E' un bel po' che non scrivo qua sul blog, ma questo deve essere in realtà visto come un buon segno perché sebbene scriva poco, gioco tantissimo, come non ho mai giocato prima in vita mia!
Gioco da master e gioco da giocatore, e gioco a tantissime cose diverse - ma ovviamente questo assieme alla gestione del server di Blood Manor Games che ormai inizia a macinare numeri "importanti" riduce drasticamente il tempo che posso dedicare ai resoconti.

Tuttavia non temete, ci saranno ancora storie degne di essere raccontate e queste pagine restano assolutamente vive e vegete.

 

Ad ogni modo questo breve post è la scusa per pubblicizzare un evento in occasione di Halloween nonché del primo compleanno del server Discord.

Dal 18 fino al 31 di Ottobre, ci sarà il Blood Manor Horror Fest, ovvero due settimane piene zeppe di sessioni a tema horror con i più disparati sistemi di gioco, più di 30 tavoli, tanti master molto belli (tra cui Nicholas ed il sottoscritto, ovviamente 😅). Qui sotto potete ammirare il calendario, ce n'è davvero per tutti i gusti!

 

Dal 6 ottobre si aprono le iscrizioni ed ovviamente l'invito è quello di approfittare di questa super occasione per giocare (e magari giocare assieme per una volta!).
Il Maniero vi attende, non abbiate PAURA!

https://discord.gg/kVdbDVdGyJ

 


 

BMG

BLOOD MANOR GAMES HORROR FEST 2021

E' un bel po' che non scrivo qua sul blog, ma questo deve essere in realtà visto come un buon segno perché sebbene scriva poco, gioc...

Message to Bears - You Are Memory

 

Hai un messaggio da: Charlie

Ciao Alice, sono di strada e tra poco ci rivedremo...
Finalmente, non vedevo l'ora e... se qualcuno negli ultimi giorni ti ha dato fastidio, insomma... sai, quelle cose di cui mi hai parlato, che hai avuto "attenzioni indesiderate"... non preoccuparti adesso ci sarò io e li sistemerò per le feste. Ciao Alice, a presto.

 

Hai un messaggio da: Dakota BFF

Ehi Ali come stai? Scusa ma ieri sono collassata, per fortuna eravamo a casa di Colin, credo di aver bevuto un po' troppo... e no non è successo niente! Non lo chiedere nemmeno! Tu invece come sei tornata a casa? Comunque erano carini quei ragazzi con cui parlavi sul divano, soprattutto quello biondo... dovresti presentarmelo! Hmm, vabbé ora vado che devo rientrare a casa sperando di non svegliare il cane. Ciao, a dopo!

 

Hai un messaggio da: Jack Big Bro

Ciao Alice... Mi dispiace di averti aggredito così ieri. Lo so che... l'hai fatto perché mi vuoi bene. Però non è così che mi farai cambiare idea. Non cambierò idea, ormai ho deciso. Però non vorrei passare questi ultimi giorni a litigare anche con te, già mi bastano mamma e papà. Non ti preoccupare per il biglietto, mi hanno detto che è ancora valido. Dai domani ti porto a mangiare fuori, che ne dici? Ciao.

 

Hai un messaggio da: Julia ❤

Ehi ciao... sarà il settimo o ottavo vocale che ti mando, continuo a cancellarli non so cosa dire, ci siamo lasciate un po' in malo modo e...ti ho mandato anche tanti messaggi, lo so che a te dà fastidio, però sai che mi preoccupo tanto. D'altronde sei tu quella forte tra le due e... però ascolta, domani mattina appena ti svegli dimmi che è tutto ok, rispondimi per favore. Io adesso sto crollando dal sonno e mi sa che mi addormenterò con il cellulare in mano. Riguardo alla discussione, alla quella storia là del messaggio che mi hanno mandato... facciamo che scopriremo insieme chi è stato, non fare di testa tua, stai tranquilla per una volta, cerchiamo di fare le cose fatte bene. E poi... non lo so la nostra relazione, cioè sì a me piacerebbe che venisse allo scoperto, che venisse fuori però... fare queste cose qua di nascosto, poi ci stiamo esponendo troppo, poi ci vedono e... no mi sto ancora preoccupando troppo... però per favore, non fare di testa tua... ok? Dai... sogni d'oro e... ti amo.

 

Hai un messaggio da: Evan

Ehi! Ciao! Ascolta: ho fatto ciò che mi hai chiesto, stai tranquilla. Non mi interessa sapere di cosa si tratta, voglio solo che tu stia bene. A proposito, volevo anche chiederti se ti andava di andare al cinema sabato pomeriggio, magari così ti svaghi un po'... e poi mi farebbe piacere farti compagnia.

14 - YOU ARE MEMORY

Message to Bears - You Are Memory   Hai un messaggio da: Charlie Ciao Alice, sono di strada e tra poco ci rivedremo... Finalmente, non ve...

