La sera dopo Adam è nel locale di Luciano.
Un nero enorme lo conduce in un piccolo ufficio ingombro di carte, telefoni prepagati e posaceneri pieni.
Luciano sta fumando una sigaretta.
Tende una mano verso Adam.
Adam la stringe notando le unghie sporche di nicotina.
“Perché volevi vedermi?” chiede Luciano con voce roca.
“La polizia è sulle tue tracce”.
“Ah ma questo lo so”.
“Stavolta è diverso, Russel ti ha inguaiato”.
“Russel? Sto infame di merda!”
“Senti io ti ho avvisato, in cambio voglio che lasci in pace Eva”.
“Eva? Quella puttana? Ti interessa?”
Luciano tira una lunga boccata dalla sua sigaretta, poi la spegne nel posacenere.
“Tu lasciala in pace” ripete Adam.
Luciano accende un'altra sigaretta.
“La lascerò in pace se farai una consegna per me, doveva farla Russel, falla tu e io la lascio stare ok?”
“D’accordo”.

“Bene, ecco cosa devi fare”.

13 - LUCIANO

La sera dopo Adam è nel locale di Luciano. Un nero enorme lo conduce in un piccolo ufficio ingombro di carte, telefoni prepagati e posace...

Jenny abbassa lo sguardo e nota il piccolo revolver che sporge dalla borsetta. "Ah, questo... è per difesa personale! Me l'ha dato Rick".
"Ne dubito" ribatte O'Donnell. "Mio figlio non ti metterebbe mai in mano un'arma carica".
"Guarda che ti sbagli! Rick sostiene che ultimamaente questa cittadina si sta riempiendo di criminali e che devo potermi difendere!" balbetta Jenny, cercando invano di convincere suo suocero.
O'Donnell la guarda duramente, quindi si avvicina e afferra la pistola. "Questa la requisisco io per il tuo bene".
Gli occhi di Jenny si socchiudono e la fronte si corruga, ma un'occhiata all'uomo spegne ogni sua velleità combattiva. "Va bene, tienitela pure tu! Tanto non saprei come usarla!" sbotta, voltandosi e dirigendosi verso la porta. "Ci vediamo quando sarai meno nervoso".
Quando l'uscio si chiude alle spalle della donna, O'Donnell sospira. Quella donna sarà la rovina di mio figlio pensa, svuotando lo scatolone e ricominciando a contare le bustine. Chissà perché era passata...

Chi cavolo si crede di essere pensa con rabbia Jenny, sbattendo la portiera e mettendo in moto la sua De Soto rosso fiammante. Neanche fosse il padrone di tutta Wilson...
Il cambio emette uno stridio acuto quando la donna ingrana la retro, la macchina sobbalza ed esce dal vialetto in una nuvola di polvere e ghiaia. Jenny gira il volante e parte verso sud, fermandosi poi allo stop. 
Devo dire a Rick che affronti il suo vecchio e lo metta al suo posto! riflette, controllandosi il rossetto e l'acconciatura nello specchietto retrovisore.
Un colpo improvviso la spinge contro il sedile, mentre l'auto avanza di quasi mezzo metro, finendo in mezzo all'incrocio.

08 - DISTRAZIONI AL VOLANTE

Jenny abbassa lo sguardo e nota il piccolo revolver che sporge dalla borsetta. " Ah, questo... è per difesa personale! Me l'ha d...


Al pomeriggio Adam esce dalla stazione di polizia, con lui c’è Eva.
Durante la mattinata la polizia gli ha chiesto informazioni per formalizzare le accuse e Adam ha confessato che Russel fa consegne per Luciano, che aveva con se della cocaina e anche una pistola e ha spiegato alla polizia dove l’ha nascosta.
Ha detto che Eva era innocente e che tutta la droga trovata nella casa era di Russel.
Così anche la ragazza è stata rilasciata.
I due si incamminano attraversando il parco cittadino.
Eva lo prende per mano.
“Mi spiace per Russel” dice “ma non era una brava persona”.
Adam non risponde.
“Persone come lui ti trascinano a fondo, io non voglio più fare questa vita”.
Guarda Adam speranzosa.
“Ho studiato dattilografia, potrei cercare lavoro come segretaria, tu hai un lavoro, giusto? Potremmo dividere l’affitto”.
“Si certo, magari si” commenta Adam asciutto.
“Tu sei diverso da Russel, con te mi sento al sicuro” mormora la ragazza stringendosi a lui.
“Il problema è Luciano, non mi lascerà mai andare via”.
I due arrivano all’appartamento di Eva.
Adam si toglie giaccone e felpa e si siede sul divano.
Eva si fa una doccia.
Quando esce dal bagno in accappatoio, asciugandosi i capelli, Adam le dice “Ci parlo io con Luciano”.
“Davvero lo faresti?” gli occhi della ragazza si riempiono di speranza.
Poi prende per mano Adam e lo conduce verso la camera da letto.
Adam la segue.
Lei lascia cadere l’accappatoio in terra e chiude la porta dietro di loro.

