A cena ci sono Anui e sua sorella Hinura il pasto consiste in una grosso piatto di filetti di pollo dal quale tutti si servono.
“Mi spiace non potervi offrire altro” dice Anui “più tardi comunicherò all’APAC di mandare altri rifornimenti”.
Koothrapali interviene “Quante persone avete perso?”
“Otto nell'ultimo mese, tutti uomini”.
“Quelle bestie si sono prese mio marito!”.
Tutti si girano verso Hinura.
“Quali bestie?” le chiede Mia.
“Le sirene!” sbotta Hinura “Hanno ammazzato i nostri uomini e nessuno fa nulla!”
“Basta così!” Anui guarda duro la sorella.
“Non disturbare oltre i nostri ospiti!”
Hinura si alza in silenzio e lascia la stanza.
Anui prende del liquore di importazione e versa da bere a tutti.
“Dovete scusare mia sorella, però la situazione è tragica, già siamo molto pochi, e ora una generazione è stata falcidiata in un mese, la gente è arrabbiata e ha paura”.
“Ci metteremo subito al lavoro” dice Koothrapali “ io, la dott.sa Tardella e il signor Thurberg andremo subito alla mangiatoia”.
I tre finiscono il bicchiere, poi si alzano e salutano.
“E noi?” chiede Harlok a Mia.
“Io volevo fare due passi qua fuori a fare due chiacchiere”.
“Bene, vengo con te”.

7 - HINURA

A cena ci sono Anui e sua sorella Hinura il pasto consiste in una grosso piatto di filetti di pollo dal quale tutti si servono. “Mi spia...


Dopo appena 10 minuti appare Siren Cove, una ventina di case prefabbricate dai colori sgargianti, una chiesa bianca e poco più in là su una piccola collina una casa più grande in stile coloniale.
Il paese è davvero minuscolo, non ci vivono più di 50 persone.
I quad si fermano nello spiazzo davanti alla chiesa, diversi polinesiani escono dalle case e si avvicinano.
Alcuni iniziano a tempestare Anui di domande, il quale risponde come può.
Le persone sembrano arrabbiate e diversi di loro iniziano a rivolgersi ai ricercatori in inglese.
“Dovete fare qualcosa!”
“Si sono prese mio fratello!”
“Mio marito è scomparso!”
“Ci stanno ammazzando tutti!”
“La Whole Food è qui per risolvere al meglio il vostro problema” inizia Koothrapali.
“Vaffanculo! Dovremmo farle a pezzi!”
“CALMA” urla Anui “Nessuno farà nulla, la Whole Food ci ha mandato i suoi migliori scienziati, vedrete che un paio di giorni e il nostro problema sarà risolto”.
“Ma non mi ridarà mio marito! Chi pagherà la sua morte?”
“Già! Chi pagherà?”
“Iniziamo a risolvere il problema!” dice Anui “poi ci occuperemo del resto”.
Pian piano la piccola folla si disperde e Anui conduce il gruppo verso una delle casette.
“Qui non ci vive più nessuno, potete starci voi” apre la porta “stasera venite a cena da mia sorella” aggiunge.
Poi si rivolge a Harlok e Mia “Sull’isola non c’è molto, il villaggio, il molo, una vecchia base militare in rovina e la mangiatoia, potete andare dove volete ma forse per la mangiatoia dovete chiedere il permesso alla Whole Food”.
Li saluta.
“A stasera”.

6 - SIREN COVE

Dopo appena 10 minuti appare Siren Cove, una ventina di case prefabbricate dai colori sgargianti, una chiesa bianca e poco più in là su u...


I tre quad si fermano sgasando poco lontano dal gruppetto, a bordo ci sono dei giovani con i tipici tratti polinesiani, due uomini e una donna, i loro tatuaggi sono ben visibili come i loro orecchini.
Uno di loro viene verso il gruppo.
“Ingegnere! Finalmente siete giunti! Ci aiuterete vero?”
Koothrapali annuisce “Certo, la Whole Food farà tutto il possib-”
“Ci dovete aiutare! La gente sta morendo! Dovete fare qualcosa! Noi abbiamo rispettato i patti!” .
“Certo, certo, sono certo che ne verremo a capo”.
“Chi sta morendo? Che succede?” chiede Mia.
“I nostri uomini stanno morendo” ribatte il giovane polinesiano.
“E perchè?”
Il ragazzo guarda verso Koothrapali.
“Niente di cui preoccuparsi, siamo qui e risolveremo il problema” risponde l'ingegnere.
Il giovane polinesiano prosegue.
“Scusate, non mi sono presentato, sono Anui, il capo-villaggio, ovviamente siete i miei ospiti” si guarda intorno “dov’è la nave?”.
“È affondata” risponde Harlok.
“Questo è un bel problema… aspettavamo i rifornimenti già da due settimane, non abbiamo praticamente più nulla...”.
“Potete contattare l’APAC?” chiede Lucia.
“Si certo, a casa mia ho una connessione satellitare, chiederò subito nuovi rifornimenti”.
“Noi saremmo anche senza permessi…” dice Mia.
“Bhe tu sei chiaramente di queste zone no? E poi se siete senza barca dove volete andare? Venite, siete tutti miei ospiti”.
Quindi dice agli altri due ragazzi di cedere i quad e il gruppetto parte verso l’interno.