13 - GOODBYE

Message to Bears - Daylight Goodbye  

12 - TRUTH

Neon Ridge - The Morning After  

11 - RUNNING TO HER

Doug Kaufman - To Face The Unknown    

10 - A CALL

Glories - Dwelling On  

09 - BLACKMAIL

Syd Matters - Obstacles  

08 - GONE MAD

Message to Bears - Mountains    

07 - LEFT BEHIND

LiQWYD - View  

06 - FAKE ACCOUNT

Glories - Far From Houses, Far From Doors  

05 - DRIPPING DAGGER

Glories - As Walls Keep Shifting    

04 - DOUBTS

Message to Bears - Find Our Way Home  

03 - LEAVING

Glories - We Will All Go Together  

02 - GIRLS LIKE THIS

Syd Matters - To All of You  

01 - MISSING

Justin LaPoint - Dead Man Walking  

Silent Falls è una piccola cittadina costiera a ridosso della foresta nel cuore della California Settentrionale. E' un posto tranquillo, ma dopo la recessione di alcuni anni fa, le persone non sono più amichevoli come erano solite essere. Sono stati anni duri per tutti.
 
Il principale liceo in città, la Franklin Academy, si trova incastonato tra le colline boschive ad est. E' l'ultimo giorno prima della pausa invernale, e gli studenti si mischiano nei corridoi, scrollandosi un po' di nevischio dalle giacche. C'è freddo oggi.
 
In fondo al corridoio principale, oltre la misera teca dei trofei e la decalcomania scrostata della Franklin Academy attaccata al muro, c'è una bacheca. Un gruppetto di studenti si è radunato lì attorno, dove sono appesi vecchi volantini delle elezioni studentesche, iscrizioni per la squadra di football e promemoria dell'imminente ballo dell'ultimo anno. Ma quando gli studenti si spostano, il nostro sguardo cade sul volantino attorno a cui tutti si accalcavano.
Alice è scomparsa. 
 

Questo che avete appena letto è il preambolo di uno dei giochi che mi ha maggiormente colpito quest'anno: Alice is Missing
 
Questo gioco è un silent RPG, in cui i giocatori interpretano degli adolescenti che comunicano solo attraverso una chat stile gruppo Whatsapp. Il tutto quindi si svolge senza che i giocatori si parlino come normalmente avviene in tutti gli altri gdr.
Dopo una fase preparatoria e complice una colonna sonora toccante che accompagna per tutta la durata del gioco, si va a sviluppare un racconto drammatico che può ricordare videogiochi quali Life is strange o serie come Twin Peaks per certi versi.
 
Non starò a spiegare quali sono le meccaniche attraverso cui tutto ciò avviene. Basti sapere che attraverso l'estrazione di alcune carte lungo tutti i 90 minuti del gameplay i giocatori ricevono degli "indizi" con cui  si andrà man mano a svelare la verità sulla scomparsa dell'amica. Il tutto mentre, vista la drammaticità dell'evento vengono portati sulla chat comune i sentimenti, i segreti, i rancori di ognuno dei personaggi. 

Ho deciso di riportare qui sul blog una delle chat che sono nate da una sessione giocata sul server discord di Blood Manor Games (alla quale peraltro ha partecipato anche Nicholas 😁), presa praticamente tal quale. Di certo non rende come la frenetica chat a scorrimento che viene a crearsi in partita, in cui i messaggi si incrociano, si confondono caoticamente mentre la vicenda si evolve.
Tuttavia spero possa comunque dare il senso di quello che questo gioco permette di vivere, un'esperienza di immersione completa, in cui ci si cala totalmente nei panni di in un'altra persona per un'ora e mezza.
Inoltre, una volta terminato il racconto, nell'ultimo post trascriverò gli ultimi messaggi vocali che ogni personaggio ha mandato ad Alice prima della sua scomparsa: ci ricorderanno da dove sono partiti, e forse ci diranno qualcosa di più sul rapporto tra Alice ed ognuno di loro.
Suggerisco infine di leggere i post che emulano la nostra chat di gruppo usando le colonne sonore che includerò all'inizio di ogni post.
Ad esempio adesso, prima di procedere, fate partire questa colonna sonora.

Message to Bears - You are a memory


A questo punto, passiamo alle presentazioni di luoghi e persone che faranno parte della storia. Nel gioco ognuno di essi viene rappresentato da una carta che può essere estratta in determinati momenti, instradando la partita in una determinata direzione.

PROTAGONISTI
 
Alice Briarwood, una ragazza popolare, socievole, molto in vista. Spesso vestita in modo appariscente o provocante.

Charlie Barnes, quello che si è trasferito fuori città. Un biker boy, in fissa con la moto. Pieno di sé. Poco incline allo studio, spesso ha frequentato brutte compagnie. Anche per questo è andato a vivere con la madre lontano da Silent Falls alla fine dell'ultimo anno scolastico, dopo che i suoi genitori hanno divorziato. E’ appena arrivato in città per stare con suo padre durante le vacanze invernali e spera di vedere Alice e gli altri mentre è qui.

Dakota Travis, la migliore amica. Una ragazza carina e popolare, ma non come Alice, e non così provocante. Esce spesso con lei per andare ai concerti. Adora l'impulsività di Alice.

Jack Briarwood, il fratello maggiore. Ha lasciato la scuola e vuole arruolarsi nei marine. I suoi genitori non lo accettano e questo crea forti tensioni in famiglia.
 
Julia North, la fidanzata segreta. Una ragazza acqua e sapone, che ama l'arte. Appartiene ad una famiglia molto conservatrice e benestante. Figlia unica, veste sempre con gonne lunghe. Alice l'ha notata mentre Julia la stava ritraendo di nascosto. All'inizio erano solo amiche, ma poi è diventato qualcosa di più.

Evan Holwell, quello con la cotta. Un ragazzo dai tratti latini, magro, trasognato. Ama la storia, gli interessano le sue origini. Ha tre fratelli, conduce una vita tranquilla. 