12 - CONFESSIONI

Al pomeriggio Adam esce dalla stazione di polizia, con lui c’è Eva. Durante la mattinata la polizia gli ha chiesto informazioni per f...

La serata procede tranquilla, Adam si scopre a guardare Eva più spesso di quanto dovrebbe e la ragazza spesso ricambia le sue occhiate anche se siede in braccio a Russel.
A un certo punto Eva va in cucina a preparare il caffè e passando sfiora la mano di Adam, appena fuori dalla vista di Russel, gli manda un bacio furtivo.
Adam la segue con lo sguardo e lei gli sorride.
In quel momento si sentono colpi secchi alla porta.
“Detroit Police Department! Aprite subito!”
Russel balza in piedi e butta la pistola sotto una sedia, Eva prende la cocaina e si chiude in bagno.
La porta viene sfondata e gli agenti entrano.
Buttano per terra Russel e lo ammanettano, quindi entrano in bagno e trascinano fuori Eva.
Nessuno sembra intenzionato a arrestare Adam ma lui si fa avanti porgendo i polsi e i poliziotti portano via anche lui.

11 - POLIZIA

La serata procede tranquilla, Adam si scopre a guardare Eva più spesso di quanto dovrebbe e la ragazza spesso ricambia le sue occhiate anch...

Il rumore dello scotch che si strappa è l'unico suono che si sente nella cucina della villa più bella di Thilgman Road, rialzata rispetto al manto stradale e circondata su tre lati da un folto boschetto. O'Donnell afferra un pennarello, scrive il numero di buste che ha riposto all'interno della scatola, afferra la confezione e la impila sopra ad altri scatoloni già pronti. Nonostante abbia quasi sessant'anni, è ancora un uomo energico, con i muscoli al posto giusto e lo sguardo intelligente di chi sa muoversi nel mondo.
Quell'idiota crede di essere ancora in Vietnam pensa, piegando un nuovo cartone ed iniziando a infilarci dentro svariate bustine piene di cristalli. Se il suo banco dei pegni non fosse ad un tiro di sputo dalle scuole...
I suoi pensieri vengono interrotti dal rumore della porta che sbatte. O'Donnell chiude in velocità i lembi dello scatolone e allunga una mano sotto al tavolo, dove è nastrata una pistola.
"Eccoti qui!" esclama Jenny entrando in cucina. L'alone di profumo che emana riempie velocemente la stanza, coprendo gli odori dei solventi che ormai impregnano i mobili.
"Cosa ci fai qui?" chiede l'uomo, contrariato dalla distrazione. "Non devi andare a preparare il pranzo a tuo marito, che putacaso, è anche mio figlio?"
"Preparare il pranzo per Rick?" esclama la donna con una risatina. "No, no... come al solito pranzerà fuori. E poi mi sono appena fatta le unghie, non vorrei mai si rovinassero" aggiunge, sventolando le dita per asciugare lo smalto.
"Ovviamente, come ho fatto a non pensarci?" sbuffa O'Donnell, scuotendo la testa.
"Tu, piuttosto, cosa stai combinando? Cosa sono tutte queste bustine?" chiede Jenny, osservando incuriosita il cumulo che sporge tra gli scatoloni ed afferrandone una con la punta delle dita, ben attenta a non sfiorare nulla con le unghie.
Il vecchio allunga fulmineo una mano e gliela strappa di mano. "Detersivo, è solamente detersivo" esclama con un sorriso tirato, rimettendo la busta insieme alle altre.
"Detersivo? Ma non vendevi auto? Hai deciso di cambiare lavoro?" chiede Jenny, fissandolo negli occhi.
"La prima regola per il successo è diversificare il business!" ribatte pronto O'Donnell, sostenendo il suo sguardo.
"Se lo dici tu..." sospira lei, piegando di nuovo i gomiti e tornando ad agitare le mani.
Lo sguardo dell'uomo si sofferma sulle dita, lunghe e aggraziate, su cui spicca il velo di smalto rosso fuoco. Poi il suo occhio attento nota la mancanza di un particolare. "Che fine ha fatto la tua fede, Jenny? Ricordi cos'ho detto quando vi ho sposato? Finché siete sposati non dovrai mai..."
"... togliere quest'anello" completa lei la frase con un sospiro. "Certo che me lo ricordo! Solo che si era opacizzata e l'ho portata a far lucidare" esclama Jenny, poi esplode in uno sternuto.
"Questo detersivo ha un odore decisamente forte" borbotta, poi apre la borsetta ed inizia a frugarci dentro alla ricerca di un fazzolettino. 
"E... quella?" chiede O'Donnell, colto di sorpresa. "Da quando in qua giri con una pistola?"

