L'accesso alla cupola è evidente dalla diversa configurazione dei corridoi. L'aspetto anonimo e grigio dei tunnel metallici di collegamento viene rimpiazzato da pareti bianche decorate con motivi vegetali o floreali, che richiamano l'attrattiva principale della Cupola del Mattino.
Un passaggio dritto davanti ai nostri tre taglia la cupola lungo il suo diametro verso il parco centrale, invisibile oltre una porta saracinesca chiusa alla fine del corridoio. Da questa sorta di spina dorsale dipartono diversi percorsi ricurvi, che come costole seguono la circonferenza della cupola da entrambi i lati, dando accesso ai moduli abitativi all'apparenza deserti.
"Tagliamo nel parco, faremo prima" dice Travis. Ma anticipati i compagni al portellone, impreca quando realizza che senza energia non c'è modo di aprirlo.
Isaac dà un'occhiata: "Devo sbloccare il meccanismo pneumatico, poi potremo aprirla manualmente, ma ci vorrà una certa forza. Quest'affare non sembra per niente leggero..."
"Non facciamo prima a percorrere una circonferenza?" propone April.
"Forse..." balbetta Isaac mentre estrae dal suo borsello uno strano attrezzo simile ad una ciambella metallica e lo calza al polso "Ma se poi troviamo altre porte bloccate? Tanto vale..."
"Cos'è quell'affare?" lo interrompe Travis indicando lo strano aggeggio.
"Un tool multiuso per riparazioni" risponde orgoglioso l'ingegnere. "E' un bel modello, guarda..."
Con una torsione del polso il kit si attiva, illuminandosi di arancione. Alcuni attrezzi, cacciaviti e pinze si estendono dal bracciale fin oltre le dita di Isaac, il quale semplicemente pensando e simulando con la mano l'operazione da compiere attiva e comanda l'attrezzo giusto che esegue il lavoro.
"Proprio figo..." commenta con sufficenza Travis smorzando l'entusiasmo dell'amico. "Io sono per gli attrezzi tradizionali. Vabbè, io mi fumo una paglia, fammi sapere quando hai finito..."
Travis inspira grandi boccate rendendo la brace incandescente, appoggiato stancamente alla parete. April incrocia le braccia strofinandosele, fa qualche passo avanti e indietro per evitare di stare immobile: "Fa sempre più freddo..."
Dopo un paio di minuti un sfiato d'aria decreta la riuscita dei tentativi di Isaac. Travis getta la sigaretta a terra ed afferra il portellone tirandolo con forza.
La saracinesca scorre per una dozzina di centimetri e si blocca, incastrata da qualcosa. Ciò che accade poi è veloce e confuso. Una serie di urla riecheggiano da dentro il parco nella loro direzione, incomprensibili, qualcuno passa davanti all'apertura creata da Travis e spinge il portone per contrastarlo.
Travis è confuso, molla la presa, ed il pesante ingresso si richiude con un rimbombo metallico.
"Checcazzo...!"
Ripresosi dalla sorpresa, Travis sbatte le mani aperte sul portello.
"Ma chi erano?" chiede April.
Travis parla in modo sincopato gesticolando vistosamente: "Ho visto solo di sfuggita da quel poco che avevo aperto, ci saranno una trentina di persone al centro del parco. Quando ho aperto hanno cominciato a sbraitare, ma comunque la porta era bloccata da qualcosa da dentro. Poi sono arrivati un paio di tizi impanicati e hanno richiuso! Ma che cazzo sta succedendo? Si sono barricati nel parco? Sono tutti impazziti?"
"Proviamo a fare mezza circonferenza, ci dovrebbe essere un'altro accesso perpendicolare a questo"
Isaac si affretta e raggiunge come previsto il secondo portone, mettendosi al lavoro con il suo tool.
"Aspetta..." April attiva i suoi microfoni per registrare. Lo sbuffo d'aria compressa conferma ancora lo sblocco della porta.
Travis apre facendola scorrere verso di sé, questa volta stando al riparo dietro il portellone stesso.
Ancora grida allarmate incomprensibili per l'eco, ancora una volta l'accesso viene bruscamente richiuso.
"Proviamo a riaprire?" chiede Isaac.
"Stocazzo... ci hano sbattuto fuori! Vaffanculo loro e il loro giardino. Non mi fido, magari questi sono andati fuori di testa..."
"Travis ha ragione, non sappiamo cosa sta accadendo, è una situazione d'emergenza, meglio evitare altre complicazioni." April si rabbuia. "Non sappiamo cosa abbia provocato il danno alla Centrale, potrebbe anche essere terrorismo, o un atto di guerra..."
"E quelli lì dentro... ostaggi?"
"A me sembravano stronzi, non ostaggi..." replica Travis con una smorfia.
"Ho registrato, posso filtrare l'audio."
"Vogliamo davvero perderci tempo, dolcezza?"
April ignora il sarcasmo di Travis e in meno di un minuto ripulisce il file.
Chiudete! chiudete! è l'ordine perentorio che sovrasta tutte le altre voci, poi qualcuno urla tutte cazzate, non c'è nessuno là fuori! e infine un mormorio in sottofondo, coperto dallo sbattere della porta che si richiude.
April rilavora il file, portando in primo piano le ultime parole sullo sfondo. E' un tono autoritario, che parla di un attacco dei terroristi di Ine Givar.
"Cazzo... allora non è un incidente..." dice Isaac mettendosi una mano tra i capelli
"Non lo so..." riprende pensierosa la giornalista. "Gli Ine Givar sono tornati ad essere parecchio attivi ultimamente con le loro rivendicazioni, ma questo non è il loro modus operandi... a meno che la loro ala più estrema..."
"Mmmph... basta congetture. Abbiamo capito che questi sono conigli che si sono barricati lì dentro, non ostaggi. Ci fanno solo perdere tempo, ed io non voglio surgelare. Andiamo, metti a posto questa cazzo di Centrale e facciamola finita."

07 - INE GIVAR

L'accesso alla cupola è evidente dalla diversa configurazione dei corridoi. L'aspetto anonimo e grigio dei tunnel metallici di col...