5 - ANUI

I tre quad si fermano sgasando poco lontano dal gruppetto, a bordo ci sono dei giovani con i tipici tratti polinesiani, due uomini e una ...


Fred guarda le bolle salire dal fondo e piccoli oggetti che galleggiano, la barca è ancora visibile attraverso le acque cristalline.
"Strano..."
Mia si avvicina.
"Cosa è strano?"
"Che una barca affondi così, non è che c'era una falla?"
"Se c'era o è avvenuta da poco ed era molto grossa, ma ce ne saremmo accorti, o era molto piccola ed è li da molto".
Fred la guarda.
"Ne sai di barche".
"I miei genitori erano pescatori".
"Quindi cosa è successo secondo te?"
"È successo che c'era una falla piccola, fin da quando siamo partiti o poco dopo la partenza, la vera domanda è: come è potuto succedere?"

Alle loro spalle Koothrappali tira fuori un piccolo registratore.
“4 luglio 2059, la barca che ci ha condotto qui è affondata per chiara negligenza dell’uomo al comando”.
“E adesso come torniamo?” chiede Lucia.
Tira fuori lo smartphone.
“Non ho campo”.
“Nessuno ha campo, siamo nella Zona Protetta” risponde Koothrapali.
“E quindi come facciamo?”
“A Siren Cove dovrebbero avere un modo per comunicare, il problema più che altro è che la Whole Food, ha fatto richiesta al governo dell’APAC per farci stare qui, ma voi due avete i permessi?" chiede a Harlock e Mia.
“Il mio permesso è che la mia barca è affondata!”
“Quello non è un permesso...”
Il capitano fa un passo verso Koothrapali con fare minaccioso ma in quel momento si sentono dei rumori di motori e tre quad spuntano dalla pista terrosa.

4 - L'ISOLA DELLE SIRENE

Fred guarda le bolle salire dal fondo e piccoli oggetti che galleggiano, la barca è ancora visibile attraverso le acque cristalline. &qu...


La traversata va avanti, ma la vecchia barca sembra procedere lentissima.
“Sono le 14 passate capitano e non si vede altro che mare” commenta Koothrappali.
“Già” commenta asciutto Harlock.
“Solo a me sembra che la linea di galleggiamento si sia abbassata?” domanda Mia, si gira verso il boccaporto “do un’occhiata alla stiva”.
La ragazza tira fuori una chiave e apre il portello incrostato sul ponte, quindi guarda di sotto.
“È tutto buio ma vedo dell’acqua”.
Fred si avvicina con una luce, sotto si vede acqua ovunque e le grosse casse di rifornimenti galleggiano.
“Stiamo affondando! Capitano!"
Harlock balza giù dal timone.
“Merda!”
Afferra Mia e la spinge verso il timone “Tienilo dritto!”.
Poi incespica verso alla pompa di sentina arrugginita e cerca di attivarla.
La pompa strattona, emette fumo nero e poi si spegne.
Il capitano piglia una chiave inglese e la colpisce con forza cercando di aprirla, olio nero gli finisce sulle mani e sui vestiti.
Lucia guarda il mare preoccupata.
“Per nessun motivo dobbiamo finire in acqua!”
“Terra!” urla Fred.
All'orizzonte è apparsa un’isola bassa con alcune palme.
Il capitano torna al timone spingendo via Mia.
La barca strattonando e sussultando punta alla spiaggia dove si vede un pontile e altre due piccole barche attraccate.
Dopo dieci minuti che sembrano eterni la barca si avvicina al pontile.
“Giù tutti!”
Nessuno se lo fa ripetere e, prese le loro poche cose balzano sul molo.
Mia è l’ultima, prende la sua piccola valigia più un’altra valigia che teneva nascosta in un cantuccio.
Dopo alcuni minuti la barca si inabissa tra bolle e sbuffi.

3 - LA FALLA

La traversata va avanti, ma la vecchia barca sembra procedere lentissima. “Sono le 14 passate capitano e non si vede altro che mare” com...


