Andrea si affianca a Jacopo.
“Secondo te mentono le scritte in latino o mentono gli inquisitori?”
“Per ora sembra che ogni volta ci dicano il contrario di quello che è effettivamente”.
Jacopo guarda i due inquisitori camminare affiancati.
“Al castello ci avevano detto che andava tutto bene, invece era pieno di Morti, al tunnel è stato l’opposto”.
La voce di Mauro interrompe i discorsi.
“Fermi! C’è qualcosa più avanti”.
A bordo strada sorge una struttura in muratura, una vecchia area di servizio che faceva anche da ufficio postale.
L’edificio principale è crollato ma a fianco c’è ancora un garage in buono stato, chiuso da una saracinesca.
Sul metallo c’è una frase in latino.
Andrea guarda Giulio.
“Bene, cosa dobbiamo aspettarci?” chiede.
“Dobbiamo fare molta attenzione” risponde l’inquisitore.
“Certo”.
Andrea raggiunge la saracinesca e la tira su con un forte clangore metallico.
Dentro ci sono alcune sedie allineate davanti a un tavolo coperto con un panno bianco, sul muro dietro al tavolo è stato appeso un crocefisso di legno.
“Una chiesa…”
“Una chiesa eretica” commenta Francesco.
Jacopo si fa avanti.
“Potremo passare la notte qui”.
“Meglio di no” si intromette Mauro “ha una sola via d’uscita, se i Morti ci hanno sentito domani mattina qua davanti sarà pieno di creature.
Possiamo ancora raggiungere Lerici se ci sbrighiamo”.
Andrea si volta verso di lui.
“Si, sono d’accordo. Inquisitore?”.
“Gli esperti siete voi” ribatte Francesco.
“E la chiesa che volete farne?”
Francesco tira giù la saracinesca.
“Non è così importante, la nostra missione lo è di più. Andiamo”.

14 - LA CHIESA

Andrea si affianca a Jacopo. “Secondo te mentono le scritte in latino o mentono gli inquisitori?” “Per ora sembra che ogni volta ci dic...



Il gruppo si ferma davanti a una galleria.
La strada si infila nell’antro scuro.
Un’aria gelida viene dall’interno.
Sul muro di cemento ci sono alcune frasi in latino.
“Qui è meglio fare molta attenzione” commenta Giulio.
“Bhe, se non altro non pioverà” replica Andrea.
I due templari aprono la strada accendendo alcune torce.
Oltre l’ingresso l’acqua gocciola dal tetto in alcune pozze.
Ci sono diverse tende ormai marce, vestiti sporchi, cassette di legno, un carretto, lattine vuote, carta umida.
I templari avanzano con le armi in pugno.
Passano a fianco ai resti di un autocarro privo delle gomme.
La luce dell’uscita appare.
La raggiungono.
Poco dopo il resto del gruppo esce alle loro spalle.
Andrea guarda Giulio.
“A quanto pare non c’era pericolo”.
“Meglio così!” risponde l’inquisitore.
“Poche chiacchiere” taglia corto Mauro “dobbiamo ancora arrivare a Lerici e sta imbrunendo”.

13 - LA GALLERIA

Il gruppo si ferma davanti a una galleria. La strada si infila nell’antro scuro. Un’aria gelida viene dall’interno. Sul muro di cem...



“Ma tu ti fidi di sti due? A me sembrano degli sprovveduti”.
Andrea cammina con Mauro ad aprire la strada.
Alla loro destra il mare grigio lambisce la spiaggia.
La pioggia continua a cadere.
“Fanno gli sprovveduti ma, secondo me, sanno parecchio” risponde il cacciatore di Morti.
“E la questione dei nomi?”
“Forse l’inquisizione ha mandato solo uno dei due inquisitori che aspettavamo, ossia Francesco, l’altro è qualcuno che non abbiamo idea di chi sia”.
“Non mi piace”.
“Nemmeno a me, ma finché pagano…”
La marcia procede sotto la pioggia.