SOSPETTATI
 
Ryan Groggins, l'ex ragazzo. Ryan era stato assieme ad Alice, e dopo che si sono mollati ha continuato ad assillarla.

Mr. Halvert, l'insegnante di storia. Un vero bacchettone, aveva ripreso pubblicamente Alice per il suo abbigliamento spesso provocante.

David Nelson, il tipo popolare. Benvoluto e senza nemici. La sua popolarità era minata solo da quella di Alice con la quale era in silenziosa competizione. Non ha mai speso nemmeno una parola in merito alla sua scomparsa.

Bria Brown, la bulla. A Bria non piaceva Alice, non piaceva quanto lei fosse amata e al centro dell'attenzione senza dover esser fuori dagli schemi. Per questo l'aveva presa di mira.

CJ Wallace, il viscido. Fa il guardiano del faro, ma soprattutto commenta sempre i post delle ragazze carine sui social.

LUOGHI
 
La stazione ferroviaria. Alice usava spesso il treno la sera, e quello è un luogo dove si possono fare brutti incontri.

Il faro sulla scogliera. Un posto in cui Alice adorava andare quando voleva stare da sola e perdersi nel rumore del mare. E' un luogo isolato e ci vive CJ Wallace, il guardiano del faro.

Kalisto Rivers State Park. Alice ci andava spesso per camminare da sola o in compagnia. Tuttavia la sua fama di luogo idilliaco è stata funestata dalla scomparsa di due campeggiatori l'anno scorso, mai ritrovati.

Il nightclub "The Dripping Dagger". Alice conosceva un ragazzo che lavorava lì, un barman, molto più grande di lei.

Il vecchio fienile a Cambridge Street.  Un posto isolato, anche qui Alice ci andava quando voleva stare da sola, o se voleva incontrare qualcuno lontano da occhi indiscreti.
 
Buona lettura!

ALICE IS MISSING

  Silent Falls è una piccola cittadina costiera a ridosso della foresta nel cuore della California Settentrionale. E' un posto tranquill...


La narrazione è finita, spero che le avventure dei marines in Vietnam vi siano piaciute.


Questa avventura è stata un po’ un vezzo, durante un lungo viaggio (fatto quando ancora si poteva) mi sono visto The Vietnam War di Ken Burns, un bel documentario su Netflix che spiega bene cos’è stata la guerra del Vietnam e mi è venuta voglia di scriverci una oneshot.


A dirla tutta, anche la mia primissima oneshot della “nuova scuola” ossia la Pattuglia Perduta era una trasposizione in chiave fantasy della guerra del Vietnam, una guerra lunghissima, terribile e dolorosa che tutti bene o male conosciamo, o almeno pensiamo di conoscere grazie ai film e all’immaginario che è stato costruito intorno.


Questa volta niente intrighi o tradimenti, solo un gruppo di ragazzini con dei fucili mandati a combattere una guerra già persa, costretti a scegliere se rimanere vivi o rimanere umani.


I giocatori hanno interpretato molto bene i loro personaggi, molti dei quali si possono definire “negativi”, ossia desiderosi di salvarsi anche a costo di sparare a degli innocenti per odio, per disprezzo ma, soprattutto, per paura.


L’intera avventura era costruita sulle ambiguità, saper decidere se tirare il grilletto o rischiare un colpo, se rischiare di sparare a un innocente o rischiare di essere colpiti.
Ben sapendo che avrebbero dovuto rendere conto di ogni azione davanti agli occhi inquisitori dell’opinione pubblica, qualora si fossero salvati.
Erano personaggi difficili da giocare e sono contento che i miei giocatori abbiano dato vita a dei personaggi unici.


Quindi un grazie a:


Ale nei panni del soldato Cameron
Christian nei panni del giornalista Paradise
Ciro nei panni del soldato Ford
Giova nei panni del capitano Riker
Paolo nei panni del soldato Richardson


E ovviamente un grazie ad Ale che mi ospita sempre su OneShot.


Inoltre come non ringraziare Mr. Mist per la bellissima colonna sonora e per i racconti di Radio OneShot, bellissime canzoni, mi hanno riportato a quando abbiamo giocato con il sottofondo musicale degli anni ’70.

Mr. Mist ha una cultura musicale pazzesca e ha sempre saputo scegliere il pezzo giusto per quasi 60 puntate, complimenti! E grazie!


Un grazie anche a Ursha per la sua storia parallela, sei un ottimo narratore, io aspetto con ansia una tua narrazione qui su OneShot!


Un grazie anche a tutti i partecipanti abituali che vengono a commentare, è sempre bello fare due chiacchiere nei commenti parlando di una passione che si condivide.


E, appena si potrà… Alla prossima oneshot! 

RINGRAZIAMENTI

La narrazione è finita, spero che le avventure dei marines in Vietnam vi siano piaciute. Questa avventura è stata un po’ un vezzo, durante u...


Portavano il peso dei ricordi.
Portavano quello che gli altri non potevano più sopportare.
Spesso si appoggiavano gli uni agli altri, deboli o feriti.
Portavano malattie.
Portavano piccole scacchiere o palloni da basket.
Portavano dizionari inglese-vietnamita, piastrine di riconoscimento, bronze stars e purple hearts, foglietti plastificati con le regole di ingaggio.

Portavano la terra stessa, il Vietnam, il suolo, la polvere rossa che copriva i loro stivali e i loro volti.
Portavano il cielo.

