Tina esce dalla piccola diocesi di Oulx insieme a Igino.
Intorno a lei casette ben tenute, una robusta palizzata e una stazione ferroviaria.
La diocesi ha pagato per i villaggi liberati: duecento scudi a villaggio insieme ai soldi che già aveva messo da parte Rinaldo, i due si ritrovano con 1000 scudi.
“Direi che il nostro viaggio è finito” dice Tina.
“Vengo con te” dice Igino.
“Non credo sia una buona idea...”
Igino si avvicina.
“Igino, stammi lontano!”.
“Igino Bert!” si sente una voce alle loro spalle.
Sono apparsi una mezza dozzina di Excurbites.
“Tu, Giulio Peiretti e Rinaldo Pautasso siete in arresto per omicidio, violenza sessuale e lesioni aggravate”.
Gli Excurbites afferrano Igino mentre Tina si ripara dietro di loro.
“È lui, l’ho visto! Ha ucciso delle ragazze!” dice al capitano.


66 - RICOMPENSE

Tina esce dalla piccola diocesi di Oulx insieme a Igino. Intorno a lei casette ben tenute, una robusta palizzata e una stazione ferrovia...


Per il resto della mattinata nessuno parla molto mentre si dirigono verso Oulx, la fine del loro viaggio.
Giulio si sta in coda, un occhio ai compagni e uno alla pista dietro di se.
Giampiero cammina a fianco a Tina, la ragazza guarda la strada e stringe la borsa di cuoio scuro.
Igino ha capito che Rinaldo non tornerà e anche lui rimane in silenzio, distraendosi di tanto in tanto a guardare il paesaggio.
Verso mezzogiorno però vedono sulla strada due uomini a cavallo.
Hanno armature metalliche, spade al fianco e fucili in mano.
Si fermano a una decina di metri dal gruppo.
Giampiero si fa avanti.
“Salute confratelli”
Uno dei due ricambia il saluto.
“Allora, Giampiero, i nostri sospetti erano fondati?”
Giampiero annuisce.
“Il signor Pautasso era caduto preda del maligno, usava il suo potere e la sua influenza per perseguire i suoi scopi” si gira verso il resto del gruppo “e aveva sottomesso la mente di questo povero disgraziato” dice indicando Igino.
L’uomo carica il fucile.
“È posseduto?”
Giampiero rimane silenzioso un istante.
“No, non ha colpe, è stato solo plagiato, ora che l’influenza di Pautasso è svanita è libero”.
“E dov’è l’adoratore del male?”
“Ha trovato la sua fine a Sestriere”.
“Ci altre persone possedute dal maligno?”
Giampiero lancia una lunga occhiata a Tina, poi si gira verso l’uomo a cavallo.
“No, nessuno”.
“Bene, allora vieni, che torniamo a Torino”.
“Aspettate, c’è un nuovo confratello che vorrebbe unirsi a noi”.
Giulio si fa avanti.
“Mi chiamo Giulio Peiretti e vorrei servire il Tempio”.
“Garantisco io per lui, dice Giampiero”.
“D’accordo Giulio, seguici e vedremo se sei degno”.

65 - TEMPLARI

Per il resto della mattinata nessuno parla molto mentre si dirigono verso Oulx, la fine del loro viaggio. Giulio si sta in coda, un occhi...


Tina, Giulio e Giampiero scavalcano la finestra e si mettono a correre nel paese addormentato.
Scivolano nelle straducole fangose mentre cercano di raggiungere la strada.
Dietro di loro si sentono colpi d’arma da fuoco e urla.
Tina stringe a sé la borsa cuoio.
Arrivano allo stradone.
“Dov’è Igino?” chiede Giampiero.
“Non lo so, è sparito appena è iniziato il casino” risponde Giulio.
“Che facciamo?”
“Bhe di sicuro non possiamo aspettarlo”.
In quel momento da un angolo appare Igino trafelato che corre verso di loro.
“Aspettatemi!”
Li raggiunge.
“Dov’eri?”
“Ho avuto paura, sono scappato” si guarda attorno spaesato “dov’è il signor Rinaldo?”
“È rimasto indietro” risponde Giulio.
“Lo aspettiamo?”
“No, ci raggiungerà lui”.

