A cena ci sono Anui e sua sorella Hinura il pasto consiste in una grosso piatto di filetti di pollo dal quale tutti si servono.
“Mi spiace non potervi offrire altro” dice Anui “più tardi comunicherò all’APAC di mandare altri rifornimenti”.
Koothrapali interviene “Quante persone avete perso?”
“Otto nell'ultimo mese, tutti uomini”.
“Quelle bestie si sono prese mio marito!”.
Tutti si girano verso Hinura.
“Quali bestie?” le chiede Mia.
“Le sirene!” sbotta Hinura “Hanno ammazzato i nostri uomini e nessuno fa nulla!”
“Basta così!” Anui guarda duro la sorella.
“Non disturbare oltre i nostri ospiti!”
Hinura si alza in silenzio e lascia la stanza.
Anui prende del liquore di importazione e versa da bere a tutti.
“Dovete scusare mia sorella, però la situazione è tragica, già siamo molto pochi, e ora una generazione è stata falcidiata in un mese, la gente è arrabbiata e ha paura”.
“Ci metteremo subito al lavoro” dice Koothrapali “ io, la dott.sa Tardella e il signor Thurberg andremo subito alla mangiatoia”.
I tre finiscono il bicchiere, poi si alzano e salutano.
“E noi?” chiede Harlok a Mia.
“Io volevo fare due passi qua fuori a fare due chiacchiere”.
“Bene, vengo con te”.

7 - HINURA

A cena ci sono Anui e sua sorella Hinura il pasto consiste in una grosso piatto di filetti di pollo dal quale tutti si servono. “Mi spia...


Dopo appena 10 minuti appare Siren Cove, una ventina di case prefabbricate dai colori sgargianti, una chiesa bianca e poco più in là su una piccola collina una casa più grande in stile coloniale.
Il paese è davvero minuscolo, non ci vivono più di 50 persone.
I quad si fermano nello spiazzo davanti alla chiesa, diversi polinesiani escono dalle case e si avvicinano.
Alcuni iniziano a tempestare Anui di domande, il quale risponde come può.
Le persone sembrano arrabbiate e diversi di loro iniziano a rivolgersi ai ricercatori in inglese.
“Dovete fare qualcosa!”
“Si sono prese mio fratello!”
“Mio marito è scomparso!”
“Ci stanno ammazzando tutti!”
“La Whole Food è qui per risolvere al meglio il vostro problema” inizia Koothrapali.
“Vaffanculo! Dovremmo farle a pezzi!”
“CALMA” urla Anui “Nessuno farà nulla, la Whole Food ci ha mandato i suoi migliori scienziati, vedrete che un paio di giorni e il nostro problema sarà risolto”.
“Ma non mi ridarà mio marito! Chi pagherà la sua morte?”
“Già! Chi pagherà?”
“Iniziamo a risolvere il problema!” dice Anui “poi ci occuperemo del resto”.
Pian piano la piccola folla si disperde e Anui conduce il gruppo verso una delle casette.
“Qui non ci vive più nessuno, potete starci voi” apre la porta “stasera venite a cena da mia sorella” aggiunge.
Poi si rivolge a Harlok e Mia “Sull’isola non c’è molto, il villaggio, il molo, una vecchia base militare in rovina e la mangiatoia, potete andare dove volete ma forse per la mangiatoia dovete chiedere il permesso alla Whole Food”.
Li saluta.
“A stasera”.

6 - SIREN COVE

Dopo appena 10 minuti appare Siren Cove, una ventina di case prefabbricate dai colori sgargianti, una chiesa bianca e poco più in là su u...


I tre quad si fermano sgasando poco lontano dal gruppetto, a bordo ci sono dei giovani con i tipici tratti polinesiani, due uomini e una donna, i loro tatuaggi sono ben visibili come i loro orecchini.
Uno di loro viene verso il gruppo.
“Ingegnere! Finalmente siete giunti! Ci aiuterete vero?”
Koothrapali annuisce “Certo, la Whole Food farà tutto il possib-”
“Ci dovete aiutare! La gente sta morendo! Dovete fare qualcosa! Noi abbiamo rispettato i patti!” .
“Certo, certo, sono certo che ne verremo a capo”.
“Chi sta morendo? Che succede?” chiede Mia.
“I nostri uomini stanno morendo” ribatte il giovane polinesiano.
“E perchè?”
Il ragazzo guarda verso Koothrapali.
“Niente di cui preoccuparsi, siamo qui e risolveremo il problema” risponde l'ingegnere.
Il giovane polinesiano prosegue.
“Scusate, non mi sono presentato, sono Anui, il capo-villaggio, ovviamente siete i miei ospiti” si guarda intorno “dov’è la nave?”.
“È affondata” risponde Harlok.
“Questo è un bel problema… aspettavamo i rifornimenti già da due settimane, non abbiamo praticamente più nulla...”.
“Potete contattare l’APAC?” chiede Lucia.
“Si certo, a casa mia ho una connessione satellitare, chiederò subito nuovi rifornimenti”.
“Noi saremmo anche senza permessi…” dice Mia.
“Bhe tu sei chiaramente di queste zone no? E poi se siete senza barca dove volete andare? Venite, siete tutti miei ospiti”.
Quindi dice agli altri due ragazzi di cedere i quad e il gruppetto parte verso l’interno.