Camminavano come muli.
Di giorno sotto il fuoco dei cecchini, di notte sotto quello dei mortai, ma non c’era mai battaglia, solo una marcia infinita, un villaggio dopo l’altro, senza alcuno scopo, senza niente da vincere o da perdere.
Marciavano perchè così doveva essere.
In mezzo alle risaie, su e giù dalle colline, un passo, poi un altro e poi un altro ancora, meccanicamente.

I loro principi stavano nei loro piedi, gli obiettivi nei loro istinti.
Non avevano strategia o tattica.
Perquisivano i villaggi senza sapere cosa cercare, prendevano a calci vasi di riso, bambini e vecchi, facevano saltare in aria tunnel, a volte incendiavano tutto, a volte no, si raggruppavano e marciavano verso il villaggio successivo e poi quello dopo, che per loro era sempre lo stesso villaggio.
Portavano le loro stesse vite.
Il carico era enorme.

Nel caldo del pomeriggio gettavano gli elmetti e le giacche, camminavano a piedi nudi.
Nella marcia gettavano via le razioni, le mine Claymore e le granate.
Non aveva importanza.
Alla sera sarebbero arrivati gli elicotteri e avrebbero di nuovo avuto tutto.
Avrebbero avuto frutta fresca e casse di munizioni, occhiali da sole e maglioni di lana, fuochi d’artificio per il 4 di Luglio, uova colorate per Pasqua.
Era l’immenso scrigno dell’America, le fabbriche di armi di Hartford, le foreste del Minnesota, i campi di granoturco, i negozi di auto, portavano tutto come treni merci, li caricavano sulle loro spalle, e in mezzo a tutti i misteri e le ambiguità del Vietnam, almeno una cosa era certa, non sarebbero mai rimasti senza cose da portare.

Tommy firma l’ennesima copia del suo libro.
La guerra è finita dieci anni fa, molti ne stanno scrivendo.
Il suo articolo per AP è stato un successo, come quelli di altri suoi colleghi.
Alla fine gli Stati Uniti si sono ritirati, il Vietnam del Sud è caduto poco dopo.
Alla fine hanno perso, la guerra non è servita a nulla.
L’incontro finisce, Tommy esce nel freddo primaverile di Washington.
La mano gli duole sempre, quando fa freddo.
Chiama un taxi e si fa portare vicino al Vietnam Veterans Memorial.
Passeggia per il parco fino al lungo muro scuro circondato dal verde.
Segue l’elenco di nomi, anno dopo anno.
Fino a trovare i quattro che gli interessano, sono raggruppati, uno dietro l’altro.

Capitano William Riker 1947 - 1971
Soldato Alabama K. Richardson “Blackstick” 1951 - 1971
Soldato Cameron J. Robinson 1950 - 1971
Soldato Jason Ford 1952 - 1971

Passa una mano sui nomi.
Poi si gira e torna verso l’uscita del parco.

58 - EPILOGO

Portavano il peso dei ricordi. Portavano quello che gli altri non potevano più sopportare. Spesso si appoggiavano gli uni agli altri, deboli...


“Che cazzo fai coglione!” gli urla Cameron “Mollami o moriamo in due!”
Una raffica fischia vicino a loro, la mitragliatrice dell’elicottero spazza gli alberi ma il mezzo inizia a staccarsi dal suolo.
“Non ti mollo!”
“Mollami subito! Torna a casa e scrivi! Fanculo sei un giornalista il tuo compito è scrivere!”
Tommy lo guarda, vede un ragazzo di vent'anni terrorizzato.
Guarda l’elicottero.
“Io sono un soldato, il mio compito è morire” dice Cameron rassegnato.
Tommy annuisce e corre verso l’elicottero.
Raggiunge il portellone.
I marines lo tirano su mentre l’elicottero si alza in volo.
Sotto, nella radura, vede Cameron sdraiato al suolo, sparare con l’M40, a fianco all’amico Alabama riverso sul terreno, coperto di sangue.
L’elicottero si alza oltre gli alberi, pochi istanti dopo un Thunderchief colpisce la cima della collina inondandola di fuoco.



57 - ESFILTRAZIONE

“Che cazzo fai coglione!” gli urla Cameron “Mollami o moriamo in due!” Una raffica fischia vicino a loro, la mitragliatrice dell’elicottero ...


I marine rimasti continuano a sparare, dal cielo un altro elicottero apre il fuoco mentre un secondo inizia a scendere.
I vietnamiti cercano di stringere verso la cima sparando all’elicottero.
Tommy e Alabama prendono di mira tre di loro che si sporgono troppo e li abbattono con un paio di raffiche.
L’elicottero tocca terra a una decina di metri da loro, i rotori spazzano la cima.
“Venite!” urlano i marine dal portellone aperto.
“Vaffanculo!” urla di rimando Alabama e corre verso Cameron.
“No one left behind” mormora Tommy e segue Alabama.
I due raggiungono Cameron e lo sollevano.
“Avanti stronzo che ce ne andiamo!” 
Iniziano a trascinarlo verso l’elicottero.
Dagli alberi arrivano una serie di raffiche.
Alabama crolla colpito.
Tommy perde la presa e cade anche lui con Cameron.
Alabama prova a rialzarsi ma viene raggiunto da una seconda raffica.
Tommy afferra Cameron e si muove lento verso l’elicottero che sembra lontanissimo.