“Io comunque devo consegnare dei rifornimenti per conto del governo a Siren Bay e a Siren Cove” continua Mia.
“A Siren Bay? Sicura?” commenta Koothrapali.
“Si, perchè?”
“Mi sembra molto strano”.
“Ci siete stato?”
“No, mai” taglia corto Koothapali.
La barca da uno strattone, come se l’elica avesse colpito qualcosa.
“Oh merda!” esclama Mia.
Tutti guardano fuori bordo, ma non c’è nulla se non il mare privo di vita.
“Tranquilli è il motore” dice il capitano.
“Per un attimo ho pensato avessimo colpito una sirena” commenta Lucia, ancora spaventata.
Il capitano sputa fuori bordo.
“Dio ce ne scampi, se l’elica colpisse uno di quei cosi, l’ESA ci metterebbe a morte senza nemmeno un processo”.
“Non sono “cosi”! Sono animali che vanno protetti!” si infervora Lucia.
“Resta il punto che se l’ESA ci metterebbe a morte”.
“Farebbe bene” commenta Fred “la legge sulle specie protette è chiara: non si può nuocere a nessun animale, nemmeno per autodifesa”.

2 - SPECIE PROTETTE

“Io comunque devo consegnare dei rifornimenti per conto del governo a Siren Bay e a Siren Cove” continua Mia. “A Siren Bay? Sicura?” com...


La barca scivola sul mare vuoto, quattro figure si alzano sulla tolda scrostata dove hanno passato la notte.
Il capitano è al timone e guarda un po’ la strumentazione e un po’ l’orizzonte.
I quattro si stiracchiano, il sole si sta facendo sentire.
“Capitano quanto manca?” chiede un uomo vestito di tutto punto, compreso un paio di guanti.
“Abbiamo penetrato la zona protetta circa 2 ore fa, tra 5 o 6 ore dovremmo arrivare, penso verso le 14”.
Una giovane ragazza dai marcati tratti polinesiani si fa avanti salutando gli altri.
“Abbiamo avuto poco tempo ieri notte per conoscerci, io sono Mia Swaili, responsabile logistica del Governo dell’APAC per l’Area Protetta”.
Tende una mano all’uomo ben vestito.
L’uomo ignora la mano tesa.
“Sono l’ingegner Koothrapali della Wholefood, questa è una biotecnologa della nostra corporazione, la dott.sa Tardella”.
Una donna di circa quarant’anni, con abiti leggeri, stringe la mano della ragazza ancora a mezz'aria “Puoi chiamarmi Lucia”.
“Mentre lui è un contractor che si deve occupare della nostra sicurezza” continua l’uomo.
Un ragazzo giovane con i capelli tagliati corti si fa avanti.
“Piacere, Fred Thumberg” le dice e le stringe la mano.
“Thumberg? Come quella Thumberg?”
“Si, la mia famiglia è di origine svedese, ma non c’è parentela, purtroppo”.
La ragazza nota la mitraglietta che l’uomo porta a tracolla e la pistola nella fondina.
“Dovresti proteggerli da cosa? Spero non dalle sirene”.
Il contractor fa una faccia shockata, così come gli altri due.
“Certo che no! Sono animali, solo un pazzo vorrebbe nuocere a degli animali!”
“Voi le avete mai viste le sirene?”  chiede ancora Mia.
I tre fanno cenno di no.
“A me piacerebbe tantissimo vederle, mi piacerebbe vedere anche qualche pesce a dirla tutta, ma...“ guarda il mare vuoto “non penso succederà”.

Mia torna a voltarsi verso di loro.
“Voi l’avete visto il mondo, prima?”
“Io ero una bambina” risponde Lucia “non ricordo molto, ma era già messo male, il mondo”.
“Io ho circa la tua età, quindi non l’ho nemmeno visto” risponde Fred.
“Io l’ho visto”.
I quattro si girano a guardare il vecchio capitano.
“Sono nato nello scorso millennio, mica come voi bambocci”.
“Nello scorso millennio mi sembra difficile” puntualizza Koothrapali.
“Sissignore, Harlock, classe 1999” il capitano sputa fuori bordo.
“Strano nome”.
“Un’idea di mio padre, è vissuto negli anni ‘80 del secolo scorso, uomo di mare anche lui”.
“Quindi avete visto gli animali?”
“Li ho visti sì, e ho anche visto come abbiamo ridotto questo pianeta a una merda”.
“Ma ora non succederà più” dice Fred “ora abbiamo capito quanto sia importante la natura e gli animali, ora c’è l’ESA, ci sono le leggi...”
“Ora, ora, ora” lo interrompe brusco il capitano “ora non serve più a un cazzo”.
Tutti guardano il mare vuoto.
“Ora non c’è più un cazzo da proteggere” conclude Harlock.
“Il 99.99% della biomassa e il 99% delle specie viventi” mormora Lucia “ecco cosa ci è costato il riscaldamento globale...”

1 - IL MONDO DI PRIMA

La barca scivola sul mare vuoto, quattro figure si alzano sulla tolda scrostata dove hanno passato la notte. Il capitano è al timone e g...

