Erbert avanza nel deserto.
Non potevo fare altro, ormai era spacciato...
In tasca la grossa pepita, in borsa l’atto di proprietà del Circle S.
Che io sia dannato se tornerò in quel buco di culo!
Ha caldo e sete.
Il suo cavallo è morto due giorni fa.
Avanti, ci sarà pure un paese da qualche parte.
Un avvoltoio inizia a fare larghi giri sulla sua testa.
Continua a camminare.
Prende la borraccia, ma ormai è vuota.
La butta nella sabbia.
All’improvviso vede due figure a cavallo a bordo strada, hanno abiti scuri e grossi sombreri.
Erbert si fa avanti.
“Signori! Meno male che vi ho incontrato, potreste aiutarmi, avreste un po’ d’acqua?”
Uno dei due scende da cavallo.
Ha degli stivali in pelle di serpente.
“Hola amigo, que pasa?”
“Il mio cavallo è morto, ho bisogno di raggiungere il paese più vicino!”
Il messicano sorride.
“El paso?”
Si gira verso il suo compagno, anche l’altro inizia a sogghignare.
Erbert si mette una mano in tasca.
“Posso pagare” dice mostrando la pepita.
Il messicano continua a sorridere.
“Hombre, lo siento mucho, ma sai cosa dice il proverbio...”
“Proverbio?”
“Quando la pecorella è smarrita e chiede aiuto, certe volte arriva la mamma, certe volte” il messicano estrae la pistola “il lupo”.

20 - IL LUPO

Erbert avanza nel deserto. Non potevo fare altro, ormai era spacciato... In tasca la grossa pepita, in borsa l’atto di proprietà del Cir...

Bradford scende nel saloon con la valigia in mano.
“Janisse, sono pronto, andiamo!”
Il saloon è vuoto.
“Janisse...”
Guarda fuori dalla finestra, il cavallo di Janisse è scomparso.
Le sarà successo qualcosa?
Esce in strada.
Sente una voce alle sue spalle.
“Mr. Bradford”
Si gira.
È lo sceriffo.
“Mr. Bradford, lei è in arresto”.
“In arresto?”
“Non ha pagato i suoi debiti”.
“No aspetti, tra poco sarò ricco, mi dia ancora un giorno”.
“Lo racconti al giudice”.
“Dov’è Janisse? Chiedete a lei!”
“La donna nera? Ha lasciato il paese pochi minuti fa”.

19 - LA LEGGE

Bradford scende nel saloon con la valigia in mano. “Janisse, sono pronto, andiamo!” Il saloon è vuoto. “Janisse...” Guarda fuori dalla...

Rino riapre gli occhi.
È notte, la gamba gli fa un gran male.
C’è una lanterna accesa sul pavimento di legno.
Si mette a sedere.
Un uomo entra nel cerchio di luce.
È Erbert.
“Rino stai bene?”
Rino biascica qualcosa e tende la mano verso la borraccia.
Erbert gliela passa.
Rino beve il whisky da due soldi.
“Ti ho trovato in una fossa” continua Erbert “cosa pensavi di fare?”
“L’ho trovato Erbert, l’ho trovato, il filone del vecchio”.
“Ottimo lavoro amico!”.
Erbert tira fuori un foglio.
“E io ho l’atto di proprietà di questo posto, è fatta! Siamo ricchi!”.
Rino fruga in tasca e mostra la grossa pepita.
“Sono tutte così Erbert, basta chinarsi e raccoglierle”.
Erbert la prende e la ammira.
“Vado a cercare aiuto Rino, torno tra poco”.
Rino beve ancora dalla borraccia.
Erbert si alza, mette la pepita in tasca e esce nel buio.

18 - NOTTE NEL DESERTO

Rino riapre gli occhi. È notte, la gamba gli fa un gran male. C’è una lanterna accesa sul pavimento di legno. Si mette a sedere. Un uo...