64 - FUGA

Tina, Giulio e Giampiero scavalcano la finestra e si mettono a correre nel paese addormentato. Scivolano nelle straducole fangose mentre...


La detonazione rimbomba e l’uomo barcolla indietro.
Gli altri indietreggiano quasi fuori dalla casa.
Rusati urla di prendere la strega.
Rinaldo tira fuori la pistola e si avvicina svelto a Tina.
Le passa una borsa di cuoio scuro.
“Scappa! Ora!”
“Papà c’è una cosa che devo dirti”.
Rinaldo la guarda benevolo.
“So tutto Tina, l’ho sempre saputo, ora vai, vai più lontano che puoi”.
Si gira e spara verso gli uomini che, spronati da Rusati, si riversano nella stanza.


63 - SEGRETI

La detonazione rimbomba e l’uomo barcolla indietro. Gli altri indietreggiano quasi fuori dalla casa. Rusati urla di prendere la strega. ...


Al mattino il gruppo viene svegliato da forti colpi alla porta.
“Aprite!”
Assonnato Rinaldo apre la porta e esce sull’uscio.
Vede davanti a lui Rusati con una mezza dozzina di uomini che impugnano bastoni, forconi e altri attrezzi da lavoro.
“Che succede?” chiede Rinaldo facendosi subito serio.
“C’è una strega! L’abbiamo individuata”.
“E dove?”
Rusati lo spinge da parte e poi indica Tina che si sta vestendo.
“Strega!”
“Cosa?”
“Stiamo calmi” dice Rinaldo “mia figlia non è una strega!”
“Il latte è cagliato quando è arrivata lei”.
“Ma io non ho fatto nulla!” replica Tina spaventata.
Giulio si avvicina a una finestra e prende una tazza.
“Ieri sera ho messo una tazza di latte sul davanzale e stamattina è cagliato” dice rivolto alla folla.
“E in ogni villaggio dove siamo andati, da qualche tempo, noto sempre che succede qualcosa di strano”.
“Giulio non sai quello che dici!” cerca di zittirlo Rinaldo.
“E allora spiegami perchè abbiamo preso tua figlia da Torino in fretta e furia per portarla con noi!”
“Sono un cacciatore di streghe! So riconoscere una strega!”
Rusati si intromette.
“Bene facciamo semplice, se supererà il giudizio di Dio chiaramente non è una strega”.
“Cosa intendi?”
“Se riuscirà a stringere in mano un ferro rovente allora non è una strega”.
“Questa cosa non ha senso!”
“Il giudizio di Dio ha più senso di quello degli uomini!”
Rusati avanza con i suoi verso Tina.
La ragazza tira fuori la pistola.
“Se fate un altro passo vi sparo!”
Il gruppo si paralizza.
Giampiero estrae la spada e si mette a fianco a lei.
“È una strega! Avevo ragione!” urla Rusati.
Uno degli uomini si allunga verso Tina.
La ragazza spara.

62 - LA STREGA

Al mattino il gruppo viene svegliato da forti colpi alla porta. “Aprite!” Assonnato Rinaldo apre la porta e esce sull’uscio. Vede dava...


Igino lega Tiziana a una sedia e prepara il braciere.
Giampiero si appoggia in un angolo.
“Non mi piace che mi guardi” dice Igino.
“Non preoccuparti, fai finta che non ci sia”.
“Ma ci sei…”
Igino prende un coltello rovente e si avvicina a Tiziana.
“Non sono una strega ve lo giuro!” urla la ragazza.
Igino avvicina la lama al suo viso.
La ragazza si agita mentre la pelle si arrossa e si riempie di bolle.
La mano di Igino trema.
Tiziana da uno strattone, poi si sente un urlo.
“Oddio! Oddio” urla Igino.
La punta del coltello è entrata nell’occhio della ragazza, l’occhio sfrigola mentre lei urla disperata.
Igino prova a prenderlo e tirarlo fuori.
La lama rovente si è attaccata ai tessuti bruciati.
Alla fine riesce a tirarlo via.
Il coltello cade a terra sporco carne carbonizzata.
Igino si mette a piangere.
“Non riesco, non riesco!”
“Igino calmati” dice Giampiero ancora stordito da quello che ha visto.
“Non riesco!”