La bambina guarda il padre vestito di tutto punto, grosse lacrime le scendono lungo le guance.
“Stai per morire?”
Guarda incredula lui e poi la mamma.
“Si, lo sapevo da diversi anni, e ormai non mi rimane più molto, una settimana, dieci giorni al massimo”.
La bambina fa qualche passo verso di lui allungando le braccia, l’uomo la ferma con un gesto della mano guantata.
“Sai che non puoi toccarmi”.
La mamma si china e abbraccia la bambina.
“Andrà tutto bene” le sussurra.
L’uomo prende una valigia.
“Dove vai?” chiede la bambina in lacrime.
“Devo andare a lavorare”
“No! Resta con noi!”
La bambina cerca di liberarsi dall’abbraccio della madre.
“Mi dispiace, un giorno capirai” dice l'uomo e apre la porta che da sull’esterno.
“Addio amore” le dice.
La bimba scoppia in lacrime, anche la donna sta piangendo adesso.
L'uomo chiude la porta.

0 - PROLOGO

La bambina guarda il padre vestito di tutto punto, grosse lacrime le scendono lungo le guance. “Stai per morire?” Guarda incredula lui e...

Il nostro prolifico Nicholas non se ne sta mai con le mani in mano, e appena finito il resoconto de "il Concerto" eccolo subito tornare con un'avventura GUS che ci terrà incollati al blog nelle prossime settimane.
Personalmente leggendo il teaser trovo la tematica estremamente attuale e affascinante, e sono sicuro che il "modello Nicholas" non deluderà le aspettative di leggere una storia dagli intrecci e dai risvolti imprevisti.

Si parte lunedì, ecco il teaser de "L'isola delle sirene"!

In una calda giornata d’estate, una vecchia barca a motore penetra la Zona Protetta, al largo della Polinesia.
A bordo un team della Wholefood Corp. La potentissima corporazione alimentare asiatica, una rappresentante del Governo dell’APAC e il capitano al timone.
Gli occupanti scrutano avidi il mare vuoto alla ricerca degli esseri mitologici, alla ricerca delle Sirene.
Perché le Sirene esistono davvero. E come le creature mitologiche sono avvolte dal mistero.
Il Governo dell’APAC ha rivelato la loro esistenza al mondo circa 20 anni fa, dopo un decennio di sconvolgimenti naturali e climatici che hanno sterminato la quasi totalità delle specie viventi.
Ma ha subito provveduto a rendere l’area dove vivono Zona Protetta e a mettere queste sfuggenti creature sotto la protezione dell’ESA, la potentissima organizzazione che si occupa di preservare ciò che rimane dell’ambiente. E da allora non si è più saputo nulla.
Sono passati vent’anni da quel giorno, il mondo sta ancora facendo i conti con la distruzione dei suoi ecosistemi e l’ambientalismo non è più solo un’ideale, è diventato la legge su cui si fonda il nuovo corso del mondo. Ma le Sirene sono rimaste un mistero.
Gli occupanti della barca guardano un po’ le onde un po’ l’orizzonte, i lucenti grattacieli di Sidney sono scomparsi da ore e, intorno a loro, si stende solo l’oceano infinito e privo di vita.

L'ISOLA DELLE SIRENE

Il nostro prolifico Nicholas non se ne sta mai con le mani in mano, e appena finito il resoconto de "il Concerto" eccolo subito...


Katrine accende i fari della Plymouth e fa manovra per imboccare la strada che si allontana dal parcheggio.
In lontananza si sente ancora la musica del concerto che andrà avanti tutta la notte.
Katrine mette nell’autoradio una cassetta di Jimi, l’aveva registrata lei stessa a uno dei suoi primi live.
Su sedile dietro è adagiato il corpo di Anja, la ragazza sembra dormire nel suo abitino leggero.
Le lacrime bagnano le guance di Katrine.
“Ti riporto a casa sorellina” sussurra e imbocca la strada asfaltata che punta alla statale.
Mentre avanza nel buio incrocia due auto della polizia a sirene spiegate seguite da un’ambulanza.

12 - RIPORTANDO TUTTO A CASA

Katrine accende i fari della Plymouth e fa manovra per imboccare la strada che si allontana dal parcheggio. In lontananza si sente an...


Katrine si avvicina a un gruppetto di Hell’s Angels.
Gli uomini stanno fumando e bevendo birra intorno a una luce da campo.
Quando entra nel cerchio di luce uno di loro la squadra.
“Che vuoi?”
“Luckas, lo conoscete?”
“Si, che ha combinato questa volta?”
“Ha ammazzato mia sorella?”
“Cosa?!”
Tutti gli uomini guardano ora Katrine.
“Mia sorella è morta per della droga che le ha dato lui”.
Uno degli uomini sputa per terra.
“Allora tua sorella è solo una tossica di merda che si meritava quella fine”.
Katrine abbassa lo sguardo ma non dice nulla.
“In ogni caso quel coglione ha rotto il cazzo, andiamo a fargli visita”.
“Si, andiamo a insegnargli l’educazione!”
Un paio di loro si infilano dei coltelli serramanico in tasca e si incamminano verso il boschetto.
Passano a fianco a Katrine che continua a guardare in terra.

