Dog sta guidando con prudenza per le vie di Detroit, sulla sua Maserati, a fianco a lui siede Ted.
È identico al fratello, entrambi neri, entrambi enormi e pieni di muscoli e tatuaggi.
“Dog è proprio vero che voi mangiariso guidate come scopate!”.
Ted scoppia in una risata.
“Dai fai rombare sta bimba!”
Dog si ferma a un semaforo, Ted si allunga e gli suona il clacson facendo girare due ragazzine in short e canotta.
“Oh belle! Lo volete fare un giro?”
Le due ragazzine si avvicinano, smartphone in mano.
“Sei Ned Nigga Donovan! Ho visto la tua story poco fa!” grida eccitata una delle due.
“Ma che cazzo dici! Sono Ted Big-T Donovan!”
“E chi cazzo saresti?”
“Ma come chi cazzo sarei?”
“Ma chi ti conosce?”
Ted grugnisce.
“Si sono io! Ned Nigga Donovan!”
“Lo sapevo!”
Ted si allunga fuori dal finestrino abbracciandola mentre lei scatta un selfie.
Il semaforo scatta e Dog mette la prima.
“Non andare via Ned!” gridano le due.

Ned tira su il finestrino.
“Fanculo a ste due, ma ci credi che conoscono mio fratello e non me? Cazzo mio fratello fa due video ed è una star, cazzo ne sa della vita vera?”
Ted tira fuori una canna.
“Ted non fumare in macchina, sai che non sopporto quella roba...”
“Si atteggia a grand’uomo” continua Ted “ma ho sentito il suo album in anteprima, secondo me è pure diventato frocio”.
Ted si accende la canna e inizia a fumare.
Dog guarda la strada concentrato.
“Non fosse mio fratello gli avrei già sparato, sto coglione”.
Ted si fa altri due tiri.
“Senti Dog, tu sei uno a posto per essere un cinese”.
“Sono koreano ma va bene...”
“Ecco lo dicevo, uno a posto, senti, ho scritto un pezzo che spacca, roba mai vista prima, parla di me, del ghetto, soldi, figa, una bomba insomma!”
“Originale...”
Ted continua a fumare.
“Esatto! Non quelle frociate che vuole cantare Ned”.
Ted pianta gli occhi su Dog.
“Ecco cosa facciamo, quando deve partire il suo pezzo di merda, tu punta l’attenzione su di me e io parto col mio, piacerà un sacco! Sicuro! Li conosco i ragazzi!”
“E poi?”
“E poi cosa? E poi l’album lo faccio io, fanculo, io so di cosa parlo, io nel ghetto ci vivo! Ci stai?”
“Ci devo pensare...”
“Ottimo! Lo sapevo che eri uno giusto! Domani sera abbiamo le prove open, ci saranno i fratelli, quando ti dico tu metti il pezzo nuovo e goditi la festa!”
Ted butta la cicca dal finestrino.
“Ferma qua che sono arrivato”.
Ted scende e si dirige verso un campetto di cemento dove diversi altri neri lo salutano con pacche e strette di mano.

2 - REAL

Dog sta guidando con prudenza per le vie di Detroit, sulla sua Maserati, a fianco a lui siede Ted. È identico al fratello, entrambi neri...


Ned attraversa come il prato incolto di una scalcagnata casa di periferia dai muri scrostati, spinge la porta e entra come una furia.
Subito all’ingresso c’è uno schermo da 80 pollici, 4 playstation, altre consolle in un angolo e decine di pacchi Amazon.
”Dog! Dove cazzo sei?!” urla.
Ned cammina sull’enorme tappeto arabo macchiato di birra e resti di cibo.
”Dog! Vieni fuori cazzo!”
Un giovane orientale esce da una stanzetta con indosso un accappatoio di playboy.
“Ned, che succede?” chiede con i capelli ancora bagnati.
“Che succede? Succede che non sono un frocio di merda, ecco che succede!”
“Non capisco”
Ned si fa avanti.
“Non capisci eh? Ho ascoltato il nuovo album” Ned avvicina il suo viso a quello del ragazzo “tutto il nuovo album”.
Poi si gira e si svacca su un divano in pelle nera ancora coperto della plastica protettiva.