La porta si spalanca e entra Rinaldo.
“Che succede?”
“Padron Rinaldo, ho fatto un errore” dice Igino scosso.
Rinaldo guarda la scena.
La ragazza ha smesso di gridare e ora singhiozza.
Rinaldo le si avvicina e la slega, la ragazza porta subito le mani all’occhio bruciato.
“Vattene a casa”.
Tiziana si alza e barcolla via incespicando.
“Complimenti Giampiero, ottimo lavoro” dice sarcastico.
“Non volevo fare nulla di male...”.
“Una ragazza rovinata per sempre!”
“Ma la doveva torturare...”
Rinaldo afferra il giovane converso per la giacca.
“Senti un po’ ragazzino, hai mai visto una strega torturata che avesse danni permanenti? No, perchè Igino sa fare il suo lavoro! Nessuno di noi sa con certezza se queste persone sono colpevoli e di sicuro io non ho intenzione di storpiare un innocente!”
Poi si volta verso Igino.
“Tranquillo Igino, non hai fatto nulla di male”.
“Mi dispiace padron Rinaldo...”.
“Non preoccuparti, è tardi, è meglio se tutti andiamo a dormire”.

61 - ERRORI

Igino lega Tiziana a una sedia e prepara il braciere. Giampiero si appoggia in un angolo. “Non mi piace che mi guardi” dice Igino. “No...


Giampiero sente delle voci che si avvicinano alla loro casa e velocemente rimette a posto le cose di Rinaldi.
In particolare alcuni libri che parlano di magia nera e stregoneria che il cacciatore di streghe teneva nella sua borsa da viaggio.
La porta si apre ed entrano i tre uomini con Tiziana stretta tra di loro.
“Che succede?”
“Abbiamo trovato una sospetta strega, ora Igino cercherà di farla confessare” risponde Rinaldo.
“Non sono una strega!” grida Tiziana terrorizzata.
Giulio la spinge in una saletta sul retro.
“Vorrei assistere” dice Giampiero.
“È meglio di no, Igino lavora bene da solo”.
“Questa volta farà un eccezione”.
“Senti ragazzo qua tu rispondi a me” dice Rinaldo duro.
“Io rispondo alla curia di Pinerolo, volete forse impedirmi di fare il mio lavoro?”
“E tu vuoi impedirci di fare il nostro?”
“Assisterò all’interrogatorio, voi restate pure fuori”.

60 - TESTI MISTERIOSI

Giampiero sente delle voci che si avvicinano alla loro casa e velocemente rimette a posto le cose di Rinaldi. In particolare alcuni libr...


Il gruppo esce nel buio.
“Quindi che facciamo?” chiede Giulio.
“O Silvia o Tiziana” dice Rinaldo asciutto.
“Silvia non ha fatto nulla, non so cosa abbia visto Igino ma non ho trovato nulla”.
“Allora vai a prendere Tiziana e portala alla nostra casa”.
“Ma Tiziana non ha fatto nulla!” la difende Tina.
“Tina, in questo paese c’è una strega, e se non è Silvia è Tiziana” conclude Rinaldo.
“Ma-”
“Stai al tuo posto e lasciaci fare il nostro lavoro”.

59 - COLPEVOLEZZA

Il gruppo esce nel buio. “Quindi che facciamo?” chiede Giulio. “O Silvia o Tiziana” dice Rinaldo asciutto. “Silvia non ha fatto nulla,...


A sera il gruppo si dirige verso casa di Rusati.
Giulio ha riferito che in casa di Silvia non c’è nulla di strano, e Rinaldo ha accettato le sue conclusioni.
"Stavolta ti sei sbagliato Igino, beh meglio così".
"Si, signor Rinaldo, a volte mi confondo" dice Igino con aria contrita, poi si gira verso Giulio "Scusami Giulio".
Giulio gli da una pacca sulla spalla.
"Non preoccuparti, stava solo facendo una torta, hai fatto bene ad avvisarci".
Giampiero invece non c'è, ha detto che non sarebbe venuto a cena e che voleva controllare delle cose.