56 - NO ONE LEFT BEHIND

I marine rimasti continuano a sparare, dal cielo un altro elicottero apre il fuoco mentre un secondo inizia a scendere. I vietnamiti cercano...


Dalla boscaglia si sente un sibilo e un missile esplode vicino all’elicottero.
L’elicottero sbanda su un lato, i rotori colpiscono gli alberi poi inizia a cadere.
William vede l’elicottero incendiato precipitare verso di lui.
Si alza e scatta avanti ma la gamba ferita lo tradisce.
Cade nell'erba.
L’elicottero si schianta a pochi metri da lui e esplode in una palla di fuoco.
William cerca di allontanarsi ma viene inghiottito dalle fiamme.
Urla mentre il fuoco lo consuma in pochi secondi.
 

55 - MORTE TRA LE FIAMME

Dalla boscaglia si sente un sibilo e un missile esplode vicino all’elicottero. L’elicottero sbanda su un lato, i rotori colpiscono gli alber...


Cameron stringe la sua cintura a quello che rimane della sua gamba, poi striscia verso il suo buco ancora in stato di shock, mentre altri colpi di mortaio cadono tutto intorno.
All’improvviso sente un rumore di risucchio.
Alza gli occhi verso il cielo e vede due sagome argentate.
Un secondo dopo la base della collina è immersa nelle fiamme.
L’aria si riempie del rumore degli elicotteri.
“Sono arrivati!” urla William e accende un altro fumogeno di segnalazione.
I Thunderchief fanno un secondo passaggio, il lato della collina si trasforma in una massa di fuoco.
Si sentono esplosioni e urla orribili.
I mortai cessano di sparare.
I vietnamiti stringono verso la cima per evitare le fiamme e sparano verso i marine.
La battaglia si riaccende furiosa.
Alabama abbatte un nemico, poi un proiettile lo prende di striscio.
Dietro di lui Tommy spara verso la jungla dove alcuni vietnamiti escono coperti di fiamme.
Jason urla “Copritemi!” e scatta verso Cameron.
William apre il fuoco verso il perimetro con lunghe raffiche.
Sopra di loro appare un elicottero che lentamente inizia a scendere.
Jason corre verso la buca di Cameron in mezzo al fumo e al calore del fuoco.
Sente un colpo alla schiena cade nella buca.
Cameron lo afferra.
“Tutto bene?”
Il ragazzo alza la testa, il sangue esce dal petto.
“Oh merda! HANNO COLPITO FORD!”.
Preme sul petto del ragazzo.
“Dai piccolo stronzo, non morire qui, non adesso! Fanculo non tu!”.
Il sangue gli riempie le mani, la bocca di Jason si riempie di sangue.

54 - NAPALM

Cameron stringe la sua cintura a quello che rimane della sua gamba, poi striscia verso il suo buco ancora in stato di shock, mentre altri co...


I marine si acquattano con le dita sui grilletti.
Attendono lunghi minuti, poi appena notano del movimento tra le foglie aprono il fuoco.
Le raffiche degli M16 sono intervallate dai colpi singoli di Cameron.
“Ore 13!”.
“Ore 15!”.
I vietnamiti si buttano a terra e iniziano a sparare anche loro.
Dalla posizione sopraelevata i marines li bersagliano e li tengono bloccati mentre Cameron prende la mira e abbatte quelli che riesce a individuare.
“Quanti cazzo sono?!”
“Troppi! Mi sa che non sono Vietcong, questi sono NVA!”.
Come a confermare si sente un lungo fischio e poi una detonazione abbatte gli alberi e scaglia detriti ovunque.
“Merda hanno i mortai!”
William accende un fumogeno e lo piazza poco lontano.
Altri fischi riempono l’aria.
I marine si acquattano nelle loro buche.
Le esplosioni rimbombano tutto intorno.
Nessuno osa alzare la testa.
All’improvviso Cameron viene sbalzato via dal suo buco.
Rotola in mezzo alle schegge e al fumo.
Prova a rialzarsi ma cade.
Abbassa lo sguardo e vede che metà della sua gamba sinistra non c’è più.

53 - BOMBARDAMENTO

I marine si acquattano con le dita sui grilletti. Attendono lunghi minuti, poi appena notano del movimento tra le foglie aprono il fuoco. Le...


“Ma quanto cazzo ci mettono?!” borbotta Cameron “Ormai è mezzogiorno!”
“Rilassati amico” risponde Alabama che sta fumandosi una canna.
“Ma la smetti di fumare cazzo?!”
“E perchè mai? Se ci recuperano siamo degli eroi, se no siamo morti, in ogni caso non fregherà un cazzo a nessuno”.
“Non hai tutti i torti”.
Alabama continua “Senti, mi spiace per sta situazione di merda ok? Lo so che potevi non venire”.
“Lascia stare, tra un po’ ci recuperano e ce ne torniamo a casa”.
“Parla per te, io ho ancora 4 mesi da fare qua”.
Alabama fa un lungo tiro.
Poi riprende “Oh te l’ho mai raccontata quella del computer del Pentagono?”
“Cosa?”
Alabama inizia “Allora un giorno i cervelloni di Washington, dopo l’offensiva del Tet, caricano in un super computer del Pentagono tutti i dati relativi alla guerra del Vietnam, tutti i soldati, i carri armati, gli aerei degli Stati Uniti e dei vietnamiti.
Poi gli chiedono come possono vincere la guerra”.
“Che cazzo stai dicendo Blackstick?”
Alabama si fa un altro tiro, poi riprende “Il computer elabora, elabora tutti i dati per un intero weekend e poi dice…”
Alabama fa una pausa ad effetto
 “L’avete vinta nel 1965”. E scoppia a ridere
“Sei un coglione” commenta Cameron.
Alabama continua a ridere.
Cameron gli fa un cenno “Zitto! Ho sentito qualcosa”.
Poi scruta il verde con il suo fucile.
“Merda, Charlie!”
“Dove?”
“Stanno salendo la collina”.