“Che cazzo pensavi? Io quella canzone non la canto!”
“Ma Ned è un pezzo bellissimo!”
“Me ne batto il cazzo! Devi levarlo! Sai bene perchè sono tornato qui! A Detroit, nella mia città!”
Ned butta a terra i resti di un cinese da asporto.
“Dog, mio fratello mi piglia per il culo perchè non sono real, perchè ho dimenticato la strada, perchè mi sono venduto alle major! E per il concerto di esordio dovrei cantare una canzone su due uomini?! Col cazzo! Io non la canto! A me i froci fanno schifo!”.
“Ned, tuo fratello è un fallito, guarda quanti soldi stiamo facendo! Hai 15 milioni di follower su instagram, tuo fratello al massimo lo conoscono nel quartiere”.
“Me ne fotto dei like, io sono venuto qui per dimostrare che non ho dimenticato! Che sono uno del ghetto!”
Ned si alza e inizia a camminare nervosamente.
Dog si avvicina.

“Ned non devi preoccuparti, l’album è una bomba! Il pezzo è una bomba, stavolta sfondiamo!”
“Dog-”
“Aspetta Ned, ti ricordi quando ti scrissi il primo album?”
Ned non risponde.
“Eri un signor nessuno, infilavi due rime giusto nei contest del parchetto, poi hai iniziato a cantare la mia roba e tempo due mesi abbiamo fatto il primo tour”.
“Si, però al campetto tutti mi portavano rispetto...”
“Finito il tour avevamo pure un contratto e finalmente abbiamo potuto permetterci quella roba che vedevamo solo nei video”.
Dog guarda fuori alla sua Maserati Quattroporte III, il sogno di una vita.
“Si ma i miei amici del ghetto...”
“Ma che ti frega di quei falliti? Tuo fratello spaccia ancora erba come se aveste 15 anni e vive ancora con vostra madre! Datti una svegliata Ned, questo secondo album ci consacrerà! Faremo i big money stavolta! Stringi i denti ancora un po’, fai sto concerto e poi a Detroit ci torneremo solo per cantare all’Arena!”
Ned cerca qualcosa da ribattere.
“Fanculo Dog! Io non sono un frocio! Io se becco un frocio lo ammazzo di botte!”
Esce dalla casa sbattendo la porta.

1 - FAGGOT

Ned attraversa come il prato incolto di una scalcagnata casa di periferia dai muri scrostati, spinge la porta e entra come una furia. Su...


Questa narrazione riguarda una partita a Fiasco fatta con alcuni amici usando il set "Gruppo Rock in Tour".
La nostra avventura parla di musica ma parla anche di tante altre cose, parla del mondo del rap, parla di razzismo e di omofobia.
Ci sono personaggi razzisti e personaggi omofobi (ma mai tutte e due le cose assieme :D), ci sono insulti razzisti e omofobi.
Ovviamente nessuno dei giocatori al tavolo condivide minimamente queste "idee", tutt'altro.

Si tratta di un gioco, di un what if in un mondo dove il razzismo e l'omofobia sono troppo spesso presenti.
Non è nostra intenzione offendere nessuno, ne tanto meno supportare un certo genere di comportamenti.

Heinlein diceva che c'è un termine tecnico per chi confonde le idee di un personaggio con le idee dell'autore e tale termine è "idiota".
Fortunatamente nessuno dei frequentatori di questo blog lo è, ma purtroppo viviamo in un mondo dove è ancora necessario e doveroso fare certi disclaimer.

Detto questo spero che la nostra narrazione vi diverta.

FIRE IN THE HOLE - DISCLAIMER

Questa narrazione riguarda una partita a Fiasco fatta con alcuni amici usando il set "Gruppo Rock in Tour". La nostra avventur...