5 - ANUI

I tre quad si fermano sgasando poco lontano dal gruppetto, a bordo ci sono dei giovani con i tipici tratti polinesiani, due uomini e una ...


Fred guarda le bolle salire dal fondo e piccoli oggetti che galleggiano, la barca è ancora visibile attraverso le acque cristalline.
"Strano..."
Mia si avvicina.
"Cosa è strano?"
"Che una barca affondi così, non è che c'era una falla?"
"Se c'era o è avvenuta da poco ed era molto grossa, ma ce ne saremmo accorti, o era molto piccola ed è li da molto".
Fred la guarda.
"Ne sai di barche".
"I miei genitori erano pescatori".
"Quindi cosa è successo secondo te?"
"È successo che c'era una falla piccola, fin da quando siamo partiti o poco dopo la partenza, la vera domanda è: come è potuto succedere?"

Alle loro spalle Koothrappali tira fuori un piccolo registratore.
“4 luglio 2059, la barca che ci ha condotto qui è affondata per chiara negligenza dell’uomo al comando”.
“E adesso come torniamo?” chiede Lucia.
Tira fuori lo smartphone.
“Non ho campo”.
“Nessuno ha campo, siamo nella Zona Protetta” risponde Koothrapali.
“E quindi come facciamo?”
“A Siren Cove dovrebbero avere un modo per comunicare, il problema più che altro è che la Whole Food, ha fatto richiesta al governo dell’APAC per farci stare qui, ma voi due avete i permessi?" chiede a Harlock e Mia.
“Il mio permesso è che la mia barca è affondata!”
“Quello non è un permesso...”
Il capitano fa un passo verso Koothrapali con fare minaccioso ma in quel momento si sentono dei rumori di motori e tre quad spuntano dalla pista terrosa.

4 - L'ISOLA DELLE SIRENE

Fred guarda le bolle salire dal fondo e piccoli oggetti che galleggiano, la barca è ancora visibile attraverso le acque cristalline. &qu...


La traversata va avanti, ma la vecchia barca sembra procedere lentissima.
“Sono le 14 passate capitano e non si vede altro che mare” commenta Koothrappali.
“Già” commenta asciutto Harlock.
“Solo a me sembra che la linea di galleggiamento si sia abbassata?” domanda Mia, si gira verso il boccaporto “do un’occhiata alla stiva”.
La ragazza tira fuori una chiave e apre il portello incrostato sul ponte, quindi guarda di sotto.
“È tutto buio ma vedo dell’acqua”.
Fred si avvicina con una luce, sotto si vede acqua ovunque e le grosse casse di rifornimenti galleggiano.
“Stiamo affondando! Capitano!"
Harlock balza giù dal timone.
“Merda!”
Afferra Mia e la spinge verso il timone “Tienilo dritto!”.
Poi incespica verso alla pompa di sentina arrugginita e cerca di attivarla.
La pompa strattona, emette fumo nero e poi si spegne.
Il capitano piglia una chiave inglese e la colpisce con forza cercando di aprirla, olio nero gli finisce sulle mani e sui vestiti.
Lucia guarda il mare preoccupata.
“Per nessun motivo dobbiamo finire in acqua!”
“Terra!” urla Fred.
All'orizzonte è apparsa un’isola bassa con alcune palme.
Il capitano torna al timone spingendo via Mia.
La barca strattonando e sussultando punta alla spiaggia dove si vede un pontile e altre due piccole barche attraccate.
Dopo dieci minuti che sembrano eterni la barca si avvicina al pontile.
“Giù tutti!”
Nessuno se lo fa ripetere e, prese le loro poche cose balzano sul molo.
Mia è l’ultima, prende la sua piccola valigia più un’altra valigia che teneva nascosta in un cantuccio.
Dopo alcuni minuti la barca si inabissa tra bolle e sbuffi.

3 - LA FALLA

La traversata va avanti, ma la vecchia barca sembra procedere lentissima. “Sono le 14 passate capitano e non si vede altro che mare” com...


