Sand Cove – Notte

La piazza antistante al museo è immersa nel freddo della notte.
La parete bianca riflette la luce della luna.
Due figure sono chine sulla serratura.
- Ecco fatto - bisbiglia Ryan.
La porta si apre e i due scivolano nel vano.
Chiudono la porta alle loro spalle.
Pochi passi e sono davanti all’ufficio.
- Chiusa. Dammi qualche minuto.
Ryan inizia ad armeggiare illuminando con un  accendino.
Tony gli posa una mano sulla spalla.
- Lascia stare, nella scrivania c'era la chiave.
L’interno è piccolo e senza finestre, i due accendono le torce elettriche.
Scaffali di libri e fogli impilati, uno schedario di metallo.
Tony prova le varie chiavi che ha trova.
- Maledizione, quella giusta non è tra queste.
Getta il mazzo in un angolo.
Ryan osserva il cilindro metallico.
- Troppo complessa, non sono in grado di aprirla.
- Fatti da parte.
- Che vuoi fa...
Due colpi secchi del calcio del fucile e Tony scardina i cassetti.
- Mi sbagliavo, la chiave ce l’avevo dietro...
- Sbrighiamoci avrai svegliato mezza città!
I due si riempiono le braccia di faldoni e corrono fuori.
- Dividiamoci. Ci vediamo all’hotel.

48 - INCURSIONE AL MUSEO

Sand Cove – Notte La piazza antistante al museo è immersa nel freddo della notte. La parete bianca riflette la luce della luna. Due fi...

Sand Cove, Gennaio 22, 1929, Pomeriggio

Connor si frega gli occhi, il cannocchiale è appoggiato su un panno umido, libri aperti sulla scrivania.
- Sì, direi proprio che questi sono i resti del tesoro di Edward Teach, questo binocolo, ad esempio, lo aveva sottratto al capitano della Revenge. Anche le monete sono di quel periodo, dobloni e sterline d’oro.
- E la targhetta? - chiede Tony.
- Dopo averla pulita riporta solo un nome: Martin Morat. Questo nome non mi dice nulla.
- Eppure questo Morat marcisce dove era nascosto il tesoro di Teach e ha una fiocina piantata nella pancia.
Il professore rimette gli occhiali a posto.
- Stamattina mentre dormivate sono tornato al museo, volevo controllare di nuovo i registri delle spedizioni di ricerca ma non sono più disponibili. Il guardiano mi ha detto che li ha tolti per far posto ad altri reperti.
Tony lo guarda passandosi una mano sul mento.
- Ora che ci penso stamattina ho visto lo sceriffo e un suo aiutante controllare il mio furgone, per fortuna ci siamo disfatti delle bombole.
- La cosa sta prendendo una piega che non mi piace, direi di abbandonare questo luogo e alla svelta! In ogni caso è chiaro che qualcuno ci ha preceduti.
- Questo sì, ma chi? Nessuna spedizione ha mai raggiunto il fondo del pozzo, o meglio, nessuna spedizione conosciuta. Devo avere quei registri.
Tony guarda il resto del gruppo.
- Partiremo stanotte, prima che lo sceriffo abbia modo di costruire qualche accusa o peggio.
Poi si volta verso Ryan.
- Al professore servono dei libri prima di andare via...

47 - MARTIN MORAT

Sand Cove, Gennaio 22, 1929, Pomeriggio Connor si frega gli occhi, il cannocchiale è appoggiato su un panno umido, libri aperti sulla sc...

Connor sente dei rumori alle proprie spalle.
Dall’acqua emergono i suoi compagni.
Ryan e Baronetto sono i primi.
Si tolgono le maschere sputacchiano acqua.
Quindi arriva Oliver.
Ha uno sguardo strano.
Sembra calmarsi quando vede emergere McCormak.
Il detective barcolla quasi meccanicamente.
La muta è strappata in più punti, in lunghe striature.
Si toglie il boccaglio e vomita sulla sabbia.
Nessuno osa parlargli.
Si gira a guardare il mare.
- Andiamocene! Andiamocene via dall’acqua!
Urla.
Rapidamente gli altri gli mettono una coperta sulle spalle per tranquillizzarlo e riscaldarlo.
- Cosa è successo? - chiedono al giornalista.
- Non lo so, ma lui era l’ultimo… Andiamocene via, la sotto non c’è nulla. Inutile ritornarci.