“Bradford porta di sotto il tuo culone e il tuo cazzetto!”
Bradford appare dalla scala e scende nel saloon deserto.
Janisse è in mezzo alla sala.
“Janisse, amore mio”.
“Ma che amore e amore, me ne vado, mi hai fatto perdere fin troppo tempo con le tue menzogne, me ne torno all’Est”.
Bradford sgrana gli occhi.
“All’Est? Ma, ma non puoi, resta, ti prego...”
“Me ne vado oggi stesso, non ne posso più di questo posto dimenticato da Dio e di te! Maledetto il giorno che ti ho conosciuto!”
“No Janisse, non puoi farmi questo, io ti amo!”
“Ma vedi di piantarla, fallito!”
Bradford barcolla indietro colpito dalle parole piene d’odio.
Ti maledico Bradford, che tu possa andare in rovina!
Bradford estrae la pistola e se la punta alla testa.
“Allora la mia vita non ha senso, se non posso vivere con te, tanto vale farla finita”.
Janisse sgrana gli occhi e corre verso di lui afferrandogli il braccio.
“Non fare idiozie brutto idiota!”
“No, no” urla Bradford cercando di liberarsi “aveva ragione il vecchio!”
“Ma quale vecchio? Lascia stare, Jimmy, ti chiedo scusa, sei una brava persona, in fondo”.
Bradford abbassa l’arma.
“Davvero?”
“Si, alla fine mi hai aiutata anche se mi hai mentito”.
“Ti ho mentito per amore!”
“Prepara la valigia Jimmy, andiamocene via da questo buco puzzolente”.
Gli occhi di Bradford si illuminano.
“Si certo! Faccio in un attimo”.
Posa la pistola sul bancone e corre di sopra.

17 - FUGA D'AMORE

“Bradford porta di sotto il tuo culone e il tuo cazzetto!” Bradford appare dalla scala e scende nel saloon deserto. Janisse è in mezzo a...

Rino barcolla sulla terra arida.
I pantaloni sono incrostati di sangue.
Lo sguardo annebbiato.
Prende un sorso dalla borraccia, il pessimo whisky gli brucia la bocca.
Fa qualche passo e pianta la pala nel terreno.
Ti troverò!
Scava il terreno duro e secco.
Il vento solleva la polvere rossa che si impasta con il sudore.
Rino si appoggia alla pala.
Un avvoltoio lo guarda dalla staccionata.
Alle sue spalle l’ombra della casa padronale del Circle S.
Rino barcolla poco più in là.
Dietro di lui ci sono una mezza dozzina di buche già scavate.
Pianta di nuovo la pala e spinge.
L’avvoltoio lancia un richiamo.
Rino si ferma e gli tira un sasso.
L’uccello si alza in volo e inizia a fare dei lenti cerchi sopra di lui.
Rino scava.
All’improvviso la pala colpisce qualcosa di duro, del minerale.
Rino si accovaccia e con le mani pulisce frenetico il fondo della buca.
Pietra con venature dorate, abbaglianti nel sole.
L’ho trovato! Il filone del Circle S! Sono ricco!
Colpisce la pietra con la pala, la roccia si sgretola e l’oro si separa con facilità.
Rino afferra la pepita stringendola a se.
Poi cade nella polvere.

16 - IL FILONE

Rino barcolla sulla terra arida. I pantaloni sono incrostati di sangue. Lo sguardo annebbiato. Prende un sorso dalla borraccia, il pess...

Dove sono le camicie?
Erbert apre i cassetti, afferra le camicie stropicciate e le infila in una vecchia valigia.
Prende una giacca lisa e la piega malamente sopra.
I libri!
Si sposta verso la mensola prendendo la Costituzione e il libro di diritto.
In quel momento la porta si spalanca.
“Notaio!”
Erbert si gira spaventato.
Vede Janisse, la donna sventola un foglio.
“Salve signora, come posso aiutarla? Sarei in po’ di fretta...”
“Signorina. E ho bisogno che mi registri una proprietà.”
Janisse lo spinge verso la scrivania.
“Avanti lo registri a mio nome, adesso ho i soldi”
Janisse mette il foglio sul tavolo e una grossa pepita.
Erbert guarda la cessione di proprietà del Circle S.
La gola gli si secca.
“D’accordo signora, allora firmi dove c’è scritto il richiedente”
“Dove? Non lo trovo”
Erbert gli indica una riga, e Janisse fa un bello svolazzo.
Gli occhi di Erbert si fanno sottili dietro le lenti.
“Bene signora” dice prendendo un foglio e mettendolo sul tavolo “Il tempo di registrare l’atto e siamo a posto”.
“Signorina, e sbrigati!”.
Erbert scrive con la sua calligrafia minuta.
Prepara due fogli.
“Ecco qua, mi serve una firma su entrambi, dove legge il suo nome”.
Janisse tentenna.
“Su avanti” dice Erbert e gli porge una penna indicando il fondo dei due fogli.
Janisse firma.
“Ora siamo a posto?”
“Perfettamente a posto, lo registro subito alla camera di commercio” dice Erbert mettendo uno dei due fogli nella sua valigia.
Prende l’altro e glielo porge, le sue mani sono sudate.
“Ecco qui il suo”.
Janisse lo prende e lo mette nella borsetta.
“Perfetto!”
Esce veloce sbattendo la porta.