07 - DIVERSIFICARE GLI AFFARI

Il rumore dello scotch che si strappa è l'unico suono che si sente nella cucina della villa più bella di Thilgman Road, rialzata ris...


A casa di Eva la ragazza tira fuori della cocaina da un buco nel muro e lei e Russel si fanno un paio di strisce.
Adam rifiuta.
Mentre Russel si toglie la felpa Adam nota che l’amico ha una pistola.
“Russel come mai giri armato?”
L'uomo lo guarda stanco.
“Faccio un brutto lavoro”.
“Quanto brutto?”
“Trasporto pacchi per Luciano”.
Adam non dice nulla.
“Sai com’è la vita per noi reduci, nessuno ti da lavoro, lo stato si è dimenticato di te e quindi fai quello che trovi”.
Adam non risponde, queste cose le sa bene.

10 - LA PISTOLA

A casa di Eva la ragazza tira fuori della cocaina da un buco nel muro e lei e Russel si fanno un paio di strisce. Adam rifiuta. Men...



La sera Adam torna al Last Hope, li vede Eva seduta a un tavolo con il suo commilitone Russel, i due stanno ridendo assieme e Eva giocherella con una mano di Russel.
Appena vedono Adam, Russel si alza e gli va incontro.
“Adam! Amico mio!”
I due si abbracciano.
Poi Russel lo prende sottobraccio.
“Vieni!”
Si siedono al tavolo e iniziano a chiacchierare di storie di guerra.
Eva ascolta interessata mentre Russel le tiene una mano intorno alla vita.
I tre bevono e chiacchierano fino a tardi, poi Adam dice ad Eva che deve parlare con Luciano.
“Luciano? E come lo conosci?”
“È una storia lunga, portami da lui, è importante”.
“Non posso fare una cosa così e poi il bar sta chiudendo, andiamo a casa mia, proviamo a telefonargli da li”.

9 - RUSSEL

La sera Adam torna al Last Hope, li vede Eva seduta a un tavolo con il suo commilitone Russel, i due stanno ridendo assieme e Eva gioch...

Todd osserva le pale del ventilatore che ruotano lentamente, creando un disegno psichedelico pieno di luci e colori di fronte ai suoi occhi. Nonostante questa mattina abbia aperto addirittura alle nove, un record per lui, non si è ancora fatto vedere manco uno straccio di cliente. Non importa, la sua cara amica metanfetamina gli sta tenendo ottima compagnia.
Il trillo acuto del telefono scuote il veterano dal suo trip. Dopo aver tentato di afferrare un paio di volte senza successo la cornetta, riesce ad ottenere la giusta coordinazione occhio-mano ed a rispondere. "Quick Money Pawn Shop al suo servizio! Cosa vuole impegnare o vendere?"
"Todd, sono O'Donnell".
"Buongiorno, capo! ... è ancora giorno?" chiede Todd, osservando la finestra per capire se il sole è ancora lì o se ha lasciato il posto alla luna.
"Dovresti smetterla di consumare la roba che produco, non giova agli affari".
"Non si preoccupi, O'Donnell. Sono lucido e reattivo! La sua ottima meta mi serve solo per non pensare ai fottuti Charlie".
"Non sei più in Vietnam, Todd, quante volte devo dirtelo?"
"Sì, giusto. Che le serve?"
"Ho riempito il furgone con il nuovo carico di meta, un sacco di buste pronte e confezionate per la vendita. Te l'ho lasciato al solito posto, tra gli alberi di Hickory Terrace. Sai cosa fare".
Todd strabuzza gli occhi, poi si volta a guardare il calendario. E' venerdì. E lo sceriffo non si è ancora fatto sentire per quel cavolo di problema; questo vuol dire che il deposito ha ancora i sigilli.
"Ecco, O'Donnell... a proposito del carico, ci sarebbe un piccolo problema..." inizia a dire il veterano, ma viene zittito dalla possente voce del suo interlocutore.
"Non ti pago per farmi raccontare i tuoi stupidi problemi, Todd" tuona il boss della droga. "Ti pago, e profumatamente se non erro, per risolverli".
Il veterano apre la bocca per parlare, poi decide di rimangiarsi la risposta. Anche sotto l'effetto della meta il suo cervello capisce che con O'Donnell è bene non discutere. "Tutto chiaro".
"Bene, ora sbrigati a trasferire la merce" sbotta l'uomo.
La linea viene interrotta prima che Todd possa replicare.