11 - CONTRACCOLPO

Katrine si avvicina a un gruppetto di Hell’s Angels. Gli uomini stanno fumando e bevendo birra intorno a una luce da campo. Quando ...


Anja è stesa a terra dietro il backstage, gli occhi socchiusi.
Katrine getta via la siringa usata.
“È stato un concerto bellissimo” mormora.
Katrine si siede vicino a lei e inizia ad accarezzarle i capelli.
Le sue mani scorrono tra i nodi e le doppie punte.
“Grazie per avermici portata”.
Katrine non dice nulla.
Anja prende una mano della sorella, guarda verso di lei.
“Torniamo a casa?”
“Si certo” dice Katrine “adesso torniamo a casa”.
“Si”.
Anja chiude di nuovo gli occhi.
“Torniamo a casa” mormora e poi si addormenta.
Katrine accarezza ancora un po’ i suoi capelli sciogliendo i nodi.
Poi prende la sorella in braccio, è così leggera.
“Ti riporto a casa” sussurra.
La sorella non reagisce.
Katrine spaventata le appoggia una mano sul petto.
Ma il suo cuore ha già smesso di battere.

10 - SORELLE

Anja è stesa a terra dietro il backstage, gli occhi socchiusi. Katrine getta via la siringa usata. “È stato un concerto bellissimo”...

Le luci illuminano la folla che sullo spiazzo verde.
Le casse enormi amplificano la chitarra di Jimi.
Il ragazzo ha rinunciato ad alcuni dei suoi pezzi più dissacranti e il pubblico non sembra gradire.
A bordo palco, nascoste dalle intelaiature, Katrine e Anja ascoltano la musica, tenendosi per mano.
Anja è felice e ogni tanto urla insieme al cantante.
Dopo l’ennesima canzone le due tornano nel backstage, non c’è quasi nessuno in giro.
Anja abbraccia la sorella.
“Grazie” le sussurra.
Katrine guarda i suoi occhi scavati e il corpo sottile.
“Anja, devi tornare a casa”.
“Lo so” dice lei stringendo la sorella, la sua stretta è così fragile “aiutami Katrine, non ne posso più...”
“Stai tranquilla, adesso torniamo a casa, ci parlo io con la mamma, penso io a tutto”.
Anja si sposta verso alcuni armadietti.
“Cosa fai?”
Anja apre qualche armadietto poi trionfante mostra una bustina di polvere marrone.
“Lo sapevo, questi cantanti ne hanno sempre un po’ con loro”.
Sorride felice.
“Anja...”
“Solo più una volta, solo per sopportare il ritorno” Anja guarda Katrine “ti prego”.

9 - MUSICA

Le luci illuminano la folla che sullo spiazzo verde. Le casse enormi amplificano la chitarra di Jimi. Il ragazzo ha rinunciato ad alc...


Katrine è nel parcheggio.
È ora di trovare un po’ di soldi per riportare a casa Anja.
Passa a fianco ad alcune auto scassate e punta una Jaguar rossa.
Con un gesto veloce spacca il finestrino, apre la portiera e si mette a cercare all’interno.
Quindi passa a un’altra auto sportiva.
In pochi minuti ha messo insieme un bel po’ di dollari.
“Hey tu!”
Katrine si gira di scatto.
Un poliziotto avanza verso di lei, ha già la mano sulla fondina.
“Che diavolo stai facendo?”
Katrine si paralizza.
“Nulla” balbetta.
L’uomo si fa più vicino e guarda il finestrino rotto.
“Nulla eh? Apri la borsa!”
“Sei del Kansas?” chiede Katrine.
“Cosa?”
“Il tuo accento, sei del Kansas vero?”
L’uomo la guarda interdetto.
“Si, effettivamente si”.
“Mi sembrava, sono del Kansas pure io”.
“Ma dai?”
“Si, di un paesino vicino a Topeka, e tu?”
“Wichita”.
L’uomo si passa una mano sulla nuca, un po’ imbarazzato.
“Com’è piccolo il mondo” commenta Katrine “come sei finito in California?”
“Lo sai, in Kansas non c’è nulla a parte campi di grano”.
“Non dirlo a me, per andare al cinema devi guidare un pomeriggio”.
“È proprio vero” dice l’uomo e poi ride.
Mentre ride Katrine lo colpisce con forza con la sua borsa.
L’uomo incespica, Katrine lo colpisce di nuovo, l’uomo cade e sbatte la testa contro la portiera della macchina.
Katrine si gira e corre via.

