“E questo è tutto”.
Jacopo guarda i templari riuniti.
“Lo sai vero che né Francesco né il suo aiutante Angelo sono mai stati ritrovati, sei sicuro che siano usciti vivi da quella chiesa?”
“Si”.
“D’accordo, puoi andare a sistemarti”.
Jacopo esce dalla stanza.
I suoi vestiti sono ancora lordi di sangue, la sua spada smussata dai continui colpi, lo scudo perso, l’armatura sta insieme per miracolo, eppure sorride.
“Un Morto superiore, a quanto pare d’accordo con l’Inquisizione! Meno male che Jacopo l’ha ucciso” commenta uno dei templari.
“Si ma il suo Maestro Andrea?” chiede un altro.
“Hai sentito la storia, è caduto lottando contro i Morti”.
“Come il suo primo Maestro, senza contare gli altri due che hanno rinunciato ad avere Jacopo come scudiero senza concludere il suo addestramento” aggiunge un terzo.
“E cosa dovremmo fare?”
“Abbiamo problemi più urgenti di Jacopo, quello che faremo è procurargli un quinto Maestro con il quale iniziare di nuovo l’addestramento…”

39 - EPILOGO 2

“E questo è tutto”. Jacopo guarda i templari riuniti. “Lo sai vero che né Francesco né il suo aiutante Angelo sono mai stati ritrovati,...


Giulio si siede appoggiandosi a un tronco.
“Avanti!” lo incita Carlo “Non manca molto al villaggio”.
“Si” risponde lui con voce stanca “fammi solo riprendere fiato”.
La fasciatura sul ventre è di nuovo sporca di sangue e emana un cattivo odore.
“Carlo…”
“Cosa c’è?”
“Ti ricordi di quando ci siamo finti veterinari e poi non avevamo idea di come sgravare quella vacca?”
Giulio fa una risata stentata.
Carlo ride anche lui.
Poi si siede vicino a Giulio.
“E invece tu ti ricordi di quando abbiamo detto di essere impresari per il nuovo teatro di Roma e sono arrivati tutti quei tizi strampalati a farci vedere i loro numeri?”
Ridono.
Giulio tossisce.
Carlo continua “Ma come ti venivano in mente le traduzioni?”
“Ah, inventavo sul momento, una volta pericolo una volta no”.
Ridono.
“Ci siamo proprio divertiti, questa poteva essere la nostra uscita di scena, lo spettacolo migliore di sempre…”
“Lo sarà! Appena giunti in paese ci diamo una sistemata, bruciamo questi abiti che ci hanno dato più problemi che altro e ricominciamo!”
“Carlo…”
Carlo guarda l’amico, Giulio ha gli occhi socchiusi.
“Ti ricordi di quando mi hai offerto della cioccolata? Me la ricordo ancora, quella cioccolata…”
Il respiro di Giulio è corto.
“Siamo stati bravi Carlo, tu sei stato bravissimo, ma tu sei sempre stato un grande attore”.
Carlo non risponde.
Giulio apre appena gli occhi.
“Grazie per tutto, ora vai via, prima che mi risvegli”.
Carlo lo abbraccia.
Sta piangendo.
Si alza, guarda l’amico di una vita, seduto sotto un albero, come tante volte l’ha visto fare.
Prende le sue cose e si allontana.

38 - EPILOGO 1

Giulio si siede appoggiandosi a un tronco. “Avanti!” lo incita Carlo “Non manca molto al villaggio”. “Si” risponde lui con voce stanca ...