Todd raggiunge Hickory Terrace e si incammina tra gli alberi e gli arbusti. Il furgone bianco, con il logo blu di una sconosciuta compagnia di trasporti fallita qualche anno prima, è fermo sotto un cumulo di frasche, proprio come ha detto O'Donnell.
Il veterano si siede al posto di guida, estrae una bustina, riempie una pipetta di vetro e scalda il fondo con il suo vecchio zippo. I pensieri nella sua mente iniziano a farsi nebulosi.
Dato che non posso entrare nel deposito, devo trovare un altro posto pensa Todd, avviando il motore e dirigendosi tra i sobbalzi verso la strada. Giriamo un po' a caso, prima o poi mi verrà un'illuminazione!

06 - NON TI PAGO PER PENSARE

Todd osserva le pale del ventilatore che ruotano lentamente, creando un disegno psichedelico pieno di luci e colori di fronte ai suoi oc...

Adam lavora per 12 ore filate, svuotando i bagni chimici dei Greyhound e pulendoli.
Decine di contenitori di plastica pieni di liquami.
Pulisce gli autobus trovando di tutto, cibo avanzato, bottiglie di birra rovesciate, preservativi usati, fazzoletti sporchi, resti di vomito.
A sera è esausto.
Si fa una doccia negli spogliatoi e esce nel buio.
Fuori c’è un uomo che lo aspetta.
Appena Adam si avvicina tira fuori il distintivo.
“Signor Adam, abbiamo bisogno di lei”.
Merda, non sono andato a firmare!
“Si, non sono passato a firmare ma ho dovuto lavorare tutto il giorno”.
L’uomo non lo ascolta nemmeno.
“Abbiamo visto che lei ha frequentazioni interessanti”.
“Cosa intende?”
“Teniamo d’occhio l’appartamento dove lei ha passato la notte”.
“Per quale motivo?”
“Perché stiamo cercando di incastrare il protettore della prostituta che lo occupa, un certo Luciano, sospettato di traffico di stupefacenti”.
“E io che c’entro?”
L’uomo tira fuori una busta di cocaina.
“Lei deve nascondere questa nell’appartamento di Eva quando Luciano è presente”.
“Non farò una cosa simile”.
“La farà eccome oppure perderà il lavoro e sarà incriminato per essere un latitante in un caso di aggressione”.
"Eva è una prostituta, non ho soldi per andare da lei".
Il poliziotto tira fuori un centinaio di dollari e glieli porge.
"Ora non hai scuse".
Adam lo guarda storto, poi prende la bustina e si soldi e se ne va.
Piuttosto che aiutare i maiali mi metto con Luciano.

8 - DROGA

Adam lavora per 12 ore filate, svuotando i bagni chimici dei Greyhound e pulendoli. Decine di contenitori di plastica pieni di liquami....

Adam torna al deposito di autobus.
Merda sono al verde, dovrò accettare quel lavoro schifoso, sempre che mi vogliano ancora.
Individua l’uomo del giorno prima.
Quando gli si avvicina l’uomo fa un passo indietro spaventato.
“Sei tornato per picchiarmi” balbetta.
“No, sono venuto per accettare il lavoro, scusami per ieri”.
Il viso dell’uomo si fa cattivo.
“Il lavoro? Ma certo, pulirai gli autobus, sono 5$ l’ora”.
“Ieri me ne hai offerti 7$!”
“Ieri era ieri, oggi è oggi, inoltre sei schedato, chi altro ti assumerebbe? Prendere o lasciare”.
“Sono un reduce se mi assumi avrai degli sgravi fiscali, voglio 7$”
“Facciamo così, te ne darò 5 e ne investirò 2 in una polizza sanitaria di cui chiaramente hai bisogno, ultima offerta”.
“D’accordo” dice Adam e gli tende la mano.
L’uomo la guarda senza stringerla.
“Puoi iniziare subito, troverai quello che ti serve in quel casotto di lamiera”.

7 - LAVORO

Adam torna al deposito di autobus. Merda sono al verde, dovrò accettare quel lavoro schifoso, sempre che mi vogliano ancora. Individu...