46 - IDROFOBIA

Connor sente dei rumori alle proprie spalle. Dall’acqua emergono i suoi compagni. Ryan e Baronetto sono i primi. Si tolgono le maschere...

All’improvviso sente la corda strattonare con forza, convulsamente.
Vicino a lui sente passare qualcosa.
Gli sembra di intravedere un piede nudo.
Si paralizza.
Qualcosa gli graffia una gamba.
Sente unghie penetrare le muta e l’acqua gelida.
Punta la luce.
Una mano bianca, scarnificata riflette il raggio della torcia, una massa di capelli neri fluttua nella corrente.
Si spinge indietro scalciando.
Qualcosa si muove davanti a lui.
Percepisce delle presenze.
Respira affannoso, le bolle gli impediscono la visuale.
Febbrile estrae il coltello.
Ha perso la direzione.
Sente la corda guidarlo.
Vede altre forme muoversi tra l’acqua torbida.
McCormac.
Vede un groviglio di corpi tra i lampi della torcia.
Braccia bianche e livide, pelle tirata su costole sporgenti.
Tira una  coltellata alla cieca.
La lama affonda senza ostacolo, ritrae l’arma, la seghettatura trascina con se resti di intestino, filamenti biancastri.
Qualcosa lo afferra e la maschera si strappa.
Il gelo, il buio.
Si dimena cercando di non respirare.
Un braccio saldo lo circonda per le spalle.
Sente qualcuno spingerlo nel condotto.
Recupera il boccaglio e aspira l’ossigeno.
La corda si tende nuovamente davanti.
È nel condotto, si lascia portare.

45 - NEL BUIO

All’improvviso sente la corda strattonare con forza, convulsamente. Vicino a lui sente passare qualcosa. Gli sembra di intravedere un pi...

Perlenbacher si muove con calma.
Scandaglia il fondo con la torcia.
Passa vicino a Ellis, il detective gli mostra una specie di scatola antica appena estratta dal fondo melmoso.
La aprono.
Velluto un tempo rosso, gonfio di acqua e sabbia.
Sembra delle dimensioni adatte a contenere un oggetto non più grande di una testa.
Vuoto.
Maledizione, pensa il giornalista.
Poco più in là una le torce illuminano una pinna gialla.
Avanzano con pochi colpi.
Adagiato nella sabbia il corpo di un sub.
La muta è gonfia.
La carne cerca di farsi strada attraverso la maschera.
Gli occhi sono inghiottiti dalla pelle tesa.
Oliver trattiene il vomito.
McCormac punta la luce sul ventre: una fiocina è conficcata all’altezza dello stomaco.
Con un gesto rapido strappa una targhettina di metallo.
Sul fondo ci sono alcuni attrezzi: una piccola pala, un punteruolo, qualcuno ha raggiunto il pozzo prima di loro.
Perlenbacher raccoglie una torcia spenta e se la aggancia alla cintura.

44 - LA SPEDIZIONE TRAGICA

Perlenbacher si muove con calma. Scandaglia il fondo con la torcia. Passa vicino a Ellis, il detective gli mostra una specie di scatola ...

Tony raggiunge una piccola sporgenza, qualcosa di metallico fa capolino.
Inizia a spazzare la sabbia.
Lentamente appare come una campana di metallo con un oblò.
Punta al torcia.
Un volto di carne marcia riluce con le iridi bianche.
Tony fa un salto indietro.
Dannato scafandro, ecco dove eri finito, pensa.
La corda dà uno strattone, si allontana volentieri dal reperto.
Ryan sta cercando di sfilare qualcosa.
Lavorano in due portando alla luce un vecchio baule sfondato.
Dentro ci sono alcune monete d’oro incrostate dall’aspetto antico, e un cannocchiale coperto di fregi.
La ricerca continua.