52 - ATTESA

“Ma quanto cazzo ci mettono?!” borbotta Cameron “Ormai è mezzogiorno!” “Rilassati amico” risponde Alabama che sta fumandosi una canna. “Ma l...


I marine raggiungono la cima e stabiliscono un perimetro scavando delle buche nel terreno.
Le munizioni scarseggiano e anche le bombe.
Jason e Alabama sembrano instancabili e aiutano gli altri con i lavori.
Tommy si siede vicino a William.
“Mi spiace per la gamba capitano”
“Fanculo, mi basta tornare a casa”.
William si accende una sigaretta e ne passa una a Tommy.
“Come va la mano? Riuscirai ancora a scrivere?”
“Se si sbrigano a recuperarci si, ma per ora mi basta riuscire a sparare”.
“Sei un militare vero?”
“Già, ex marine, ho servito in Vietnam nel 1965, prima ondata”.
“Lo sapevo” dice William.
Fa un tiro.
“Once a Marine...”.
“Forever a Marine” conclude Tommy.
“Com’era all’inizio?”
Tommy fa un lungo tiro, pensieroso.
“Era meglio, i vietnamiti ci venivano incontro con collane di fiori, si affollavano in strada per acclamarci, noi costruivamo strade, e scuole, e case, li aiutavamo con i loro problemi”.
“Che brave personcine” commenta sarcastico William “Noi invece entriamo nei villaggi e massacriamo i musi gialli”.
Tommy guarda questo ragazzo di 24 anni, che si è passato l'offensiva del Tet e tutte le altre offensive che i media non riportano, perchè tanto sono tutte uguali.
“Non eravamo migliori, questa guerra era migliore”.
“Belle parole del cazzo, facile essere bravi quando nessuno ti odia e ti spara addosso a sorpresa, quando i bambini non portano bombe nelle tasche e i marine non vengono impiccati agli alberi.”
William getta la sigaretta.
“Se per tornare vivo e per salvare al vita a un marine devo ammazzare 10 musi gialli innocenti, ne ammazzo anche 20 per stare sicuro”.
Anche Tommy getta via la sigaretta.
“Questo posso capirlo, ma non posso accettarlo, per questo ho posato il fucile e preso la penna”.
Poi si alza e torna al suo buco.

51 - ONCE A MARINE

I marine raggiungono la cima e stabiliscono un perimetro scavando delle buche nel terreno. Le munizioni scarseggiano e anche le bombe. Jason...


Poco dopo il gruppetto è sulla cima, i vietnamiti si sono sganciati portandosi via armi e caduti.

Jason si sta prendendo cura dei feriti.

La gamba di William è fracassata, la stecca come può.

“La tua gamba è messa molto male” dice.

“Fanculo, mi basta non morire, fai quello che devi fare”.

“Ho bloccato l’emorragia, ora dipende da quanto tempo dobbiamo aspettare l’esfiltrazione”.

William lo afferra per la giacca e lo tira a pochi centimetri da lui.

“Io non muoio come un cane in mezzo a sta merda capito?! Io non muoio come Mike!”.

Jason si allontana barcollando e raggiunge Tommy.

La sua mano è fasciata.

“Hai fatto un buon lavoro ragazzo”.

Jason non risponde e si guarda intorno agitato.

“Non preoccuparti, a breve ci verranno a prendere”.

 

50 - PRIMO SOCCORSO

Poco dopo il gruppetto è sulla cima, i vietnamiti si sono sganciati portandosi via armi e caduti. Jason si sta prendendo cura dei feriti. La...


Cameron si acquatta mentre i proiettili colpiscono tutto intorno.
Dietro di lui sente i suoi compagni urlare e sparare.
La mitragliatrice sopra di lui alza il tiro bersagliando gli altri soldati.
Le raffiche passano sopra Alabama e colpiscono il gruppo di coda.
Tommy viene colpito al braccio e il fucile gli vola di mano.
William viene colpito alla gamba e crolla a terra.
Alabama apre il fuoco verso la mitragliatrice, la quale abbassa il tiro bersagliandolo.
Il marine si acquatta nell’erba.
Cameron prova a sporgere il fucile ma una raffica lo fa abbassare di colpo.
Dietro Jason trascina il capitano al riparo mentre Tommy si tiene stretto il braccio e si schiaccia sul terreno.
Cameron afferra una granata e la tira.
Si sentono alcune urla in vietnamita e poi la bomba esplode con un boato.
La mitragliatrice prende di mira la sua posizione.
Tra il fumo e i detriti Cameron si sposta.

Dietro di lui Alabama riprende a sparare verso la cima.
Cameron si nasconde dietro un albero e prende la mira, individua la mitragliatrice.
Spara.
Vede uno dei serventi cadere, l’altro gira la mitragliatrice verso di lui.
Spara di nuovo e anche il secondo crolla a terra.
Alabama intanto ha guadagnato terreno e spara brevi raffiche verso la cima.
Cameron urla “Granata!” e poi lancia un’altra bomba a mano.
Alabama si butta a terra mentre l'esplosione scaglia arbusti e detriti tutt’intorno.
Da sopra non spara più nessuno.
Cameron fa cenno al compagno di avanzare mentre tiene d’occhio la sommità attraverso il mirino.
Alabama arriva fino in cima e poi urla “Libero!”