15 - ACCORDI

Dove sono le camicie? Erbert apre i cassetti, afferra le camicie stropicciate e le infila in una vecchia valigia. Prende una giacca lisa...

“MERDA! ERBERT! BRUTTO COGLIONE!”
Rino è in terra e si tiene la gamba, il sangue zampilla a fiotti.
“Scusa Rino, scusa!”
Erbert si guarda intorno impanicato.
La pistola fuma ancora nelle sue mani, la serratura è stata distrutta dal colpo, ma il proiettile .50 ha continuato la sua corsa senza nemmeno rallentare.
“METTI VIA QUEL CANNONE E AIUTAMI!”
"Si, si, subito, scusa, scusa".
Erbert si infila la pistola nella fondina e aiuta l’amico a rialzarsi.
I due escono.
In strada qualcuno già sta chiamando lo sceriffo.
“Il mio cavallo è li” sibila Rino “ci vediamo al vecchio ranch”.
“Va bene, prendo le ultime cose e ti raggiungo”.
Erbert aiuta Rino a salire a cavallo.
Poi da un colpo col suo cappello e l’animale scatta via allontanandosi da Clearwater.

14 - MIRA IMPRECISA

“MERDA! ERBERT! BRUTTO COGLIONE!” Rino è in terra e si tiene la gamba, il sangue zampilla a fiotti. “Scusa Rino, scusa!” Erbert si guar...

Bradford si risveglia madido di sudore.
Maledizione!
Si alza dalla sedia.
Da fuori viene un sole abbacinante.
Fa un caldo infernale.
Si guarda intorno intontito.
Cos’era quel rumore che ho sentito?
Si affaccia sulla main street.
Alcune persone sono alle finestre, altre in strada, tutte guardano verso l’ufficio dello sceriffo.
Bradford si gira verso un messicano vestito di bianco.
“Pedro che è successo?”
“No se, senor, qualcuno ha sparato dallo sceriffo, senor”.

13 - BRUSCO RISVEGLIO

Bradford si risveglia madido di sudore. Maledizione! Si alza dalla sedia. Da fuori viene un sole abbacinante. Fa un caldo infernale. ...

È notte, Bradford guarda l’uomo davanti a se, una lanterna illumina la zona.
“Deve credermi Mr. Bradford, ecco guardi!”
L’uomo apre un foglio.
“Qui ho segnato tutto, la purezza, la percentuale di oro, è un giacimento ricchissimo! Il vecchio lo sapeva, per quello ha costruito il suo ranch qui”.
Bradford guarda nel buio.
Si intravede l’ombra della casa padronale e le pale del mulino a vento che ondeggiano.
“Non gli ha portato una gran fortuna...”
“Non l’ha trovato, ma io sì, è tutto su questo foglio, ho solo bisogni di fondi, e dividerò tutto con voi”.
Bradford guarda il foglio e il buco per terra, dove alcune pepite di pirite fanno capolino.
“Quando arriverà la ferrovia potremo portare l’oro direttamente a Frisco”.
“Già, la ferrovia, speriamo si sbrighino, il mio albergo è ormai ultimato...”
“Lasci stare l’albergo, qui c’è una fortuna”.
All’improvviso l’uomo si blocca.
“Che succede?” chiede Bradford vedendo gli occhi dell’uomo dilatarsi.
La mano di Bradford corre alla fondina.
L’uomo alza la pala e con un urlo si lancia verso di lui.
Bradford spara.
L’uomo cade a terra poco oltre di lui, un serpente striscia via nella sabbia.
“Oh merda...”
L’uomo urla.
“Cosa avete fatto! Mi avete sparato!”
“È stato un errore, non avevo visto il serpente! Pensavo voleste aggredirmi!”
Bradford si china sull’uomo, la camicia è ormai lorda di sangue.
Oh merda!
L’uomo tossisce sangue.
“Ti maledico Bradford, che tu possa andare in rovina! Che tu possa soffrire e non arrivare mai all’oro! Che la tua vita sia distrutta!”
Bradford si alza spaventato, in mano ha ancora la prospezione.
Si gira e corre via.
Dietro di lui la voce dell'uomo si perde nel buio.

12 - MALEDIZIONE

È notte, Bradford guarda l’uomo davanti a se, una lanterna illumina la zona. “Deve credermi Mr. Bradford, ecco guardi!” L’uomo apre un f...