Tutti fanno un post così ad inizio anno, e visto che non scrivo seriamente da tempo e un po' di cose bollono in pentola, ho ben pensato di non esimermi da questo esercizio tipico dei primi giorni di gennaio in cui il "commitment" è alto.
Per il 2016 ho diversi progetti che vorrei vedere realizzati, tanti giochi che vorrei provare, one-shot da giocare.
Il tempo è come sempre tiranno ma vedo la luce in fondo al tunnel e a partire dalla primavera una serie di congiunzioni astrali mi dovrebbero permettere di tornare ad avere la continuità del passato, forse addirittura arrivare a giocare una volta a settimana alternando le campagne a one-shot da una sera e via.
Tutto ciò dovrebbe ridare linfa anche ai miei blog con nuovi resoconti da narrare, cosa che attualmente - nonostante richieda grande impegno - mi manca.
Ecco dunque qui sotto un elenco di quello che mi aspetto per l'anno appena cominciato, consapevole che anche solo realizzare la metà di quello che ho in mente sarebbe un successo.

* * *
Parto con i progetti continuativi, quelli che penso di portare avanti con il gruppo ristretto dei giocatori sempre presenti.

DUNGEON WORLD:
DW è stato il gioco "principe" dal 2013 ad oggi per il mio gruppo, quello che ha sostituito D&D, lo zoccolo duro del fantasy formato campagna. Come ho già scritto lo trovo un bel gioco che ha molto rivoluzionato il mio modo di approcciarmi al ruolo di GM, non esente da difetti, ma che ha sicuramente il merito di aver portato all'attenzione delle masse un game design diverso da quello tradizionale.
Dungeon World è stata una soluzione generalmente apprezzata dai miei compagni di merende grazie alla relativa semplicità, in un periodo in cui tutti ci siamo trovati parecchio impegnati nel mondo reale e con molto poco tempo rispetto al passato da dedicare al GdR. Ha mantenuto il flavour sullo stile D&D seppur caratterizzato da una maggiore superficialità e da una veloce escalation all'epicità degli scontri - effetto spesso intrinseco dell'utilizzo dello strumento dei Fronti - ma ha ahimè sofferto di una scarsa continuità e di alcuni errori di impostazione da parte mia.
Dalla fine 2013 abbiamo giocato 4 campagne, di cui:
  • una conclusa (16 sessioni in 11 mesi)
  • una interrotta per abbandono di giocatori e incostanza (9 sessioni in 8 mesi)
  • una appena accennata e immediatamente sospesa
  • una attualmente in corso (6 sessioni in 7 mesi) ma che soffre di forte discontinuità a causa della difficoltà di avere tutti i giocatori al tavolo, e che prevedo di terminare nel giro di un paio di sessioni.
Nessuna di queste mi ha dato l'impressione di sfruttare appieno le possibilità che Dungeon World offre. Nel 2016 l'obiettivo è quello di iniziare e finire una campagna di almeno 12-15 sessioni con continuità, cercando di sfruttare meglio le caratteristiche del gioco ora che mi sento di aver ben compreso dove stanno i suoi pregi ed i suoi difetti.

Se poi avanza tempo, mi piacerebbe anche condurre una campagna in una delle ambientazioni di Mark Diaz Truman che ho diligentemente finanziato su Kickstarter, in particolare The Last Days of Anglekite con il suo sapore di apocalisse imminente. Ma questo è più probabile che sia uno spin-off estivo...

DUNGEONS AND DRAGONS 5e (o no?):
Ebbene sì, il gran ritorno all'ovile. Ho voglia di giocare a D&D. Sebbene negli ultimi anni mi sia sempre più dedicato alla sfera "new wave", anche menare dadi e spostare miniature su una griglia ha il suo perché, e poco mi importa delle diatribe tra indie e tradizionalisti.
D&D è il primo amore, e per me significa rispolverare il mio modo di fare il Master, nel bene e nel male. Un modo  che per il mio gruppo, per la mia audience va bene a prescindere dagli arcinoti difetti del sistema di gioco, dalla vituperata regola zero, ecc. Su questo ho già scritto esaustivamente nel post "l'impronta del Master", non mi soffermerò oltre.
Le ragioni che mi portarono ad abbandonare D&D 3.5 erano principalmente legate alla mole di lavoro preparatorio richiesta. Ogni volta che mi è tornata voglia di D&D questo è stato lo scoglio che mi ha impedito di riprendere in mano le schede di Hearst, Juan e compagni.
Ho pensato per un po' di tornare ad usare anche AD&D 2ed che in passato ci ha regalato tante soddisfazioni ed ho sempre reputato più leggero, ma poi la discontinuità di cui sopra (vedi DW) mi ha fatto desistere da qualunque tentativo. Semplicemente non c'è mai stato il tempo di riprendere col grande classico.
Ora che dall'estate 2016 dovremmo essere in grado, DM e giocatori, di garantire almeno una sessione ogni due settimane, D&D ritorna un'opzione praticabile. E nel frattempo è anche uscita la 5a edizione.

