignara malcapitata in cinque minuti di terrore. Ricorda di averla presa a pugni, poi a calci. Ricorda i suoi pianti, i suoi lamenti. Quindi aveva afferrato qualche bottiglia ed era scappato.
Cos'era diventato?

I successivi cinque mesi trascorsero in prigione, fino a quando Jerry non venne a fargli visita. Al tempo Mulcachey era uno sconosciuto, ma disse di aver seguito la sua vicenda sui giornali, sin dall'incidente alla cava.
Aveva bisogno di uno come lui. Jerry si sobbarcò il pagamento della cauzione, tirando fuori Greg dalla cella merdosa dov'era stato rinchiuso. In cambio della sua esperienza, c'erano milioni di dollari ad aspettarlo, milioni con cui si sarebbe pagato i migliori avvocati per difendersi nel processo sulla morte dei suoi colleghi. Il suo nome sarebbe stato riabilitato.

1.27 - GREG FOULKS

Greg si ricorda poco di quella notte, quella notte che era stata il punto più basso della sua lenta discesa all'inferno. Tutto era comin...