Il giudice Graham si lascia cadere sulla poltrona, facendo cigolare la pelle sotto la sua possente mole. Giornalisti delle più importanti agenzie dello stato e perfetti sconosciuti si accomodano rumorosamente, tutti con lo sguardo rivolto verso la pesante porta chiusa che tra poco si aprirà.
Il caso più importante che la contea di Wilson abbia mai visto ha riempito le prime pagine dei giornali, esperti e commentatori improvvisati hanno sviscerato i fatti e, in attesa che la giuria si pronunci, hanno formulato ipotesi su quale possa essere il verdetto. Dopo più di una settimana di consultazione a porte chiuse, tutto il North Carolina è in trepidante attesa.
La pesante porta si apre ed i dodici giurati prendono posto nel silenzio generale; nessuno sembra riuscire a guardare l'imputato, tutti tengono gli occhi bassi. Una signora di mezz'età continua a giocare nervosamente con la fede nuziale. Poi il giurato numero uno, un uomo in giacca e cravatta dall'acconciatura impeccabile nonostante il caldo e l'umidità, si alza in piedi.
Ad un cenno, la guardia si avvicina al giurato e recupera un foglietto piegato a metà, porgendolo poi al giudice. Alcuni flash rischiarano la sala e provocano una smorfia sulla faccia di Graham, che però fa segno di continuare. "La giuria ha raggiunto un verdetto?"
"Sì, vostro onore" esclama l'uomo.
"L'imputato si alzi in piedi" esclama il giudice, dopo aver aperto il biglietto ed aver dato una veloce occhiata a quanto c'è scritto sopra.
Rick O'Donnell si alza in piedi, lanciando uno sguardo alle sue spalle. L'esile figura di Jenny non si vede da nessuna parte.
Non che se lo aspettasse: sua moglie non si è più fatta vedere da quando Rick è stato arrestato. Non una visita, non una lettera. L'unica busta che ha ricevuto mentre era dietro le sbarre gli è stata consegnata dal suo avvocato. All'interno, le carte del divorzio.
Anche l'avvocato Murray si alza, schiarendosi la voce e sistemandosi il fondo della giacca.
Il caro Murray, giovane difensore d'ufficio dal sorriso incerto e dalla tosse nervosa. Dopo la sparizione di suo padre e di sua moglie, a Rick non era rimasto nulla. Dove poteva trovare il denaro per permettersi un buon avvocato?
Murray si sporge, avvicinandosi il più possibile all'orecchio destro dell'ormai ex agente. "Andrà tutto bene, figliolo" sussurra. Nonostante sia più giovane di un paio d'anni, l'ha sempre chiamato così. "Nessuna di quelle persone può seriamente pensare che tu sia un trafficante di droga".
Rick osserva gli sguardi bassi dei giurati. Nessuno riesce a guardarmi in faccia... sono fottuto pensa, chiudendo gli occhi e respirando a fondo.
"In merito all'imputazione per partecipazione all'associazione dedita alla produzione ed al traffico di sostanze stupefacenti, come giudicate l'imputato?"
"Riteniamo Rick O'Donnell colpevole".
I flash delle fotocamere rischiarano la sala, mentre un brusio si diffonde tra i presenti.
Rick deglutisce a fatica e chiude gli occhi. Fino all'ultimo aveva sperato in un verdetto di non colpevolezza.
Il martelletto del giudice batte con forza, riportando il silenzio.
"Signor O'Donnell, questa corte la condanna a trent'anni di reclusione da scontare presso il penitenziario statale di Wilson. La seduta è tolta".

"Benvenuto nella tua nuova dimora" sghignazza la guardia, indicando la cella con il manganello. "Lui è Jack. Vi farete compagnia per parecchio tempo".
Rick entra e si ferma dopo un passo, la strada bloccata da un energumeno coperto di tatuaggi che lo sovrasta di almeno una spanna. "... piacere".
Un grugnito ed una smorfia sono le uniche risposte che ottiene, poi lo sguardo dell'uomo si alza e si fissa oltre la sua testa.
Anche Rick si gira, sperando che la guardia ci abbia ripensato e gli assegni un'altra cella.
"Fate i bravi, mi raccomando!" esclama l'uomo in uniforme, poi urla nella radio. "Chiudete la 125!"
Il forte clangore metallico accompagna i passi che si allontanano.
"Bene, bene, bene" grugnisce Jack, una nota di soddisfazione nella voce che fa correre un brivido lungo la schiena di O'Donnell. "Dovrò ringraziare l'agente Ross, la mia nuova puttanella non sembra niente male..."

29 - IL VERDETTO DELLA GIURIA

Il giudice Graham si lascia cadere sulla poltrona, facendo cigolare la pelle sotto la sua possente mole. Giornalisti delle più importanti...