È metà pomeriggio quando il gruppo si ferma davanti a una voragine.
La strada è crollata in mare.
“E adesso?”
Mauro osserva il disastro, poi sospira.
“Adesso si torna indietro, di qua non passiamo di sicuro”.
“Faremo in tempo?”
“Se smettiamo di perderne, si”
Mauro si gira e risale lungo la strada.
Dopo un’oretta il gruppo individua una stradina fangosa che risale la collina.
La pioggia continua a cadere.
La marcia è difficoltosa, spesso si scivola e si cade nel fango.
I pezzi più impervi sono superati aggrappandosi a felci e rami bassi del sottobosco.
Alla fine il gruppo riemerge su una strada asfaltata.
Mauro tira fuori la sua mappa.
“Se ci sbrighiamo possiamo ancora farcela fino a Lerici”.

12 - DEVIAZIONE

“Ma tu ti fidi di sti due? A me sembrano degli sprovveduti”. Andrea cammina con Mauro ad aprire la strada. Alla loro destra il mare ...


“Cosa intendi?” chiede Andrea.
“A Savona e a Genova c’erano delle comunità Valdesi, vennero sterminate in quanto eretiche, è successo diversi anni fa” Jacopo si gira verso l’alto inquisitore “dall’inquisizione”.
Andrea guarda l’alto inquisitore.
“C’è altro che dovete aggiungere?”
“Ciò che dice il vostro scudiero è vero, l’inquisizione sospetta che dei Valdesi siano scappati e si siano nascosti in questa zona” replica invece Francesco.
“E voi siete qui per cercarli?”
“Anche…”
“E la cattedrale cosa c’entra?”
“Potrebbe essere la loro base”.
Mauro si intromette.
“Se vogliamo arrivare a Lerici prima del buio conviene sbrigarci”.
Francesco annuisce.
“Ma prima dobbiamo fare una cosa”.
Va verso la radio, la prende e la scaglia in terra, distruggendola.
“L’editto papale è chiaro, i mezzi tecnologici sono banditi, soprattutto per gli eretici” si volta verso il gruppo “ora possiamo andare”.

11 - VALDESI

“Cosa intendi?” chiede Andrea. “A Savona e a Genova c’erano delle comunità Valdesi, vennero sterminate in quanto eretiche, è successo di...


La stanza è arredata con un paio di comodi letti, coperte pesanti, una stufetta con una pila di legna ammonticchiata vicino.
Ci sono alcuni abiti caldi appesi, delle sedie, un tavolino con un mazzo di carte e una bibbia.
Ma soprattutto una radio.
Francesco prova a farla funzionare ma non c’è corrente.
I tre iniziano a cercare nella stanza trovando anche un’accetta e un Carcano carico.
“Che avete trovato?”
Jacopo e Giulio sono apparsi sulla porta.
Andrea passa il medaglione al suo scudiero.
“Questo”.
Mauro si siede su una delle sedie.
“Fuori tutto tranquillo?”
“Tutto tranquillo”.
Jacopo restituisce il pendente a Andrea.
“Valdesi”.

10 - LA RADIO

La stanza è arredata con un paio di comodi letti, coperte pesanti, una stufetta con una pila di legna ammonticchiata vicino. Ci sono alc...


Andrea si avvicina spada in pugno alla porta di legno.
“Dovrebbe essere questa”.
Prima che abbia il tempo di aprirla la porta si spalanca e due Morti si avventano su di lui.
Il templare alza lo scudo allontanando la prima creatura.
Mauro è svelto a colpire la seconda al braccio con la sua accetta.
Il Morto si gira rapido e graffia il cacciatore di Morti strappando la sua pesante giubba di cuoio in più punti.
Andrea incalza il suo avversario con lo scudo e la spada finchè lo blocca contro il muro e gli spacca la testa con un paio di colpi.
Mauro riceve un brutto graffio al volto, indietreggia e lo colpisce a una gamba con l’accetta facendolo cadere.
Li lo finisce con l’aiuto di Francesco.
I due combattenti si preparano a fare a pezzi i corpi quando Andrea nota che uno dei Morti ha una medaglietta, rapido la strappa.
Francesco si avvicina.
“Cos’è?”
Andrea apre la mano, la medaglietta riporta una candela e alcune parole in latino.
Francesco le scruta.
“È un nome, Marcus qualcosa”.
“E la candela che significa?”
L’inquisitore non risponde.
Mauro va verso la porta.
“Venite un po’ a vedere qui”.