Cosa ne penso della 5e? Mi piace. Aggiunge qualcosa di nuovo nel panorama D&Desco? No.
Mi sono preso la briga di studiarla un po' e il mio giudizio è generalmente positivo. Va nella direzione della semplificazione ed uniformità delle meccaniche, e questo non può che farmi piacere; mantiene quanto di buono era stato introdotto nelle precedenti versioni smussando la complessità; consente comunque un'ampia gamma di personalizzazioni che tanto piacciono ai giocatori (e al DM quando crea i suoi PNG). Il Manuale dei Mostri è arricchito di molti spunti narrativi, così come la Guida del Dungeon Master. Di quest'ultima sono molti i fronzoli superflui che già riempivano le troppe pagine delle precedenti versioni, ma c'è di buono che sono tornate alcune tabelle di generazione casuale, di cui ho riscoperto l'utilità quando si ha il blocco dello scrittore-master e si è in cerca di un spunto. Meno statistiche e più idee.
In sintesi, non c'è da aspettarsi nulla di nuovo da questa edizione, ma del resto non è per questo che ci si rivolge a D&D. In compenso ha il pregio di fare ordine e risultare di facile lettura e assimilazione. E voi, avete già provato la 5e? Cosa ne pensate?

* * *
Tendenzialmente le campagne, sia DW o D&D, avranno cadenza bisettimanale, lasciando spazio nella settimana "buca" di sperimentare altri giochi con la formula chi c'è... c'è!
In queste serate di intermezzo vorrei provare davvero un sacco di giochi. Purtroppo il vincolo maggiore nel chi c'è...c'è! è che anche le one-shot devono limitarsi alla durata di una sessione, per cui, salvo casi programmati in cui un gruppetto riesce a presentarsi in formazione costante per 2-3 volte di seguito, questo esclude dall'elenco un bel po' di giochi che necessitano di più di 4 ore-gioco per portare a termine un'avventura.
Tuttavia non metto limiti alla provvidenza e snocciolo le principali voci della mia lista dei desideri:

SWORDS WITHOUT MASTER:
Per il mio gruppo è indubbiamente il gioco-rivelazione del 2015, di cui ho già parlato qui! In due ore si crea una storia autoconclusiva sword & sorcery, spesso con risultati inaspettati. Ormai ho alle spalle 7 sessioni con due distinti gruppi di persone, di cui 5 giocate come Overplayer e due come Rogue player. Contro ogni aspettativa è stato apprezzato anche da giocatori generalmente freddini sul genere narrativo, segno dell'ottimo lavoro fatto dall'autore. Un gioco che permette davvero di lasciarsi andare con la fantasia, privilegiando gli aspetti estetici, l'epicità, gli eccessi e i contrasti nel racconto che si dipana. Al primo approccio Swords si scontra con le abitudini dei giocatori di ruolo, spiazzandoli nella sua diversità. In genere è bene mettere in conto di sacrificare una sessione per "provare" e prendere familiarità con il gioco, ma già dalla seconda partita (soprattutto se si hanno giocatori creativi e con una buona proprietà di linguaggio) si avrà un coinvolgimento e una qualità delle storie eccezionale!
Swords è uno di quei giochi che non vedo l'ora di rigiocare. Il miei rogue scalpitano per tornare in azione, ed ho una tonnellata di visioni nella mia testa su cui iniziare una storia. Sarà sicuramente uno dei riempitivi privilegiati nel 2016, vista anche la velocità con cui si imposta una partita e prevedo che mi accompagnerà in parecchie one-shot con svariati gruppi.
Nelle prossime settimane molto probabilmente pubblicherò del materiale di utilità in italiano relativo a Swords, e forse anche una registrazione di un esempio di gioco.
C'è qualcun altro che ha provato Swords Without Master e vuole condividere le sue impressioni?

MUSHA SHUGYŌ:
A fine 2014 ho partecipato al crowdfunding per questo gioco di produzione totalmente italica, che mira a riprodurre al tavolo le atmosfere e i cliché dei videogame picchiaduro che hanno fatto scuola negli anni '90 e 2000. Vi dicono niente Street Fighter, Mortal Kombat, Soul Calibur, King of Fighters, ma anche Double Dragon o Vendetta? Ecco, Musha Shugyō vi permette di rivivere proprio quel tipo di scontri. Il gioco ad opera di Luca De Marini (qui il link al sito) può addirittura essere giocato con le stesse modalità dei videogame in questione: giocatore singolo (sì! si può giocare anche da soli!), 1 vs 1, torneo, story mode, ecc.
Le meccaniche sono focalizzate sulla gestione degli scontri (ed in particolare quelli contro avversari "degni") che sono assolutamente il fulcro del gioco. La componente GdR può addirittura essere assente se si decide di farà un torneo ignorante alla Mortal Kombat tanto per scassarsi di mazzate una sera!