Anche questa avventura è conclusa.
Come anticipavo all'inizio e come troverete nel file, questa one shot è stata tratta, per buona parte, da un racconto di bizarro fiction "Il villaggio delle sirene" di Carlton Mellick III.

È stato un po' un esperimento e un po' un modo per rivisitare una storia che mi era piaciuta per le sue tematiche .
Il mio lavoro quindi è stato abbastanza minimo, il plauso va a Mellick per aver scritto una bella novella.
Ma se il lavoro del master è stato minimo non lo è stato quello dei giocatori che hanno dato vita ai personaggi che si sono destreggiati in questa distopia animalista, regalandomi un racconto ancora migliore dell'originale.

Un grazie dunque a:

Ale nei panni di Fred Thunmbeg
Christian nei panni del capitano Harlock (zam zam)
Ciro nei panni del dott. Koothrapali
Giovanni nei panni della dott.sa Tardella
Paolo nei panni di Mia Swaili

Un doveroso grazie ad Ale per aver creato questo spazio e per essere sempre disponibile quando qualcosa non funziona.
E un grazie a tutti i commentatori che tengono vivo questo blog e rendono piacevole narrarci delle avventure.
Alla prossima avventura!

RINGRAZIAMENTI

Anche questa avventura è conclusa. Come anticipavo all'inizio e come troverete nel file, questa one shot è stata tratta, per buona p...


Harlock esce sulla terrazza del suo albergo, guarda il mare sotto di sé, decine di metri più in basso.
Si stiracchia, poi decide di sedersi su una delle sdraio.
“Alexa servizio in camera, colazione europea”
“Certo signor Yattaran” risponde una voce femminile diffusa.
“Mettimi anche su le notizie”.
Uno schermo bidimensionale si srotola da una fessura sul pavimento e poi si accende sul notiziario.
Harlock prende un sigaro da una scatola di legno.
Questi iper-salutisti moderni non sanno godersi i piaceri della vita.
Taglia la punta e lo accende.
Sullo schermo appaiono notizie sullo scandalo Whole Food - APAC come nella settimana precedente.
La Global Digital ha fatto un ottimo lavoro... e ha pagato bene per fortuna.
Un brivido corre lungo la sua schiena.
Se non avessi avuto abbastanza prove mi avrebbero scaricato e ora sarei in qualche prigione dell'ESA.
Cambia canale e mette su un film d’azione.
Un carrello automatizzato entra nella stanza con la sua colazione e si ferma accanto alla sdraio.
Harlock prende una lunga boccata dal suo sigaro.
Ripensa alle sirene.
È sicuro che ne sentirà ancora parlare.
Bhe, spero di essere già morto quando quelle cose avranno davvero fame.
Prende un paninetto dolce e inizia la colazione.

43 - EPILOGO 3

Harlock esce sulla terrazza del suo albergo, guarda il mare sotto di sé, decine di metri più in basso. Si stiracchia, poi decide di sede...


Lucia sta guardando la olo-visione.
Sul tavolino del monolocale c’è il suo nuovo badge della Whole Food, “Corporativo di secondo livello” riporta la dicitura.
A fianco sono posati alcuni depliant di case e alloggi nella zona centrale di Singapore, case ampie e luminose, prati e parchi, strade illuminate e sicure.
Il nuovo tablet è aperto su un social network, il suo feed è pieno di indignazione sulla sorte delle sirene.
L’olo-visione è settata su uno dei settanta canali della Global-Digital, quello delle notizie.
“E queste sono foto di umani bio-ingegnerizzati con i quali la Whole Food nutriva le sirene, immaginate queste povere creature costrette a mangiare composti chimici...” sullo schermo scorrono immagini di Siren Cove e delle sirene.
"Per colpa della Whole Food le sirene, ridotte alla fame, hanno cercato cibo per se e per i loro cuccioli a Siren Cove dove sono state orribilmente ammazzate dai locali, prima che l'ESA potesse intervenire".
Appaiono alcune immagini di repertorio di squadre dell'ESA in azione.
“Sembra inoltre che il governo dell’APAC abbia condotto esperimenti militari in un’area in cui vivevano delle specie viven-”
Lucia cambia canale, appare una donna in un completo elegante, dietro di lei la bandiera dell’APAC “... il governo aveva riposto piena fiducia nella Whole Food ma è stato chiaramente un errore, le accuse di aver messo a rischio specie protette sono assolutamente ridicole...” i giornalisti presenti si scatenano in una serie di domande indignate che coprono la voce della rappresentante dell’APAC.