Rick si chiude la porta alle spalle, getta le chiavi sulla grande ciotola di vetro che sporge dal mobiletto accanto all'attaccapanni e si dirige trascinando i piedi verso il salotto.
Jenny, seduta sulla poltrona con un giornale in mano, non alza nemmeno la testa per salutare il marito.
"Ciao, amore" sospira l'agente, osservando il buio oltre l'arco che conduce in cucina: il tavolo non è apparecchiato e non ci sono pentole sui fornelli. Accende la luce, apre il frigorifero e osserva la desolazione dei ripiani vuoti. Afferra una bottiglia d'acqua, si versa un generoso bicchiere e torna in soggiorno. Jenny ha richiuso il giornale e lo sta osservando con aria interrogativa, le sinuose gambe accavallate ed il piede che si agita appena.
"Che cos'hai, caro?" chiede la donna, battendo un paio di volte con la mano sul bracciolo per farlo sedere accanto a lei.
"E' stata una pessima giornata, amore" mormora Rick, bevendo una lunga sorsata ed appoggiando poi il bicchiere sulla mensola sopra il caminetto.
Un colpo di tosse fa alzare di scatto la testa all'agente, che si accorge di non aver utilizzato un sottobicchiere. Estrae un fazzoletto pulito dalla tasca e lo piazza sotto al bicchiere, quindi si volta verso Jenny, che ora lo osserva con un sorriso compiaciuto.
"Su, raccontami cosa ti cruccia" esclama la donna, battendo di nuovo sul bracciolo.
Rick si accomoda e le passa un braccio attorno alle spalle. "Mi spiace tanto, amore, non so cosa mi sia preso... sei bellissima e a volte la gelosia mi acceca".
"Grazie del complimento, tesoro" commenta la donna con un sorriso. "Ma di cosa sei geloso? O di chi?"
"Di te, amore. Ero convinto mi tradissi con lo sceriffo".
Jenny scoppia a ridere. "Questa è bella! Io e Rosco?"
"Sì, lo so che sembra stupido, ma sei venuta spesso a trovarmi in ufficio e ti ho visto parlare più volte con lo sceriffo..."
"Ti assicuro che io e Rosco non abbiamo una storia" sospira, scuotendo la testa e accarezzando la mano del marito. "Anzi, più sto lontano da lui e meglio è".
Rick osserva perplesso la moglie. "Perché? C'è qualcosa che devo sapere?"
"Forse non dovrei dirtelo, ma ultimamente l'ho visto un po' troppo spesso mentre giravo per i negozi. E' come se mi seguisse... una volta mi ha anche fermata e mi ha fatto delle strane domande".
"Che tipo di domande?" chiede Rick, vagamente agitato.
"Non ricordo bene, però mi ha turbato parecchio" risponde Jenny, abbassando lo sguardo. "Non è che potresti risolvere questa cosa per me? Non mi piace essere seguita".
"Certo, cara" esclama d'impulso Rick. "Vedrò di capire perché lo sceriffo ti perseguita".
"Grazie" ribatte Jenny, stampandogli un bacio sulla guancia. "Sapevo di poter contare su di te. Che ne dici, ora, se andiamo al ristorante? Ho voglia di pesce!"

05 - CONFESSIONI

Rick si chiude la porta alle spalle, getta le chiavi sulla grande ciotola di vetro che sporge dal mobiletto accanto all'attaccapanni...


Adam si sveglia di soprassalto, qualcuno bussa rumorosamente alla porta.
Eva si sveglia e lo guarda preoccupata.
Quindi va alla porta.
Un uomo corpulento entra nella stanza, veste dei jeans lisi e sporchi e una felpa dei Detroit Pistons.
“Sei indietro con l’affitto di due mesi” urla alla ragazza “O paghi o te ne ritorni in mezzo alla strada, puttana!”.
“Ti pago, ti pago” pignucola Eva “domani mi danno lo stipendio e ti pago, promesso”.
“Che cazzo di stipendio può avere una puttana?”
Adam appare nella stanza e l’uomo lo squadra.
Poi si gira verso Eva.
“Non puoi avere coinquilini, sono 10$ in più!”
Eva guarda Adam con occhi supplicanti.
Adam si fruga le tasche e tira fuori i suoi ultimi dieci dollari spiegazzati e sporchi.
“Tieni e adesso vattene” dice Adam e allunga i soldi all’uomo.
“Torno domani” borbotta lui e esce dalla porta.
“Grazie” gli sussurra Eva e poi gli sorride, è già di nuovo di buon umore.

6 - AFFITTO

Adam si sveglia di soprassalto, qualcuno bussa rumorosamente alla porta. Eva si sveglia e lo guarda preoccupata. Quindi va alla por...