Purtroppo, dopo aver ricevuto da più di un anno il mio boxed set, per varie ragioni non ho ancora avuto l'occasione di testarlo. Non ho tuttavia intenzione di lasciarlo a invecchiare anche per tutto il 2016, per cui rimane nella top list dei giochi da provare. Se deciderò di portare avanti una storia in single player, potrebbe facilmente diventare un racconto da blog molto tamarro :-)

G.U.S.:
Il mitico G.U.S. di Gabriele Pellegrini è sempre un ottimo e sbrigativo sistema per delle brevi one-shot. Ho tante idee che mi frullano in testa, in tante ambientazioni ed epoche differenti, e spesso trovare il sistema adatto per ognuna è complicato. Per non parlare del lato giocatori, costretti magari a doversi imparare perlomeno i rudimenti di un sistema mai usato per una semplice one-shot. Nessuno (almeno dei miei) lo fa.
G.U.S. mi ha sempre risolto questo problema, permettendo una preparazione veloce delle avventure e, grazie alle meccaniche elementari, la possibilità di concentrarsi sulla storia senza badare troppo ai tecnicismi (in una one-shot di poche ore davvero non ne vale la pena...)
Al momento ho pronte pronte da giocare alla prima occasione quattro avventure ad occhio e croce della durata di un paio di sessioni ognuna:
  • La grande fuga di Nicholas in versione rivisitata G.U.S. (nessuno tra noi mastica WFRP)
  • Un'avventura di spionaggio in piena Guerra Fredda
  • Un'avventura a bordo del dirigibile Italia con Umberto Nobile alla scoperta del Polo Nord, pronti a scoprire la verità su ciò che accadde veramente
  • Un'avventura in una base lunare sconvolta da un disastroso incidente.
La lista è un esempio di come G.U.S. renda facile spaziare dal fantasy alla fantascienza passando per le ambientazioni storiche. Spero di riuscire a giocare presto qualcuna di queste e trasformarle in un racconto da pubblicare qui.

TEN CANDLES:
Questo devo assolutamente averlo. Non l'ho ancora comprato, ma ne ho letto recensioni entusiaste e tratta un genere e un tema che mi affascinano incredibilmente. Traduco dal kickstarter dell'autore Stephen Dewey (qui):

The sky has darkened, and the sun is nowhere to be seen. Worse still, They are on the hunt, whatever They are. But this isn't a story about Them. This is a story about what happens in the dark. What happens when doomed survivors try to light up their little corner of the world and do something meaningful within it in the few hours they have left. This is a story of desperation, and what happens when those in the darkness find that their lights are flickering low.
Il cielo si è oscurato e il sole è scomparso.  Ma ciò che è peggio, Essi sono a caccia, qualsiasi cosa Essi siano. Ma questa non è una storia su di Loro. E' una storia su ciò che accade nel buio. Quello che accade quando sopravvissuti ormai condannati tentano di illuminare il loro piccolo angolo di mondo e lì fare qualcosa di significativo nelle poche ore che sono loro rimaste. Questa è una storia di disperazione, e di ciò che accade quando quelli nell'oscurità scoprono che le loro luci stanno vacillando.

Ten Candles è un gioco horror narrativa che sviscera gli ultimi istanti di una apocalisse senza sole e di coloro che si trovano ad esserne vittime.

La cosa che più mi intriga è che non si tratta di un survival horror, come nella più classica delle apocalissi zombie. Qui la domanda non è "sopravviverai?". No, Loro hanno già vinto. Non ci sono sopravvissuti.
Il focus è sugli ultimi istanti di vita di persone destinate a morire: vederli spinti sull'orlo del terrore, della pazzia e della sofferenza. Vedere ciò che sono disposti a perdere, vedere come tengono accesa la debole fiamma della speranza.
Ovviamente non posso dire nulla sulle meccaniche del gioco, ma spero che mantenga ciò che promette.

LA MIA VITA COL PADRONE:
Altro gioco che possiedo ma non ho ancora avuto modo di provare, autore Paul Czege, edito in Italia da Narrattiva. Un gioco di horror gotico in cui i giocatori impersonano i servitori deformi di un terribile padrone (vi dice niente Quasimodo?) messi alle strette tra le azioni atroci che sono costretti a commettere ai suoi ordini e la volontà di dimostrare di essere a tutti gli effetti degli esseri umani.
Un gioco che si svolge a scene come in una rappresentazione teatrale, in cui non c'è necessariamente una cooperazione tra i vari attori. Un gioco in cui possono essere messi in scena contenuti disturbanti e terribili nefandezze (con i benestare di tutti attorno al tavolo, ovviamente).
Anche qui non avendolo ancora provato non mi addentro nelle meccaniche che conosco ancora molto poco, rimandando il mio giudizio a quando l'avrò giocato.

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Ecco fatto, questa è la mia lista dei buoni propositi ludici. Probabilmente non interessa un granché a chi passa di qua, ma metterla per iscritto aumenta le probabilità di mandare in porto almeno qualcuno dei progetti che ho elencato. E poi c'è qualche suggerimento su titoli che qualcuno potrebbe trovare interessanti...
E voi, che progetti avete? Quali giochi vorreste provare? Che GdR attendete trepidanti o volete acquistare nel 2016?

BUONI PROPOSITI PER IL 2016

Tutti fanno un post così ad inizio anno, e visto che non scrivo seriamente da tempo e un po' di cose bollono in pentola, ho ben pensat...