8 - SOLDI FACILI

Katrine è nel parcheggio. È ora di trovare un po’ di soldi per riportare a casa Anja. Passa a fianco ad alcune auto scassate e punt...

Rick si siede sul letto della sua stanza in affitto. Tutt’attorno sono sparse le canzoni che ha ricominciato a scrivere e mai più pubblicato dopo la galera. Il rancore ed il desiderio di vendetta gli hanno bruciato dentro per anni, consumandolo. Ma la sua strenua ricerca di rivalsa, su Rivetto prima, sul Senatore poi, si sono spente contro continui fallimenti, sfociando nella depressione.
Ad un tratto alla radio che ronza fastidiosa in sottofondo mandano Freeway, un vecchio successo degli U!, reliquia di un passato che non tornerà mai più.
Rick singhiozza mentre apre la boccetta di sonniferi che porta sempre con sé.
La fissa prima di trangugiarne di colpo l’intero contenuto.
Poi si sdraia tra le bozze dei suoi pezzi inediti, aspettando di addormentarsi per l’ultima volta.


Backyard Babies - Minus Celsius (Stockholm Syndrome, 2003)


U!

16 - MINUS CELSIUS

Rick si siede sul letto della sua stanza in affitto. Tutt’attorno sono sparse le canzoni che ha ricominciato a scrivere e mai più pubblica...


Jimi va verso Katrine.
“Grazie” le dice.
Katrine gli sorride.
“Ti andrebbe di sentire il concerto da dietro al palco?” le propone.
“Certo! Posso portare anche mia sorella?”
“Si, porta pure chi vuoi”.
Il ragazzo la abbraccia.
Katrine lo guarda.
“Senti Jimi, io conosco tutte le tue canzoni a memoria, le ascolto da quando hai iniziato e sono bellissime, c’è però una cosa che vorrei chiederti...”
Il giovane la guarda.
“Nelle tue canzoni parli spesso di droga e ribellione, ecco, io penso che non sia una cosa bella, ci sono tanti ragazzi vulnerabili la fuori, forse potresti dirgli qualcosa di positivo...”.
Katrine abbassa lo sguardo pensando ad Anja.
Jimi annuisce.
“Bhe, oggi hai praticamente salvato la mia carriera, sarei stupido a non ascoltare i tuoi consigli”.
“Grazie!”
“Allora a stasera!” le dice poi si gira verso un uomo della sicurezza.
“Dai due pass per il backstage a questa ragazza”.

7 - JIMI

Jimi va verso Katrine. “Grazie” le dice. Katrine gli sorride. “Ti andrebbe di sentire il concerto da dietro al palco?” le propone...

Sasha giace a terra guardando le stelle nel cielo dell’emisfero meridionale. La sua breve vita le scorre davanti agli occhi mentre la sente scivolare via man mano che il sangue sgorga dalla ferita che le perfora lo stomaco.
Attorno a lei gli spari impazzano nel vicolo, ritmando i suoi ricordi.
L’infanzia e l’adolescenza scorrono veloci come i primi feroci scambi di pallottole, per rallentare sugli eventi degli ultimi mesi.
Il tradimento di Joey per aver salva la pelle.
Gli abusi e le botte di Pablo e della sua gang per aver tentato di opporsi alle loro turpi intenzioni.
La speranza di un intervento di suo padre che non è mai arrivato.
La schiavitù e la strada, costretta a prostituirsi nei peggiori quartieri di varie città sudamericane.
I passaggi di banda in banda, venduta a criminali sempre più violenti, potenti e spregiudicati in una corsa ad alzare il prezzo per un profumato riscatto che qualche gang con i contatti giusti avrebbe potuto far fruttare.
Fino ad oggi, alla sparatoria tra bande rivali in cui s’è trovata in mezzo. Vittima innocente di una guerra non sua tra uomini senza scrupoli.
Gli ultimi proiettili sibilano sopra di lei mentre si aggrappa alla vita con le ultime energie. Poi tutto tace per alcuni istanti.
Due energumeni latini la sovrastano.
- Che spreco. Hanno sparato alla nostra merce…
- Cosa facciamo? Togliamo il buono e il resto lo diamo in pasto ai maiali?
- Eh sì, almeno recuperiamo qualche soldo.

Sente il rumore di una zip.
- Ma prima approfittiamone finché è calda…


Within Temptation - Stairway to the Skies (The Unforgiven, 2011)


U!

15 - STAIRWAY TO THE SKIES

Sasha giace a terra guardando le stelle nel cielo dell’emisfero meridionale. La sua breve vita le scorre davanti agli occhi mentre la sent...