9 - LA MEDAGLIETTA

Andrea si avvicina spada in pugno alla porta di legno. “Dovrebbe essere questa”. Prima che abbia il tempo di aprirla la porta si spalan...

Mauro prende posto di fianco a Jacopo a tenere le scale, gli inquisitori e Andrea stanno indietro.
Jacopo colpisce un Morto con lo scudo facendolo cadere dalle scale e schiantandosi di sotto.
Mauro ne abbatte un altro con la sua accetta.
Andrea entra in combattimento con la sua spada, un corto affondo e apre il ventre di una creatura, gli intestini cadono sul pavimento di legno e la stanza si riempie di un odore disgustoso.
Jacopo abbatte un altro nemico.
Mauro indietreggia in difficoltà.
Andrea carica con lo scudo il suo avversario spingendolo giù dalla scalinata, quindi si volta ad aiutare il cacciatore di Morti.
Pochi colpi e la battaglia finisce.
Il silenzio è rotto solo dal respiro affannoso dei tre.
“Zona sicura eh?” commenta Andrea guardando storto l’inquisitore.
“Le scritte sono vecchie, magari era sicura molto tempo fa” interviene Francesco, l’inquisitore in seconda.
Il gruppetto esce sulla balconata dalla quale si vede l’antenna e un piccolo mulino con una dinamo.
Andrea osserva i fili di rame scendono fino al piano sotto entrando da una finestra.
“Bene andiamo a vedere dove arrivano.
Giulio va verso le scale.
“Io andrò a controllare i dintorni, giusto per assicurarmi che non ci siano altre minacce”.
“Jacopo vai con lui, io e Mauro andremo a vedere il piano di sotto con Francesco.

8 - OGGETTI MISTERIOSI

Mauro prende posto di fianco a Jacopo a tenere le scale, gli inquisitori e Andrea stanno indietro. Jacopo colpisce un Morto con lo scudo ...


Il gruppo entra nel piccolo chiostro, hanno fatto pochi passi che una mezza dozzina di Morti avanza verso di loro dal cortile interno.
“Indietreggiamo!” urla Andrea.
Le sue parole vengono sovrastate dal rumore della Bodeo di Jacopo che spara.
Uno dei Morti incespica con il piede spappolato.
“Cosa fai? Dobbiamo indietreggiare!”
”Ormai sono qui, facciamoli a pezzi!”
Andrea di volta verso il resto del gruppo.
“Saliamo per le scale, Jacopo chiudi la fila”.
Lo scudiero non se lo fa ripetere e estrae la sua doppietta.
Il gruppo sale di corsa le scale di legno mentre i Morti li incalzano.
Arrivati circa a metà un gradino cede e Andrea sprofonda con la gamba nel buco.
“Sono bloccato! Aiutatemi!”
Mauro lo afferra cercando di tirarlo su.
Jacopo si ferma e scarica la doppietta verso i Morti che salgono, la rosa di pallettoni strappa le carni del petto dei primi due, spaccando la cassa toracica del primo che si piega in maniera innaturale.
Lo scudiero estrae la spada e lo scudo e si prepara a respingere le creature.
Intanto Mauro ha aiutato Andrea.
Il gruppo sale fino al piano superiore.

7 - ASSALTO

Il gruppo entra nel piccolo chiostro, hanno fatto pochi passi che una mezza dozzina di Morti avanza verso di loro dal cortile interno. ...