“Guidaci verso La Spezia” ordina Francesco.
“Certo, ma prima allontaniamoci” risponde Mauro.
I tre corrono nel paese fino a raggiungere il limitare del bosco.
“L’abbiamo scampata” dice Francesco a Giulio “è fatta”.
Una detonazione rompe l’aria.
Giulio cade a terra urlando.
Francesco si volta e vede Mauro con il fucile in mano.
“Ma che hai fatto?! Sei impazzito?!”
Francesco di china su Giulio.
“Voglio i soldi, non mi interessa dei vostri affari ma voi avete 400 scudi e io li voglio”.
Francesco preme una coperta sulla pancia di Giulio.
"Tranquillo Giulio andrà tutto bene".
“I soldi! Avanti!”
Francesco tira fuori una borsa di monete e gliela lancia.
“Tieni tieni! Non farci del male!”
Mauro prende i soldi.
Poi li guarda freddamente.
“Non diremo nulla! Non c’è bisogno che ci uccidi! Non siamo veri inquisitori! Siamo solo attori itineranti, siamo due truffatori!”
Giulio urla di dolore.
Mauro abbassa il fucile e cammina sparendo tra gli alberi.
“Non dovevi dargli i soldi Carlo” sibila Giulio coperto di sudore “potevamo cambiare vita!”
“Ma chi se ne frega dei soldi! Andiamocene via!”
Lo aiuta a rialzarsi e si incammina verso il bosco.

37 - GIU' IL SIPARIO

“Guidaci verso La Spezia” ordina Francesco. “Certo, ma prima allontaniamoci” risponde Mauro. I tre corrono nel paese fino a raggiungere...


“Che facciamo Maestro?!”
“Bastardi traditori!”
“Maestro dobbiamo aprirci al strada!”
“Si, tagliamo per la piazza, sono più sparpagliati potremmo riuscire ad evitarli…”
“No!” Jacopo avanza nella chiesa verso i monaci e il loro signore “Usciremo dall'altro lato, dopo che avremmo massacrato questi abomini”.
“Ma sei impazzito?!”
Jacopo carica avanti con la spada in pugno.
“Merda!”
Andrea accende l’expiator e lo segue.

36 - FINE GLORIOSA

“Che facciamo Maestro?!” “Bastardi traditori!” “Maestro dobbiamo aprirci al strada!” “Si, tagliamo per la piazza, sono più sparpagliat...



L'interno della cattedrale conserva ancora l’aria maestosa di un tempo.
I tendaggi sono caduti e i cocci delle vetrate sono sparpagliati sul pavimento, ma le navate, i bassorilievi e i quadri sono tutti al loro posto.
File di panche scure sono allineate davanti all'altare.
Una figura incappucciata è inginocchiata davanti al crocefisso.
Altre dieci figure sono sedute sulle panche.
Francesco, Mauro e Giulio fanno qualche passo in avanti.
La figura si alza, insieme a lei si alzano tutte le altre.
E poi si girano.
Hanno tutti dei sai sbrindellati.
I loro volti rivelano la carne marcia e i denti in vista.
La figura centrale inizia a parlare in latino, rivolgendosi ai due inquisitori, la pelle del suo viso sembra pergamena.
I due avanzano ancora senza rispondere.
La figura smette di parlare.
Francesco china la testa in segno d’assenso.
L’essere riprende a parlare, questa volta in un italiano desueto.
“Allora siamo d’accordo, siete liberi di tornare a riferire che accetto il vostro patto, come segno di buona volontà, uno dei due templari rimarrà qui”.
“Anche tutti e due” risponde Francesco.
"E sia" risponde l'essere.
Gli altri dieci Morti avanzano verso la porta sorpassando i tre.
Francesco prende Giulio e Mauro e si dirige verso la sagrestia e l’uscita laterale dalla chiesa.

35 - PATTO OSCURO

L'interno della cattedrale conserva ancora l’aria maestosa di un tempo. I tendaggi sono caduti e i cocci delle vetrate sono sparpag...


I Morti che li seguivano si fermano, rimanendo a una decina di metri dalla struttura.
Il gruppo riprende fiato.
“Cosa dicono le scritte?” chiede Jacopo a Giulio.
“Sono generici avvertimenti”.
“E perché qualcuno li avrebbe scritti su ogni muro?”
“Non ne ho idea”.
“Avanti non perdiamo tempo, raggiungiamo l’entrata” intima Francesco.
Seguendo il muro i cinque arrivano alla piazza antistante l'ingresso.
Diversi Morti si aggirano nei dintorni ma senza avvicinarsi.
Jacopo guarda i fregi del portale.
“Ma questa chiesa è consacrata a Sant’Ignazio di Loyola! Ecco chi era il santo famoso di cui parlavano i valdesi, era il fondatore dell’inquisizione!”.
Andrea si gira verso gli inquisitori.
“Credo che ci dobbiate delle spiegazioni”.
“Certo…”
Con un rapido movimento Francesco prende Giulio per un braccio e entrano nella chiesa.
Mauro li segue.
I due templari restano interdetti.
“Che facciamo?” chiede Jacopo fissando i Morti e stringendo la spada.
“Restiamo sulla porta”.