Un uomo sulla cinquantina con un completo scuro sta parlando col ragazzo “Signor Jimi questa è la sua grande occasione per farsi conoscere al grande pubblico, ecco, firmi qui e la nostra etichetta si occuperà di distribuire le sue canzoni in tutta la California”.
“E organizzerete dei concerti?”
“Ma certo, non si preoccupi, basta che firmi la cessione dei diritti, lei è poco conosciuto, ma ci penseremo noi”.
“Jimi!”
Il giovane e gli avvocati si girano.
Katrine cerca di farsi strada.
“Jimi, non firmare! Ho ascoltato tutte le tue canzoni, hai un talento enorme, non svenderlo”.
“Ma chi è questa?” dice uno degli uomini eleganti.
“Jimi, credimi, fai il concerto e vedrai che poi verranno tutte le major in ginocchio a chiederti di suonare per loro”.
Il giovane rimane interdetto.
L’uomo elegante gli mette in mano una penna, poi si gira verso due uomini della sicurezza.
“Sbattete fuori questa pazza”.
I due afferrano Katrine.
“Jimi! Non farlo!” dice Katrine mentre viene trascinata via.
“Fermi!” dice il giovane “Lasciatela stare!”
I due si fermano.
"Lasciatela stare" ripete il ragazzo.
I due mollano Katrine.
Jimi porge indietro il contratto.
“Ne parliamo dopo il concerto" dice.
L’uomo elegante prende il contratto e lo mette dentro una valigetta.
“Come preferisce signor Hendrix, ma sta facendo un grosso errore”.
Quindi fa cenno ai suoi e il gruppetto si allontana.

6 - AVVOCATI

Un uomo sulla cinquantina con un completo scuro sta parlando col ragazzo “Signor Jimi questa è la sua grande occasione per farsi conoscer...

Qualche giorno dopo...
Joey vede le luci di un corridoio scorrere sopra di lui.
Ci sono delle figure in camice verde che lo circondano.
Si ricorda di essersi medicato alla meglio le ferite e la gola con una bottiglia di tequila, e di essersi trascinato fino ad una strada. Una sequela di pullman e un passaggio su un furgone di gente che non faceva domande, verso un paese più a sud che non prevede estradizione.
Ma poi ricorda poco, e ora non sa dov’è.
La sua corsa si ferma sotto una fastidiosa luce che gli puntano addosso.
Attorno a lui le figure in verde indossano delle mascherine da sala operatoria. Le loro voci sono distanti e parlano in spagnolo della sua gamba. Joey qualcosa lo capisce, ma non riesce a connettere.
- Ferite d’arma da fuoco. E’ messa male, tutta smaciullata… - dice una prima voce.
- Dovremmo tirar fuori le pallottole, ripulire, ricostruire… - risponde una seconda, giovane e cristallina.
- No, costa troppo e ci vuole troppo tempo. Amputiamo. Passami il seghetto.
- Allora vado con l’anestesia…
- Sì, ma stai leggero, abbiamo pochi anestetici e costano troppo. Tanto questo è già più di là che di qua.

***

Qualche mese dopo…
Joey ringrazia con la testa quando un passante getta qualche moneta nel suo cappello, continuando a cantare e a suonare il suo cavaquinho.
Alla fine della canzone guarda nel cappello e conta i soldi. Ne ha abbastanza per una dose.
Si appoggia alla stampella e si tira in piedi. Ogni volta questo movimento gli ricorda com’era avere una gamba ed il dolore dell’amputazione senza sedazione.
Per un attimo pensa a cos’ha gettato via, la sua vita passata, e gli prende lo sconforto. Come ogni volta sceglie di dimenticare. Si affretta verso la favela per comprare la sua dose di colla.


AC/DC - Highway to Hell (Highway to Hell, 1979)


U!

14 - HIGHWAY TO HELL

Qualche giorno dopo... Joey vede le luci di un corridoio scorrere sopra di lui. Ci sono delle figure in camice verde che lo circondano. ...

Katrine si aggira vicino al palco e alle roulotte degli artisti.
Sarebbe bello sentire il concerto con Anja come quando eravamo ragazzine.
Guarda i camion con i nome delle band.
Poi si dirige verso il backstage.
Un Hell’s Angels è seduto su una cassetta, infila il mignolo in un sacchettino pieno di polvere bianca e poi se lo porta al naso.
Katrine aspetta che la botta della cocaina lo stordisca poi lo supera e si intrufola nel backstage.
Il backstage è stretto e caldo, tecnici si aggirano portando cavi e luci, uomini della sicurezza, ragazze poco vestite e tizi in giacca e cravatta.
Katrine si guarda attorno finchè non individua un giovane ragazzo di colore dall'inconfondibile taglio di capelli.
Intorno a lui ci sono diversi tizi in giacca e cravatta.
Katrine si avvicina.

5 - BACKSTAGE

Katrine si aggira vicino al palco e alle roulotte degli artisti. Sarebbe bello sentire il concerto con Anja come quando eravamo ragazzi...