Rusati li accoglie nella sua grande casa, insieme ad alcuni amici.
La cena procede tranquilla, i Rusati hanno preparato la bagna cauda.
Stanno mangiando e discorrendo della situazione al villaggio quando la moglie di Rusati si avvicina al marito.
“È successa una cosa strana” dice.
L’uomo si alza e la segue in cucina.
Poco dopo ritorna tenendo un grosso secchio di legno che posa sul tavolo con un rumore secco.
“Guardate!”
Stupiti tutti guardano il secchio.
Dentro è pieno di latte cagliato.
“Era latte ottimo stamattina!”
“È opera di una strega” mormora qualcuno.
Rinaldo gli parla conciliante
“Non saltiamo alle concl-”
“Silenzio! C’è una strega! Dovete trovarla e proteggerci!”
“Ma non è detto che sia opera di una str-”
“La stai forse proteggendo?!”
Rinaldo si zittisce di colpo.
“No, certo che no, troveremo la strega stasera stessa”.

58 - LATTE

A sera il gruppo si dirige verso casa di Rusati. Giulio ha riferito che in casa di Silvia non c’è nulla di strano, e Rinaldo ha accettat...


Verso mezzogiorno il gruppo si ritrova.
“Stasera Rusati ci ha invitato a cena” esordisce Rinaldo “vorrà delle risposte riguardo l'aumento di attacchi dei Morti che pare esserci stato negli ultimi mesi e che suggerisce la presenza di una strega”.
Guarda il suo gruppo.
“Abbiamo risposte?”
“Ho parlato con Tiziana, nasconde qualcosa ma non mi pare proprio una strega” esordisce Tina.
“Io ho fatto due parole con Anna, è una bigotta, non me la vedo proprio nei panni di una strega” continua Giampiero.
“Tu Igino hai notato qualcosa?” chiede Rinaldo.
“Ho girato per il paese e ho visto una cosa strana in effetti”.
Igino resta un attimo in silenzio a raccogliere le idee.
“Ho visto da una finestra una donna mischiare alcune cose, erbe mi sembra, mi sono avvicinato per sbirciare ma la donna ha subito chiuso la finestra, però ho notato che sul tavolo, vicino a lei c’era una scodella piena di un liquido rosso”.
“E chi è questa donna?”
“Non lo so, ma la casa me la ricordo bene, era verdina e poco distante dalla piazza”.
Giulio ha un brivido.
“Sei sicuro?” gli chiede.
“Si, si, sicurissimo, quella donna mi ha guardato male e ho sentito un brivido, è cattiva”.
“Giulio hai qualcosa da dirci?” lo interroga Rinaldo.
“Quella è la casa di una mia vecchia amica, Silvia e vi assicuro che non è una strega”.
“Sarà, ma magari una perquisizione facciamola”.
“La faccio io e poi vi dico”.
Rinaldo lo guarda ma non dice nulla.
Giulio si alza.
“Vado”.

57 - RISPOSTE

Verso mezzogiorno il gruppo si ritrova. “Stasera Rusati ci ha invitato a cena” esordisce Rinaldo “vorrà delle risposte riguardo l'au...