“Io comunque devo consegnare dei rifornimenti per conto del governo a Siren Bay e a Siren Cove” continua Mia.
“A Siren Bay? Sicura?” commenta Koothrapali.
“Si, perchè?”
“Mi sembra molto strano”.
“Ci siete stato?”
“No, mai” taglia corto Koothapali.
La barca da uno strattone, come se l’elica avesse colpito qualcosa.
“Oh merda!” esclama Mia.
Tutti guardano fuori bordo, ma non c’è nulla se non il mare privo di vita.
“Tranquilli è il motore” dice il capitano.
“Per un attimo ho pensato avessimo colpito una sirena” commenta Lucia, ancora spaventata.
Il capitano sputa fuori bordo.
“Dio ce ne scampi, se l’elica colpisse uno di quei cosi, l’ESA ci metterebbe a morte senza nemmeno un processo”.
“Non sono “cosi”! Sono animali che vanno protetti!” si infervora Lucia.
“Resta il punto che se l’ESA ci metterebbe a morte”.
“Farebbe bene” commenta Fred “la legge sulle specie protette è chiara: non si può nuocere a nessun animale, nemmeno per autodifesa”.

2 - SPECIE PROTETTE

“Io comunque devo consegnare dei rifornimenti per conto del governo a Siren Bay e a Siren Cove” continua Mia. “A Siren Bay? Sicura?” com...


La barca scivola sul mare vuoto, quattro figure si alzano sulla tolda scrostata dove hanno passato la notte.
Il capitano è al timone e guarda un po’ la strumentazione e un po’ l’orizzonte.
I quattro si stiracchiano, il sole si sta facendo sentire.
“Capitano quanto manca?” chiede un uomo vestito di tutto punto, compreso un paio di guanti.
“Abbiamo penetrato la zona protetta circa 2 ore fa, tra 5 o 6 ore dovremmo arrivare, penso verso le 14”.
Una giovane ragazza dai marcati tratti polinesiani si fa avanti salutando gli altri.
“Abbiamo avuto poco tempo ieri notte per conoscerci, io sono Mia Swaili, responsabile logistica del Governo dell’APAC per l’Area Protetta”.
Tende una mano all’uomo ben vestito.
L’uomo ignora la mano tesa.
“Sono l’ingegner Koothrapali della Wholefood, questa è una biotecnologa della nostra corporazione, la dott.sa Tardella”.
Una donna di circa quarant’anni, con abiti leggeri, stringe la mano della ragazza ancora a mezz'aria “Puoi chiamarmi Lucia”.
“Mentre lui è un contractor che si deve occupare della nostra sicurezza” continua l’uomo.
Un ragazzo giovane con i capelli tagliati corti si fa avanti.
“Piacere, Fred Thumberg” le dice e le stringe la mano.
“Thumberg? Come quella Thumberg?”
“Si, la mia famiglia è di origine svedese, ma non c’è parentela, purtroppo”.
La ragazza nota la mitraglietta che l’uomo porta a tracolla e la pistola nella fondina.
“Dovresti proteggerli da cosa? Spero non dalle sirene”.
Il contractor fa una faccia shockata, così come gli altri due.
“Certo che no! Sono animali, solo un pazzo vorrebbe nuocere a degli animali!”
“Voi le avete mai viste le sirene?”  chiede ancora Mia.
I tre fanno cenno di no.
“A me piacerebbe tantissimo vederle, mi piacerebbe vedere anche qualche pesce a dirla tutta, ma...“ guarda il mare vuoto “non penso succederà”.

Mia torna a voltarsi verso di loro.
“Voi l’avete visto il mondo, prima?”
“Io ero una bambina” risponde Lucia “non ricordo molto, ma era già messo male, il mondo”.
“Io ho circa la tua età, quindi non l’ho nemmeno visto” risponde Fred.
“Io l’ho visto”.
I quattro si girano a guardare il vecchio capitano.
“Sono nato nello scorso millennio, mica come voi bambocci”.
“Nello scorso millennio mi sembra difficile” puntualizza Koothrapali.
“Sissignore, Harlock, classe 1999” il capitano sputa fuori bordo.
“Strano nome”.
“Un’idea di mio padre, è vissuto negli anni ‘80 del secolo scorso, uomo di mare anche lui”.
“Quindi avete visto gli animali?”
“Li ho visti sì, e ho anche visto come abbiamo ridotto questo pianeta a una merda”.
“Ma ora non succederà più” dice Fred “ora abbiamo capito quanto sia importante la natura e gli animali, ora c’è l’ESA, ci sono le leggi...”
“Ora, ora, ora” lo interrompe brusco il capitano “ora non serve più a un cazzo”.
Tutti guardano il mare vuoto.
“Ora non c’è più un cazzo da proteggere” conclude Harlock.
“Il 99.99% della biomassa e il 99% delle specie viventi” mormora Lucia “ecco cosa ci è costato il riscaldamento globale...”