Il cellulare si illumina.
Lucia lo prende e abbassa il volume dell'olo-visione.
“Dott.sa Tardella, sono Kay delle Risorse Umane”
“Si...”
“Immagino sappia cosa sia accaduto?”
“Sto guardando le news, si”.
“Bhe la Whole Food è in causa con il governo dell’APAC, senza contare che dopo questa pubblicità negativa nessuno vorrà più i nostri prodotti”.
“Capisco...”
“Lei ha fatto un ottimo lavoro ma purtroppo dobbiamo razionalizzare e accentrare i compiti”.
“Certo...”
“Mi dispiace darle questa notizia ad appena due giorni dalla sua promozione”.
Lucia non dice nulla.
“Le sue cose le saranno spedite a casa, riceverà ancora una mensilità, le auguro una buona giornata”.
“Aspetti un attimo!”
“Si?”
“E il dottor Koothrapali?”
“La Whole Food pagherà un anno di stipendio alla sua famiglia e la figlia sarà accettata alla NUS come da accordi, come detto avete fatto un buon lavoro”.
La chiamata si chiude.
Lucia posa il telefono e si lascia cadere sulla poltrona malconcia.
China la testa mentre alcune lacrime bagnano la moquette dozzinale del pavimento.

42 - EPILOGO 2

Lucia sta guardando la olo-visione. Sul tavolino del monolocale c’è il suo nuovo badge della Whole Food, “Corporativo di secondo livello...


Il sole picchia forte, la tolda della piccola barca è incandescente.
Mia cerca un po’ d’ombra nella cabina afosa.
Intorno a lei il mare infinito e privo di vita.
Si bagna volto e le braccia ustionate dal sole.
Guarda l'orizzonte vuoto.
Sulla tolda diverse bottiglie d’acqua vuote.
Sono fottuta...
Si sdraia sul legno, sente il calore attraverso il vestito leggero.
Ha la gola in fiamme.
Si copre gli occhi con la mano e guarda il cielo.
“Mamma, papà, tra un po’ saremo di nuovo assieme” mormora a voce bassa.
Se non altro, il mio corpo andrà alla deriva su una barca, come si usava a Siren Bay.
Il pensiero la fa stare meglio.
Chiude gli occhi e si lascia cullare dalle onde.

41 - EPILOGO 1

Il sole picchia forte, la tolda della piccola barca è incandescente. Mia cerca un po’ d’ombra nella cabina afosa. Intorno a lei il mare...


Due elicotteri scuri atterrano vicino al villaggio di case colorate.
Sulle fiancate il Panda armato di fucile d’assalto, simbolo dell’ESA.
I paramilitari saltano giù e iniziano a ispezionare la zona.
“O mio dio” dice uno.
“Sono delle bestie!”
Un terzo soldato si avvicina al corpo di una sirena uccisa a colpi di arpione.
“Come cazzo si fa ad ammazzare una creatura vivente!”.
Passano sopra i corpi di alcuni polinesiani completamente dissanguati calpestandoli con gli anfibi militari.
Un soldato tira un calcio a un cadavere.
“Bastardi!” urla ai corpi senza vita.
“Stai calmo” gli dice un altro “qualcuno pagherà per ciò che hanno fatto”.