49 - BATTAGLIA PER LA VETTA

Cameron si acquatta mentre i proiettili colpiscono tutto intorno. Dietro di lui sente i suoi compagni urlare e sparare. La mitragliatrice so...


Il gruppo avanza nella jungla con Cameron e Alabama in avanscoperta.
Verso mezzogiorno sono ai piedi della collina coperta da una vegetazione lussureggiante.
Sono tutti sudati e intorno a loro grosse mosche e altri insetti si muovono nella calura.
“Bene facciamo pausa e poi arriviamo in cima” comanda William.
“Io non sono stanco” dice Jason e si mette a passeggiare intorno alla zona.
William lo ignora.
Il gruppo rifiata una mezz’ora e poi iniziano a salire.
Cameron apre la pista, gli altri seguono a una ventina di metri dietro.
L’uomo osserva con attenzione il terreno alla ricerca di trappole e ordigni.
Dopo un paio d’ore la salita si fa più intensa.
Cameron si ferma asciugandosi il sudore.
Dai che manca poco.
“Cameron tutto bene?” gli urla Alabama.
Cameron non risponde ma drizza le orecchie.
“A terra!” urla.
Da sopra una mitragliatrice inizia a sparare.

48 - VIETCONG

Il gruppo avanza nella jungla con Cameron e Alabama in avanscoperta. Verso mezzogiorno sono ai piedi della collina coperta da una vegetazion...


Jason si alza da terra tutto intorpidito.
Il sole sta sorgendo, e la temperatura si alza.
Alabama sta concludendo l’ultimo turno di guardia, gli altri dormono.
Fa cenno a Jason e lui si avvicina.
“Come va ragazzo?” chiede Alabama.
I suoi occhi sono iniettati di sangue e si sta fumando una canna gigante.
“Come va?”
Gli ripete.
“Bene bene”.
Alabama fa un lungo tiro.
“La guerra è una merda”.
Poi lo guarda.
“Perchè non te ne sei stato all’università a farti le canne e scoparti le studentesse?”
Ford trasalisce.
“Sono qui per fare il mio dovere”.
Alabama sorride.
“Alla fine pure io sto qua a farmi le canne e scoparmi le vietnamite”.
Fa un lungo tiro.
“La differenza è che mi sparano addosso”.
E scoppia a ridere.
Poi prende la borraccia e fa un lungo sorso.
La allunga a Jason.
“Non ho tanta sete...”.
“Bevi ti farà bene”.
Jason fa una lunga sorsata.
“Che strano gusto...”.
“Fidati, un rimedio contro la fatica”. 

47 - TURNO DI GUARDIA

Jason si alza da terra tutto intorpidito. Il sole sta sorgendo, e la temperatura si alza. Alabama sta concludendo l’ultimo turno di guardia,...


“Che si fa?” chiede Cameron.
William apre la mappa.
“Quota 541 è a un paio di km dal villaggio” indica un punto sulla mappa “La zona pullula di scimmie gialle, quindi usciamo dal villaggio, passiamo la notte fuori e domani mattina cerchiamo di raggiungere la collina, non mi fido a dormire qui”.
Alabama si avvicina.
“Direi di sbrigarci, abbiamo fatto qualche danno collaterale”.
William chiude la cartina.
“Muoviamoci domani a quest’ora se tutto va bene saremo a casa!”

46 - NUOVO PIANO

“Che si fa?” chiede Cameron. William apre la mappa. “Quota 541 è a un paio di km dal villaggio” indica un punto sulla mappa “La zona pullula...


Il gruppo si ritrova nella struttura.
Jason si avvicina un armadio metallico.
“Fermo!” urla Cameron.
Il ragazzo si blocca.
Cameron si avvicina e controlla le ante.
“Ah-ha!” tra le dita stringe un piccolo filo di nylon, lo taglia col coltello e apre l’armadio mettendo in bella mostra una granata.
“Sempre controllare dove sono passati i Charlie, si lasciano dietro un sacco di trappole”.
Jason annuisce.
“Grazie”.
Cameron gli da una pacca sulle spalle.
“Ste cose non ve le insegnano all’università, ma vedrai che le impari anche tu”.
William intanto ha trovato una radio alimentata da un generatore.
“Qui capitano Riker, elicottero abbattuto, necessitiamo di esfiltrazione”.
Si sentono una serie di scariche.
“Riker? Siete vivi? Abbiamo trovato i resti dell’elicottero”.
Merda, dovevamo restare li.
“Ci siamo allontanati, mando le coordinate”.
Passa un lungo minuto intervallato solo dalle scariche.
“Siete ben lontani dallo schianto, e in una brutta zona, l’NVA è all’offensiva lungo tutto il fronte”.
“Potete esfiltrarci?”
“Ci proviamo, c’è una collina poco lontano, Quota 541, facciamo un tentativo domani a mezzogiorno, occhi aperti e buona fortuna”.

45 - QUOTA 541

Il gruppo si ritrova nella struttura. Jason si avvicina un armadio metallico. “Fermo!” urla Cameron. Il ragazzo si blocca. Cameron si avvici...