Joey implora pietà dal pavimento lurido del bar. Il dolore per la pallottola che si è appena beccato nel piede è lancinante, ma vedendo la gelida flemma con cui Pablo sta ricaricando la pistola, la paura vince nella scala delle priorità.
- Ti prego non farlo! Non volevo fotterti! Ti ripagherò!
- Y còmo farai Rivetto? Non vali più un centesimo. Sei una star caduta. La policìa te cerca. Almeno così puedos vendere i tuoi organi...
Joey sbianca, annaspando cerca di trovare un modo per uscire da quella situazione di merda. Poi il colpo di genio.
- Lei! Prendi lei! - dice indicando Sasha rannicchiata in un angolo.
- Es solo una niña...
- Non una qualunque. E’ la figlia di un cazzo di senatore. La puoi far fruttare in tanti modi! Puoi chiedere un riscatto o farla lavorare sulla strada, tanto ne sa più di tutte le zoccole che mi sono fatto in vita mia!
Pablo fissa per lunghissimi momenti Joey, con la pistola puntata.
Poi un impercettibile sorriso spunta sull’angolo della sua bocca corrucciata.
- Va bien Rivetto. La niña la prendo io. Veo un buon business. Por esta vuelta te lascio vivo porque tanto no te habria matado lo stesso.
Pablo preme il grilletto e un secondo colpo sfascia il ginocchio di Joey.


Hardcore Superstar - Standin' On The Verge
(Hardcore Superstar, 2005)


U!

13 - STANDIN' ON THE VERGE

Joey implora pietà dal pavimento lurido del bar. Il dolore per la pallottola che si è appena beccato nel piede è lancinante, ma vedendo la...


Katrine rimane un attimo stordita, poi si incammina nella direzione dove è andata la sorella.
Passa vicino ad alcuni bagni chimici, nauseanti sotto il sole battente, e si inoltra nel boschetto.
Si aggira tra alcune tende di tela, bottiglie abbandonate e cartacce.
Un uomo completamente nudo sta dormendo nell'erba.
Poco più avanti un altro è sdraiato in terra, c’è una chiazza di vomito vicino a lui.
Katrine lo scavalca e va avanti.
Dopo qualche metro vede di nuovo sua sorella, è seduta vicino a un ragazzo magro, che indossa solo un paio di jeans lisi.
In mano ha un cucchiaio e lo sta scaldando con un accendino.
Anja lo sta guardando e gli sorride.
Katrine si avvicina.
“Anja cosa stai facendo?” chiede preoccupata.
I due si girano verso di lei.
“Oh, tu devi essere Katrine” dice il ragazzo senza smettere di scaldare il cucchiaino “Anja mi ha parlato di te”.
Le fa un sorriso.
Anja invece si alza di scatto.
“Che diavolo vuoi ancora!” le urla.
“Anja, per favore, vieni con me, hai bisogno di essere aiutata”.
“Potevi aiutarmi quando te l’ho chiesto! Invece ve ne siete sbattuti! Ve ne siete sempre sbattuti!”.
Anja avanza verso la sorella.
“Sei un ipocrita come la la mamma, vai affanculo” urla Anja.
“Anja...”
Katrine non sa più cosa dire.
All’improvviso sente una mano sulla sua spalla, è il ragazzo, ha messo una mano anche sulla spalla di Anja.
“Anja non fare così, è tua sorella, è venuta fino a qui per te, ti vuole bene” le dice con voce calma.
“Vuole bene solo a se stessa!”
Il ragazzo si gira verso Katrine.
“Scusaci” dice “io sono Luckas”.
Luckas le tende una mano sporca.
Katrine la stringe frettolosamente.
“Anja è un po’ agitata in questi giorni, ma siamo felici che tu sia qui”.
Le sorride di nuovo mettendo in mostra i denti anneriti.
Anja continua a guardarla con odio, ma rimane in silenzio.
Luckas mette un braccio attorno alla vita di Anja.
“Magari puoi aiutarci, abbiamo finito quasi tutto, magari puoi darci una mano...”
“Volete che vi trovi della droga?” chiede Katrine incredula.
“Solo per il concerto, non siamo dei drogati, solo per godercelo meglio” dice Luckas.
“Si sorella, dacci una mano, non sei venuta qui per aiutarmi?” chiede Anja in tono di sfida.
Katrine guarda i due
“Poi tornerai a casa?”
Anja la guarda.
“Dopo il concerto” risponde.
Katrine annuisce.
Anja si rilassa.
“Grazie sorella” le dice contenta, e Katrine, per un attimo, vede di nuovo la sua sorellina.

4 - LUCKAS

Katrine rimane un attimo stordita, poi si incammina nella direzione dove è andata la sorella. Passa vicino ad alcuni bagni chimici, n...