“Ehy venite qui!” urla un soldato.
I tre militari arrivano alla chiesa.
“Ce ne era una nascosta sul campanile”.
Una donna robusta si guarda intorno terrorizzata.
“Allora brutta troia! Che cazzo avete fatto a queste povere creature?” urla uno dei soldati.
La donna balbetta qualcosa.
“Mio marito lo hanno preso, lo hanno preso!”
“Che cazzo sta dicendo?”
“Ma che cazzo ne so...” uno dei soldati tira fuori la pistola dalla fondina.
“Sono dei mostri” continua la donna “l’hanno preso”.
Si porta le mani al volto singhiozzando.
“Mi ha detto di nascondermi nella chiesa, che mi avrebbe protetta” riprende fiato a fatica tra i singhiozzi “mi ha dett-”.
Un colpo di pistola rimbomba, la testa della donna esplode e il suo corpo cade in avanti sulla sabbia.
Il soldato rimette la pistola nella fondina.
Poi sputa sul cadavere.
“Qua l’unico mostro sei tu”.

40 - ENDANGERED SPECIES AGENCY

Due elicotteri scuri atterrano vicino al villaggio di case colorate. Sulle fiancate il Panda armato di fucile d’assalto, simbolo dell’ES...


Mia arriva al pontile.
C’è solo più una barca.
Fa saltare la catena con una sbarra di ferro e poi guarda i comandi.
Non sarà molto difficile guidarla, no?
Accende il motore e poi prova a spingere avanti l’imbarcazione.
Il motore sussulta e si spegne.
Mia lo riaccende e ci riprova.
La barca si muove lentamente sull’acqua, il motore manda zaffate di fumo nero.
La ragazza afferra il timone e la fa puntare verso il mare aperto.
Alle sue spalle l’isola è silenziosa.

39 - ROTTA NEL BUIO

Mia arriva al pontile. C’è solo più una barca. Fa saltare la catena con una sbarra di ferro e poi guarda i comandi. Non sarà molto dif...


Greg si appoggia alla porta di legno.
Fuori ci sono le sirene, bellissime, che lo chiamano a se.
Greg estrae la pistola e se la appoggia al ginocchio.
Chiude gli occhi, stringe i denti e tira il grilletto.
Le ossa del ginocchio esplodono tra sangue e schegge.
Greg urla.
Si trascina in un angolo respirando affannosamente.
Koothrapali scende dalle scale.
“Fermati” gli dice Greg con un filo di voce.
Ma Koothrapali non lo ascolta.
Greg prova ad afferrarlo ma l’uomo lo scalcia via e apre la porta.
Fuori ci sono delle ragazze, giovani, sorridono loro con trasporto e li guardano con i grandi occhi chiari.
Koothrapali va verso di loro incespicando e togliendosi gli abiti.
Greg lascia la pistola e striscia nella loro direzione, non sente nemmeno più il dolore.
Le sirene li abbracciano, stringendoli a loro.
I due uomini sentono il calore dell’abbraccio e si lasciano andare al desiderio.

38 - PREDE

Greg si appoggia alla porta di legno. Fuori ci sono le sirene, bellissime, che lo chiamano a se. Greg estrae la pistola e se la appoggi...


Lucia vede il pontile illuminato dalla luna.
Ci sono ancora le due barche.
Una detonazione e un bagliore la fanno trasalire.
Vede Harlok che ha appena sparato a una delle catene.
Corre verso di lui.
Arriva sul pontile.
Il capitano sta mettendo in moto la barca.
È a petto nudo e lordo di sangue.
“Aspetta!” urla Lucia.
Harlok si gira di scatto puntando la pistola.
“Ah, sei tu” dice ma non abbassa l’arma.
“Fammi salire!”.
Harlok soppesa la situazione.
“Voglio il tuo tablet!”
“Cosa?”
“Il tablet, dammelo!”
Lucia allunga il suo tablet verso l’uomo.
“Ok, salta su”.

37 - ACCORDI

Lucia vede il pontile illuminato dalla luna. Ci sono ancora le due barche. Una detonazione e un bagliore la fanno trasalire. Vede Harl...