Giulio esce dalla casa della sua infanzia, respira l’aria fredda e guarda le montagne che hanno accompagnato la sua vita, finchè non ha deciso di scappare.
Ha mangiato con i suoi vecchi genitori, è stato un pranzo un po’ impacciato all’inizio, non si vedevano da dieci anni, ma poi è stato bello.
Si è sentito accolto, nonostante i rimproveri di sua madre e le prediche di suo padre.
Si ricorda di quando ha lasciato Sestriere per cercare fortuna e di come non l’abbia trovata.
Potrei davvero pensare di rimanere.
Si è fatto raccontare come vadano le cose qui.
“Bene” gli ha risposto suo padre e poi gli ha detto dei giovani che se ne sono andati e di come la comunità sia sempre più piccola, dei Morti che ancora infestano le valli.
Gli hanno detto di Rusati e di come tiene unita la comunità.
“È un brav’uomo anche se a volte si fa prendere la mano” gli ha detto sua madre.
Li ha trovati bene, anche se stanno invecchiando.
Dovrei rimanere forse, e prendermi cura di loro.
“Giulio!”
Giulio si gira e vede una ragazza di circa trent’anni con i capelli lunghi e il volto spigoloso.
“Silvia!”
I due si abbracciano.
“Quanto tempo!”
“Eh si, dieci anni almeno, ma sei tu che sei scappato io sono sempre rimasta qui!”
Giulio fa un passo indietro.
“Ti vedo bene! Come stai? Come stanno gli altri? Rodolfo e Giovanni come stanno?”
“Sono cambiate tante cose da quando eravamo ragazzini, Rodolfo e Giovanni non ci sono più, Rodolfo se ne è andato circa cinque anni fa, Giovanni è morto, in una caduta in montagna”.
“Mi dispiace...”
“Se vuoi salutarlo c’è la sua lapide”.
“E tu come stai?”
Silvia fa un lungo sospiro.
“Sono stata sposata, ti ricordi Fabio?”
“Certo!”
“Poi ci sono stati dei problemi, si è ammalato, alcuni anni fa, ed è morto” dice la ragazza tutto d’un fiato.
“Sono stati anni duri, ma adesso va meglio”.
Poi sorride.
“Dai facciamo due passi, abbiamo dieci anni da raccontarci”.

56 - SILVIA

Giulio esce dalla casa della sua infanzia, respira l’aria fredda e guarda le montagne che hanno accompagnato la sua vita, finchè non ha d...


“Rusati e altri dicono che sei arrivata qui poco prima dell’inverno”.
“Si è vero”.
“Da dove?”
La ragazza tentenna qualche secondo.
“Da Torino”.
“Da Torino sei venuta fin quassù in mezzo al nulla?” chiede Tina stupita.
Tiziana beve un po’ di tisana.
“Come dici tu, è molto più complicato di così”.
“Tiziana, questo non è un gioco, Rusati sospetta ci sia una strega e forse ha ragione, magari non sei tu, ma se non ne siamo certi queste stesse domande te le farà il nostro torturatore”.
Tina ha un tremito.
“E io non voglio che ti metta le mani addosso”.
Tiziana annuisce.
“Ok, sono scappata da Torino, li tirava brutta aria per me, non ho fatto nulla di male ma ci sono delle persone che vorrebbero farmene, sono venuta qui per far calmare le acque”.
“D’accordo” dice Tina.
“Me ne andrò a giorni, appena la pista sarà pulita, non ne posso più di questo posto”.
“E hai notato qualcosa di strano?”
“Qua l’unico strano è Rusati e i suoi sermoni sulla fine del mondo e il castigo di Dio”.
Tina si alza.
“Va bene, ti credo”.
“Pensi che io non sia una strega?”
“Anche se non ci sono streghe, non significa che non ne troveremo”.
“Cosa vuol dire?”
“Nulla, grazie per la tisana”.
Tina saluta ed esce.

55 - CONFIDENZE

“Rusati e altri dicono che sei arrivata qui poco prima dell’inverno”. “Si è vero”. “Da dove?” La ragazza tentenna qualche secondo. “D...


Tina raggiunge la casetta di Tiziana, bussa alla porta di legno.
“Avanti” dice una voce dall’interno.
Tina entra.
Dentro c’è una stanza che fa da cucina, il camino è acceso e un materasso è stato posto a fianco al fuoco.
“Freddo vero?”
“Non sai quanto”.
Tiziana è una ragazza minuta dal viso giovane e pulito e i capelli castani.
“Tu sei con i cacciatori di streghe vero? Vi ho visto ieri”.
Tina annuisce.
“Pensi che io sia una strega?”
“È molto più complicato di così”.
Tina le sorride poi le dice “Facciamo due chiacchiere”.
Tiziana sembra rilassarsi.
“Preparo un po’ di tisana, almeno ci scalda un po’”.

54 - TIZIANA

Tina raggiunge la casetta di Tiziana, bussa alla porta di legno. “Avanti” dice una voce dall’interno. Tina entra. Dentro c’è una stanz...