34 - IL SANTO

I Morti che li seguivano si fermano, rimanendo a una decina di metri dalla struttura. Il gruppo riprende fiato. “Cosa dicono le scritte...


Il gruppo si muove rapido lungo i terrazzamenti umidi, il sole sta iniziando a scendere.
Mauro imbocca una scalinata di pietra tra i muretti a secco.
“Tagliamo su di qua”.
Il gruppo si ritrova tra le prime case, tre Morti si muovono verso di loro.
“Via, di quà!”
I cinque si inoltrano tra i carruggi.
Di colpo si trovano in una piazzetta, sei Morti appaino dalle porte buie.
“Dietro front!”
Corrono veloci seguiti dalle creature.
La mole della cattedrale torreggia su di loro.
I muri delle case sono imbrattati di scritte in latino.
Due Morti gli tagliano la strada.
“Seguiteci!” urla Andrea.
Lui e Jacopo alzano gli scudi e caricano.
L’impatto butta a terra le creature e il gruppo le sorpassa velocemente.
Arrivano al muro esterno della cattedrale.

33 - LA CATTEDRALE

Il gruppo si muove rapido lungo i terrazzamenti umidi, il sole sta iniziando a scendere. Mauro imbocca una scalinata di pietra tra i mur...


Andrea e Mauro sono acquattati poco fuori da Montemarcello.
Il piccolo paese è dominato dalla cattedrale.
Benché le vetrate siano distrutte la struttura è in buono stato.
L’aria vibra del singolo rintocco dato dalla campana pochi secondi prima.
“È pieno di Morti” commenta Andrea.
“Si e tutti belli attivi, è strano, di solito i Morti che non sono in caccia stanno per lo più fermi” ribatte Mauro.
“Cosa suggerisci?”.
“Un assalto frontale è fuori discussione, possiamo provare a risalire dal lato del mare o tagliare per i terrazzamenti, ma in ogni caso ci sarà da combattere”.
“Mi pare che non si avvicinino alla cattedrale”.
“Pare anche a me ma potrebbe essere un caso”.
I due tornano dagli altri e espongono il loro piano.
“D’accordo” dice Francesco “gli esperti militari siete voi”.
“E se davvero c’è questa grande minaccia, voi sapete come neutralizzarla?”
“Si, abbiamo molte conoscenze che possono tornare utili”.
Andrea lo fissa, con occhi sottili.
“Sarà meglio…”

32 - MONTEMARCELLO

Andrea e Mauro sono acquattati poco fuori da Montemarcello. Il piccolo paese è dominato dalla cattedrale. Benché le vetrate siano distr...


Al mattino i cinque sono davanti a una porta aperta.
“Sono scappati eh?” commenta Francesco “Complimenti per la guardia”.
Guarda Andrea e Jacopo.
Andrea sostiene lo sguardo.
“Se hai da fare delle accuse falle”.
“Ne riparleremo a La Spezia, mettiamoci in marcia”.
Mauro estrae la sua mappa.
“Andiamo, mezza giornata di marcia e dovremmo esserci”.

Andrea affianca Francesco.
“Parliamoci chiaro, io stanotte ho trovato la porta aperta”.
“E cosa ci facevi lì?”
“Sono andato a controllare che stessero bene”.
Andrea guarda Giulio.
“Ma non è questo il punto, prima del mio turno di guardia c’era Giulio, quanto bene lo conoscete?”
“Lo conosco da anni! Non ho alcun dubbio sulla sua rettitudine”.
Andrea non commenta.
Poi torna dietro la fila affiancando Jacopo.
“Che vi ha detto Maestro?”
“Che si fida ciecamente di Giulio. Ormai è chiaro che tra i due è Francesco quello che comanda anche se è solo un inquisitore in seconda”.
“E voi gli credete?”
“Non so più che pensare”.
“Avete provato a liberare i valdesi?”
“Certo, e non me ne pento, ma il fatto è che qualcuno li aveva già liberati, e prima del mio turno di guardia c’erano solo il tuo e quello di Giulio”.
“Io non ho fatto nulla”.
“Già, e nemmeno Giulio pare…”

31 - FUGA NELLA NOTTE

Al mattino i cinque sono davanti a una porta aperta. “Sono scappati eh?” commenta Francesco “Complimenti per la guardia”. Guarda Andrea...