Il gruppetto si muove seguendo i rumori delle raffiche dirigendosi verso il centro.
Li vedono Cameron dietro il muro della struttura in cemento, Tommy è nascosto dietro un edificio alle sue spalle, il giornalista spara brevi raffiche oltre la struttura verso alcune case in legno.
“Che succede?” chiede William affiancandosi a Tommy.
“I Charlie sono là davanti, hanno inchiodato Cameron”.
William si gira verso la squadra.
“Fuoco di soppressione ragazzi”.
Tommy lo guarda, sta per ribattere quando una raffica dalle case di legno scheggia l’angolo dietro al quale è nascosto.
Fanculo.
I quattro soldati prendono la mira verso le case e scaricano i loro M16.
I proiettili passano i muri di legno spaccando le assi e scagliando schegge ovunque.
Cameron ne approfitta per sporgersi e tirare una granata.
Pochi secondi e la detonazione sfonda porte e finestre.
Cameron scatta oltre l’angolo e sfonda la porta dell’edificio in cemento.
Quindi corre alla finestra con il suo fucile.
Da davanti arrivano brevi raffiche.
Cameron inquadra dei Vietcong che si ritirano tra i vicoli.
Dietro di lui i suoi compagni sparano ancora qualche colpo.
La risposta nemica si fa sporadica e poi cessa.
Scende un silenzio irreale.
Poi se sentono delle urla e dei pianti.
I marine aspettano qualche minuto.
Alcuni vietnamiti si avvicinano timorosi agli edifici devastati poi entrano e iniziano a portare fuori alcuni corpi insanguinati.
Cameron si affaccia.
“Si sono sganciati! Zona sicura!”.

44 - FUOCO DI SOPPRESSIONE

Il gruppetto si muove seguendo i rumori delle raffiche dirigendosi verso il centro. Li vedono Cameron dietro il muro della struttura in ceme...


“Fumogeni!” urla William.
I soldati prendono i fumogeni dalla cintura e li lanciano verso il muro.
Pochi secondi e la zona è piena di fumo acre.
“Avanti!” 
Il gruppo balza in piedi e corre coperto dal fumo raggiungendo il terrapieno.
Lo scavalcano.
Da un angolo qualcuno gli spara addosso.
William risponde al fuoco costringendo il Vietcong a ritrarsi.

Cameron sfonda una porta con il fucile puntato.
Vede un uomo davanti a lui, ma trattiene il colpo.
È un vecchio terrorizzato.
Lo ignora e corre alla finestra seguito da Tommy.
Il giornalista lancia un fumogeno in mezzo alla piazzetta e poi spara dalla finestra mentre Cameron raggiunge il muro esterno della struttura in cemento.

William e Jason avanzano lungo il lato interno del terrapieno verso l’ingresso.
Qualcuno sta sparando da una finestra verso l’esterno del villaggio.
William fa un cenno poi sfonda la porta e scarica l’M16.
Un Vietcong crolla a terra tagliato in due dalla raffica.
Corrono alla finestra e vedono una figura armata correre verso di loro.
William spara.
La figura si butta a terra.
“Fermo capitano! È Blackstick!” urla Jason.
Alabama si rialza e agita le mani, quindi corre avanti verso gli altri due.
“Maledetti musi gialli” sono le sue prime parole.

43 - FUMOGENI

“Fumogeni!” urla William. I soldati prendono i fumogeni dalla cintura e li lanciano verso il muro. Pochi secondi e la zona è piena di fumo a...


Alabama spara con la mitragliatrice i proiettili falciano due vietnamiti nel villaggio, gli altri corrono via.
Sposta il tiro sulle case, i proiettili sfondano i muri di terra e i tetti di legno.
La mitragliatrice si ferma, Alabama cambia il nastro.
Un gruppo di persone ha raggiunto i due vietnamiti colpiti, cercano di trascinarli al coperto.
La mitragliatrice riprende a sparare i vietnamiti cadano, altri scappano.
Alabama li segue con le raffiche.
“Beccatevi questo scimmie gialle!” urla mentre i bossoli vuoti cadono intorno a lui.
La mitragliatrice si ferma di nuovo.
“Merda, era l’ultimo nastro”.
Con gesto veloce spacca l’otturatore dell’arma, poi prende il suo M16 e si mette a correre verso il villaggio.

42 - TERRA BRUCIATA

Alabama spara con la mitragliatrice i proiettili falciano due vietnamiti nel villaggio, gli altri corrono via. Sposta il tiro sulle case, i ...


Il gruppetto avanza tenendosi basso, tra le risaie.
All’improvviso una detonazione rompe l’aria, i soldati si buttano nell’acqua acquattandosi contro un canale.
“Chi cazzo ha sparato?”
Cameron tira su il suo fucile e scruta il villaggio.
Vede un’ombra una finestra, trattiene il colpo, vede una donna chiudere le imposte.
Alle loro spalle sentono la mitragliatrice entrare in azione.
“È il momento! Andiamo!” urla William.
I quattro scattano avanti nell’acqua che arriva la ginocchio.
Dal villaggio partono alcune raffiche di armi automatiche, i marine si buttano dietro un terrapieno.
Tommy alza la testa è i proiettili colpiscono il terrapieno.
“Merda ci tengono inchiodati”.

41 - BATTAGLIA

Il gruppetto avanza tenendosi basso, tra le risaie. All’improvviso una detonazione rompe l’aria, i soldati si buttano nell’acqua acquattando...