1 - IL MONDO DI PRIMA

La barca scivola sul mare vuoto, quattro figure si alzano sulla tolda scrostata dove hanno passato la notte. Il capitano è al timone e g...

La bambina guarda il padre vestito di tutto punto, grosse lacrime le scendono lungo le guance.
“Stai per morire?”
Guarda incredula lui e poi la mamma.
“Si, lo sapevo da diversi anni, e ormai non mi rimane più molto, una settimana, dieci giorni al massimo”.
La bambina fa qualche passo verso di lui allungando le braccia, l’uomo la ferma con un gesto della mano guantata.
“Sai che non puoi toccarmi”.
La mamma si china e abbraccia la bambina.
“Andrà tutto bene” le sussurra.
L’uomo prende una valigia.
“Dove vai?” chiede la bambina in lacrime.
“Devo andare a lavorare”
“No! Resta con noi!”
La bambina cerca di liberarsi dall’abbraccio della madre.
“Mi dispiace, un giorno capirai” dice l'uomo e apre la porta che da sull’esterno.
“Addio amore” le dice.
La bimba scoppia in lacrime, anche la donna sta piangendo adesso.
L'uomo chiude la porta.

0 - PROLOGO

La bambina guarda il padre vestito di tutto punto, grosse lacrime le scendono lungo le guance. “Stai per morire?” Guarda incredula lui e...

Il nostro prolifico Nicholas non se ne sta mai con le mani in mano, e appena finito il resoconto de "il Concerto" eccolo subito tornare con un'avventura GUS che ci terrà incollati al blog nelle prossime settimane.
Personalmente leggendo il teaser trovo la tematica estremamente attuale e affascinante, e sono sicuro che il "modello Nicholas" non deluderà le aspettative di leggere una storia dagli intrecci e dai risvolti imprevisti.

Si parte lunedì, ecco il teaser de "L'isola delle sirene"!

In una calda giornata d’estate, una vecchia barca a motore penetra la Zona Protetta, al largo della Polinesia.
A bordo un team della Wholefood Corp. La potentissima corporazione alimentare asiatica, una rappresentante del Governo dell’APAC e il capitano al timone.
Gli occupanti scrutano avidi il mare vuoto alla ricerca degli esseri mitologici, alla ricerca delle Sirene.
Perché le Sirene esistono davvero. E come le creature mitologiche sono avvolte dal mistero.
Il Governo dell’APAC ha rivelato la loro esistenza al mondo circa 20 anni fa, dopo un decennio di sconvolgimenti naturali e climatici che hanno sterminato la quasi totalità delle specie viventi.
Ma ha subito provveduto a rendere l’area dove vivono Zona Protetta e a mettere queste sfuggenti creature sotto la protezione dell’ESA, la potentissima organizzazione che si occupa di preservare ciò che rimane dell’ambiente. E da allora non si è più saputo nulla.
Sono passati vent’anni da quel giorno, il mondo sta ancora facendo i conti con la distruzione dei suoi ecosistemi e l’ambientalismo non è più solo un’ideale, è diventato la legge su cui si fonda il nuovo corso del mondo. Ma le Sirene sono rimaste un mistero.
Gli occupanti della barca guardano un po’ le onde un po’ l’orizzonte, i lucenti grattacieli di Sidney sono scomparsi da ore e, intorno a loro, si stende solo l’oceano infinito e privo di vita.

L'ISOLA DELLE SIRENE

Il nostro prolifico Nicholas non se ne sta mai con le mani in mano, e appena finito il resoconto de "il Concerto" eccolo subito...


Katrine accende i fari della Plymouth e fa manovra per imboccare la strada che si allontana dal parcheggio.
In lontananza si sente ancora la musica del concerto che andrà avanti tutta la notte.
Katrine mette nell’autoradio una cassetta di Jimi, l’aveva registrata lei stessa a uno dei suoi primi live.
Su sedile dietro è adagiato il corpo di Anja, la ragazza sembra dormire nel suo abitino leggero.
Le lacrime bagnano le guance di Katrine.
“Ti riporto a casa sorellina” sussurra e imbocca la strada asfaltata che punta alla statale.
Mentre avanza nel buio incrocia due auto della polizia a sirene spiegate seguite da un’ambulanza.

12 - RIPORTANDO TUTTO A CASA

Katrine accende i fari della Plymouth e fa manovra per imboccare la strada che si allontana dal parcheggio. In lontananza si sente an...