43 - LO SCAFANDRO

Tony raggiunge una piccola sporgenza, qualcosa di metallico fa capolino. Inizia a spazzare la sabbia. Lentamente appare come una campana...

Circa un quarto d'ora dopo il furgone si ferma al promontorio.
Tony scarica le bombole e trasportano tutto nella caletta del giorno precedente.
- Si comincia!
- Bene.
- Ok ragazzi, seguite me e Oliver, professore lei rimarrà qui a tenere d'occhio la zona, si tenga nascosto, un’ora al massimo e saremo di ritorno.
Gli altri indossano le mute nel freddo della notte.
Il mare è calmo.
Come ulteriore precauzione si sono tutti legati a una corda.
- Andiamo!
Le quattro sagome scompaiono nell’acqua nera.

Il freddo quasi toglie il respiro, Ryan e Tony cercano le luci degli altri due.
Pochi colpi di pinna e si infilano nel condotto.
L’oscurità li avvolge mentre la corda strattona.
Seguono i loro compagni stando attenti alle rocce schiacciate.
Sopra di loro ci sono migliaia di tonnellate di roccia che premono sul piccolo passaggio.
Meglio non pensarci.
Pian piano raggiungono la fine del percorso.
Seguendo uno schema prestabilito si sparpagliano a cercare.
Uno strattone: richiesta di aiuto.
Due strattoni: pericolo.

42 - IL NASCONDIGLIO DI TEACH

Circa un quarto d'ora dopo il furgone si ferma al promontorio. Tony scarica le bombole e trasportano tutto nella caletta del giorno p...

Sand Cove - Notte

Baronetto mette in moto il suo camioncino.
Le bombole sono sul pianale coperte da un telo.
Lasciatosi alle spalle il paese il pozzo recintato si avvicina sulla destra.
- Ferma, spegni le luci.
Baronetto guarda Ryan.
- Che?
Il soldato stacca i fari e la strada scompare nel buio.
- Ma che ti prende dannato irlandese!
Ryan non risponde.
- Nascondi il furgone.
Quindi scende.
Lo vedono sparire a bordo strada e dirigersi verso la cancellata.
Tony aguzza la vista.
Nella fioca luce della luna vede una macchina parcheggiata davanti alla baracca del guardiano.
- Che mi prenda...
Ryan si avvicina alla rete metallica.
La macchina è sempre parcheggiata.
Un lampeggiante sulla capote.
Ha visto giusto, è un auto della polizia.
Scavalca la rete metallica, il ferro è rugginoso e freddo.
Si acquatta sulla terra brulla.
Una luce nella baracca.
Si muove veloce.
Pochi passi e si trova sotto la finestra.
Spezzoni di conversazione.
- Sono passati di qui quindi... Erano 4... Anche al museo... Cosa cercavano?... Tieni gli occhi aperti.
Il guardiano sta parlando della loro visita.
Poco dopo sente la porta aprirsi.
- Bene, tu non preoccuparti, tienimi informato se si ripresentano.
- Ma certo sceriffo.
- Notte.
- Notte.
Sente la macchina rimettersi in moto e partire lungo la sterrata.
Il guardiano borbotta qualcosa contro il freddo e rientra.

Pochi minuti dopo Ryan raggiunge i suoi compagni.
Tony ha nascosto il furgone alla bell’e meglio, le luci della macchina lo hanno sorpassato senza fermarsi.
- Salite e partiamo - dice il sergente - Professore aveva ragione, lo sceriffo è davvero un tipo curioso...

41 - VOCI NELLA NOTTE

Sand Cove - Notte Baronetto mette in moto il suo camioncino. Le bombole sono sul pianale coperte da un telo. Lasciatosi alle spalle il...