Mia si sporge dalla terrazza, due sirene si muovono nel prato allungando le mani verso di loro.
Tira fuori la pistola e spara, una delle creatura salta indietro colpita alla coda.
Greg afferra Mia e cerca di allontanarla.
“Sei impazzita! Hai sparato a una specie protetta!”
Mia si divincola.
“Lasciami!”
Fred la spinge in terra.
Mia si rialza e gli si avventa contro, Greg perde l’equilibrio e i due cadono oltre la balaustra.
Atterrano con un tonfo nell’erba alta.
Fred si rialza barcollando, una sirena avanza verso di lui.
Mia afferra la pistola da terra e spara alla creatura, i colpi attraversano il corpo di donna, ma l’essere continua ad avanzare.
Greg ne approfitta per trascinarsi di nuovo nella casa.
Mia svuota il caricatore contro la sirena poi getta la pistola e corre via nel buio.

36 - DIFESA DISPERATA

Mia si sporge dalla terrazza, due sirene si muovono nel prato allungando le mani verso di loro. Tira fuori la pistola e spara, una del...


Harlock sente un dolore al petto, i seni della ragazza sembrano essere attaccati al suo corpo.
Stordito prova ad allontanarsi ma la ragazza lo sta baciando sul collo, il sangue sgorga e scivola sulla pelle nuda.
Che succede...
Prova a liberarsi ma si sente debole, e c’è un bel calduccio, si sta proprio bene.
La sua mano tocca il calcio della pistola.
La stringe e cerca di concentrarsi.
Il sangue continua a scendere caldo.
Alza la pistola con uno sforzo enorme e la appoggia al ventre della ragazza.
È così bella.
Alza il cane.
Cosa sto facendo? Sono impazzito?
Si concentra, e tira il grilletto.
L’esplosione del proiettile lo assorda, l’arma gli parte di mano.
La creatura si affloscia.
Harlock cade a terra ancora stordito.
Davanti a lui la sirena si dimena nell’erba.
Harlock raccoglie la pistola e spara di nuovo.
Poi si trascina verso il pontile.

35 - SANGUE

Harlock sente un dolore al petto, i seni della ragazza sembrano essere attaccati al suo corpo. Stordito prova ad allontanarsi ma la raga...


Lucia si rialza e guarda la terrazza dietro di se, poi corre sull’erba umida.
Dove vado?!
Un brivido le corre lungo la schiena quando vede in lontananza la figura di una sirena.
Si gira nella direzione opposta e si mette a correre sentendo chiaramente nell’aria l’odore dolciastro dei feromoni.
Sente due detonazioni squarciare la notte.
Si ferma, sente altri colpi.
Si mette a correre in quella direzione.

34 - SPARI NEL BUIO

Lucia si rialza e guarda la terrazza dietro di se, poi corre sull’erba umida. Dove vado?! Un brivido le corre lungo la schiena quando v...


Col cazzo che mi faccio mangiare da quei mostri!
Harlok corre a perdifiato tra la vegetazione bassa.
Mi basta arrivare al pontile e poi vaffanculo.
Stringe il tablet al petto.
Davanti a lui appare il mare.
La luna illumina il pontile e la rimessa di legno.
Harlok si ferma.
Si gira.
Una ragazza bellissima è a circa venti metri da lui.
I suoi capelli rossi e lisci, il sorriso malizioso, i piccoli seni illuminati dalla luna.
Harlock lascia cadere il tablet sulla sabbia e fa qualche passo verso di lei.
La ragazza allarga le braccia.
Harlok si avvicina, la abbraccia e lei fa lo stesso con lui.
L’uomo annusa i suoi capelli e fa scorrere le mani sulla pelle liscia e chiara.
La ragazza lo stringe a se.
L’uomo si toglie la camicia e la bacia.

33 - FUGA NELLA NOTTE

Col cazzo che mi faccio mangiare da quei mostri! Harlok corre a perdifiato tra la vegetazione bassa. Mi basta arrivare al pontile e p...